WTA Stoccarda: Pegula e Gauff avanti senza pietà

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E. Alexandrova b. [6] M. Andreeva 6-3 6-2

È durato poco più di un’ora il derby russo tra la baby star Mirra Andreeva ed Ekaterina Alexandrova, vincitrice del match. Il debutto sulla terra battuta di Stoccarda non è stato affatto proficuo per la vincitrice di Indian Wells e Dubai, che ha riscontrato difficoltà sin dall’inizio dell’incontro. Estremamente solida Alexandrova, martellante col rovescio e inamovibile al servizio, dove ha fronteggiato soltanto tre palle break, a dispetto delle undici di Andreeva, poco concreta e molto fallosa nel match odierno. Il primo parziale, dopo una falsa partenza, ha ridato speranza alla diciassettenne, che però si è ritrovata dinanzi ad una versione scatenata della connazionale, eccezionale anche in fase di risposta, dove ha pescato il jolly per dare lo strappo decisivo su Mirra.

L’atteggiamento negativo e la frustrazione hanno trascinato nel baratro Andreeva, che, acciecata dalle suddette emozioni, ha celermente regalato punti all’avversaria, conquistatrici del secondo set e dell’incontro. Alexandrova sfiderà Jessica Pegula al prossimo turno.

[3] J. Pegula b. M. Frech 6-1 6-1

L’assolo della numero tre del seeding, Jessica Pegula, annienta in un lasso di tempo esiguo la polacca Magdalena Frech, stordita da un match praticamente impeccabile di Pegula. La statunitense non ha lasciato mai scampo all’avversaria – se non in qualche sparuto scambio -, comandando perennemente il gioco e progredendo in avanti con facilità disarmante. Tra slice eccezionali e smorzate fintate alla perfezione, Pegula ha mandato in tilt la povera Frech, ritrovatasi sotto 4-0 dopo appena 15 minuti. La polacca è stata asfissiata per quasi un’ora dalla numero tre del seeding, che ha chiuso rapidamente la pratica infliggendole un doppio 6-1, e raggiungendo Ekaterina Alexandrova ai quarti di finale del Porsche Tennis Grand Prix.

[4] C. Gauff b. [LL] E. Seidel 6-1 6-1 (di Andrea Binotto) 

Esordio stagionale sul rosso passato a pieni voti. Coco Gauff semplicemente di un altro livello contro la lucky loser tedesca Ella Seidel. La 21enne americana, quarta testa del seeding, ha travolto la 20enne di casa con un duplice 6-1 in meno di un’ora di gioco. Le 120 posizioni di differenza si sono viste tutte in questo scontro. Seidel non è mai riuscita a entrare in partita – come le era capitato anche nell’unico altro suo match disputato contro una top 20: all’Australian Open 2024 contro Aryna Sabalenka (vinse un solo gioco) – sia nei game in risposta che in quelli in battuta. Difatti, i suoi numeri al servizio a fine match non sono decisamente dalla sua parte, come d’altronde anche quelli in risposta. Tre palle break procurate, tre chance sfumate. 

Dal lato opposto Gauff, che arriva in Europa con molta voglia di far decollare la sua stagione dopo un inizio turbolento, ha impressionato soprattutto per la quantità di prime messe in campo: uno strabiliante 86% con il 78% di capitalizzazione. Statistiche non da tutti i giorni. Come lo anche la sua straordinaria resa nei primi turni dei tornei su terra battuta, dai quali non esce sconfitta da ben tre anni. La numero 2 americana avanza così ai quarti di finale – i 42esimi in carriera a livello WTA, i decimi sulla terra battuta e i secondi in stagione dopo quelli raggiunti all’Australian Open –, dove troverà un ostacolo ben più impegnativo: Jasmine Paolini

J. Ostapenko b. [7] E. Navarro 7-5 3-6 6-2 (di Andrea Binotto) 

Successo di valore per Jelena Ostapenko. La giocatrice lettone ha sconfitto Emma Navarro, settima forza del seeding, per 7-5 3-6 6-2 dopo due ore e venti minuti di partita, la prima tra le due nel tour. Alcuni, soliti saliscendi ci sono stati da parte della numero 24 WTA, che però è riuscita a disinnescare le trame di gioco ideate dall’avversaria. Quest’ultima, infatti, è stata efficace solo a momenti e spesso in frangenti dell’incontro in cui era Ostapenko a regalarle punti, a causa dei numerosi gratuiti. 

Il primo parziale è stato vinto dalla 27enne lettone in maniera più netta di quanto si possa pensare, dato un 7-5 finale piuttosto ingannevole. Difatti, la numero 11 al mondo – in tabellone a Stoccarda per la prima volta in carriera – è stata per due volte indietro di un break, salvo poi rientrare in corsa rispondendo bene alle seconde dell’avversaria – mentre sulle prime a fatica entrava nello scambio -, che rispetto a lei ha puntato più sulla potenza che sulla scelta oculata dei colpi. E fin qui, nessuna sorpresa, conosciamo Jelena. Quest’ultima è stata però brava a non disunirsi e al terzo break conquistato è riuscita a chiudere la prima frazione. 
La seconda, invece, è stata interminabile, con cinque dei nove game giocati finiti abbondantemente ai vantaggi. Alla fine, un break solo ha fatto la differenza e questa volta è stata la campionessa del 500 di Merida a strapparlo, per poi chiudere 6-3 il set (durato, peraltro, più del primo), disputato con tutt’altra consistenza in battuta. 
Nel parziale decisivo è uscita nuovamente tutta l’esuberanza della campionessa del Roland Garros 2017. Nonostante un avvio balbettante, con tanto di break e contro-break, la 24esima tennista al mondo è tornata in fretta sui binari giusti e spingendo a tutta in risposta ha rubato per altre due volte il servizio alla sfidante per chiudere quindi 6-2. 

I big match si confermano quindi territorio di caccia per Jelena nel 2025, dato che su quattro partite disputate contro top 20 ne ha ora messe in tasca tre (le altre due contro Jasmine Paolini e Iga Swiatek a Doha). Tutto il contrario, invece, per Navarro, eliminata per la settima volta su nove in stagione quando dall’altra parte della rete c’era una tennista fuori dalle prime 20 in classifica. La finalista del primo 1000 stagionale si qualifica quindi per i quarti di finale, i 46esimi in carriera, i decimi su terra battuta. Qui, se la vedrà con la sua vittima preferita: Iga Swiatek, contro cui ha sempre vinto. 

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Autor: Pietro Sanò