Zverev svela il programma delle Finals? “Per fortuna ho due giorni di riposo…”

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Zverev svela il programma delle Finals? “Per fortuna ho due giorni di riposo…”

TORINO – Al termine del suo primo incontro a Torino, vinto contro Ben Shelton in due set salvando però tre set point consecutivi, Alexander Zverev è intervenuto in conferenza stampa davanti ai pochi temerari rimasti ad ascoltare il tedesco (presentatosi davanti ai microfoni con quasi mezz’ora di ritardo rispetto all’orario inizialmente comunicato). Di seguito quanto evidenziato.

D. È stata una prima partita molto solida. Cosa pensi abbia fatto la differenza, specialmente nel tie-break del secondo set
ZVEREV: “Semplicemente controllare le cose che posso controllare. Ben è uno dei giocatori più aggressivi, forse il più aggressivo al mondo in questo momento. A volte i punti sono più nelle sue mani che nelle tue. Credo di aver fatto bene tutto quello che potevo. Sono molto contento di questa vittoria”.

Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: L’altro giorno qualcuno ti ha detto che sei il più anziano di questa edizione, ma essere il più anziano significa anche avere più esperienza. Hai vinto grazie alla tua maggiore esperienza, visto che lui ha commesso alcuni errori che forse non avrebbe commesso se avesse avuto 27 anni? Oppure la vedi in modo diverso?
ZVEREV: “No, non sono d’accordo. Penso che il suo stile di gioco sia semplicemente questo. A volte fa dei colpi incredibili, altre commette questo tipo di errori. Ma è semplicemente il suo modo di giocare: è così aggressivo che corre sempre questo rischio. Quando avevo la sua età io non giocavo così, non avevo questi colpi. Non avevo questo tipo di servizio o di diritto. A essere sincero, sul 6-3 ho fatto due ottime risposte e credo di meritarmi un po’ di credito per questo. Soprattutto sul 6-4, quindi l’ho costretto a giocare”.

D. Qual è la tua situazione fisica attuale per quanto riguarda l’infortunio? Va meglio?
ZVEREV: “Sì, in campo mi sentivo bene. In questo momento posso giocare una partita alla volta. Mi sentivo benissimo a Vienna e a Parigi, fino a quando ho giocato quella lunga partita contro Daniil. Poi la mia caviglia si è gonfiata molto. Non riuscivo proprio a muovermi bene durante la semifinale e, ad essere sinceri, Jannik è uno che ti mette a nudo al 200% se non riesci a muoverti. Non ti dà nessuna possibilità. Ora però ho avuto il tempo di recuperare: dopo Parigi sono andato dal mio chirurgo a Monaco e contro Ben mi sentivo benissimo. Ora ho due giorni di riposo, sono sicuro che mi faranno bene (qui Zverev ha forse involontariamente “spoilerato” l’ordine di gioco delle prossime giornate, con il suo girone – quello di Sinner, Auger-Aliassime e Shelton in campo quindi mercoledì e venerdì, mentre quello di Alcaraz, Musetti, Fritz e De Minaur in campo martedì e giovedì, ndr).

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Volevo farti una domanda sul tuo modo di affrontare i mancini. Non so se lo sai, ma hai vinto 36 delle ultime 37 partite contro mancini…
ZVEREV: “Sì, l’unica che ho perso è stata contro Learner Tien ad Acapulco, che è stata la peggiore partita che ho giocato negli ultimi cinque anni!”

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Hai detto che hai due giorni liberi. Significa che sai già che giocherai mercoledì?
ZVEREV: “Ah, non era ufficiale?”

D. Non ancora.
ZVEREV: “Forse mi sbaglio, non lo so (sorride, ndr). Pensavo di giocare mercoledì. Riguardo ai mancini, penso siano sempre difficili da affrontare. Quando c’era Rafa, non credo avessi questo record! (ride, ndr). Penso però ci siano stati un paio di anni in cui non c’erano grandi mancini in giro. Dopo Rafa, c’è stato un periodo in cui non c’erano giocatori mancini in top 10. Ora ovviamente con Draper e Shelton, ma anche Humbert che gioca in modo straordinario, ci sono di nuovo degli ottimi mancini. Lo stesso Tien sta giocando un tennis fantastico, quindi penso che ci siano anche ottimi tennisti. Io sono cresciuto con un mancino come mio fratello Mischa. Mi sono allenato con lui tutta la vita e lui era il più tipico dei mancini: con il suo servizio, il modo in cui giocava lo slice… Insomma, era il gioco più da mancino possibile. Mi ci sono abituato e forse questo ora mi aiuta“.

Carlo Galati, Libero: Cosa hai pensato quando hai servito a 130 chilometri nel tie-break, al secondo servizio?
ZVEREV: “L’ho steccato, non l’ho proprio colpito con le corde… Sono contento che sia entrato!.

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