Iga Świątek – trę volte campionessa degli Internazionali BNL d’Italia – è atterrata a Roma con tanti dubbi dopo aver perso nettamente la semifinale del 1000 di Madrid con Coco Gauff: la numero 2 del ranking mondiale nel corso della prima conferenza stampa romana si è soffermata sul suo stato di forma e sulle difficoltà dell’ultimo periodo.
Domanda: Iga, bentornata a Roma. Come ti senti prima dell’inizio del torneo?
Swiatek: “Ho avuto un paio di giorni di pausa, mi sono allenata, mi sento bene”
Domanda: Quest’anno hai raggiunto almeno i quarti di finale in tutti i tornei a cui hai partecipato. Ovviamente i tuoi standard sono molto alti e vuoi vincere la maggior parte delle competizioni. Riesci comunque a riflettere sulla tua costanza e sull’alto livello che mantieni anche quando non tutto va perfettamente?
Swiatek: “Sì, sicuramente sono felice della costanza, perchè quella è la base di tutto. Non c’è un torneo in cui arrivo senza essere preparata. Però ovviamente ce ne sono stati alcuni dove potevo fare di più, e invece ho perso nei quarti o in semifinale, ma penso comunque che si tratti di buoni risultati. Probabilmente sono un po’ troppo severa con me stessa. Ma quando poi rifletto con calma e riesco a vedere questa prima parte di stagione da un’altra prospettiva sono sicuramente orgogliosa della costanza. Mi sembra di essere più o meno sul livello degli anni precedenti. Ma sicuramente voglio anche vincere i tornei. Questo è sempre l’obiettivo”
Domanda: Il tuo allenamento o la preparazione mentale cambiano in qualche modo per la stagione sulla terra battuta, considerando che stai vincendo molte partite, ma che non è come altri anni in cui vincevi praticamente ogni match?
Swiatek: “La verità è che ogni anno le stagioni si evolvono in maniera diversa. Un mese non ti senti bene con il dritto, un altro con il rovescio. Non è che puoi sempre pianificare tutto in modo lineare: ricordo che nel 2023 ho avuto molta ansia nella prima parte della stagione. Nel 2024, invece, stavo pensando quasi solo alle Olimpiadi. I tornei prima li giocavo, ma le Olimpiadi erano sempre lì, nella mia testa.
Quest’anno mi sembra di lottare un po’ di più con il mio perfezionismo. Voglio davvero concentrarmi sull’essere disciplinata in campo e fare le scelte giuste, non quelle che a volte mi saltano in mente, ma essere davvero solida. Sì, penso di potercela fare. Questo è il mio obiettivo ora”
Domanda: Torniamo per un attimo a Madrid. E’ stato solo un giorno no in campo, oppure ha inciso soprattutto il carico emotivo? Ci dispiace per la perdita di tuo nonno. Come sei riuscita a voltare pagina? Queste situazioni ti fanno riflettere sulla stagione e su cosa ti serve per durare mentalmente e fisicamente?
Swiatek: “Penso che in quella partita sia stato un mix. Avevo anche giocato tanti match in tre set e non avevo avuto un vero riposo dopo Stoccarda. Durante il torneo spagnolo mi è sembrato di non avere un giorno libero, senza viaggi, o impegni, o senza problemi di natura personale. Subito dopo Madrid ho avuto finalmente qualche giorno di vero riposo. La partita con Coco sicuramente non è stata buona. Ho avuto difficoltà a concentrarmi, non mi muovevo bene. Penso che tutto si sia accumulato in quel momento e il punteggio è stato molto netto. Ma è stata una giornata storta e non si può giudicare tutto da una sola partita. Continuo il lavoro che sto facendo. Mi fido del processo. Vedremo qui a Roma come andrà”
Domanda: Lavori con Wim Fissette ormai da sei mesi. Quali sono stati i contributi più importanti del nuovo coach al tuo gioco?
Swiatek: “Abbiamo lavorato su alcuni aspetti tecnici del servizio e del dritto. So che non sempre sono riuscita a metterli in pratica durante le partite, il che non è l’ideale. Ma questo è il tennis. Il calendario è molto fitto, non ho a disposizione tre mesi completamente liberi per cambiare un dettaglio tecnici, in modo tale che il mio corpo la impari immediatamente. Sarebbe chiaramente molto più facile se fosse così.
La mia preseason è stata molto breve. Sto cercando di recuperare e migliorare questi aspetti tecnici tra un torneo e l’altro. Comunque in generale sì, penso che alcune cose siano migliorate grazie a Wim, come ad esempio il servizio. Però a volte non sono stata brava ad applicarle. A volte ho cambiato modo di giocare in situazioni in cui non avrei dovuto, e questo è dipeso da me. A volte prendo decisioni sbagliate. Penso sia perché voglio chiudere più velocemente gli scambi invece di essere solida e costruirli. Ecco perché parlavo di disciplina. Ma sono estremamente felice del lavoro con Wim. Continuerò a provarci, cercherò di essere più disciplinata in campo e dicfare scelte migliori”
Domanda: Vorrei chiederti qualcosa sul sonno. So che per i tennisti è difficile con il jet lag e gli orari dei match. Usi tecniche per ottimizzare il sonno? Hai mai consultato esperti del sonno?
Swiatek: “No, non ho consultato nessuno. Non ne ho sentito il bisogno finora. Ho anche un medico che si prende cura di me in generale. Anche se non è un esperto del sonno, sa come gestire queste cose. Ho un buon team che si prende cura di me. Direi che per chi vive in Europa non è così male. È un po’ più facile. In Australia il jet lag è clamoroso, ma hai tempo per adattarti. Poi a quel punto torniamo indietro da est a ovest, ed è un po’ più facile. In effetti tornare dagli Stati Uniti (dopo Miami) in Europa è difficile, ma è solo un piccolo periodo di allenamento. Direi che andare in Cina è la parte più difficile, è forse l’unico periodo in cui il sonno può essere un po’ altalenante. Ma ho le mie routine. So come gestire il problema. Tutti sanno che prendo la melatonina”
Domanda: Ho letto che stai pensando di saltare Wimbledon e tante altre notizie false sul tuo conto. Come gestisci queste voci di corridoio?
Swiatek: “Non bisogna credere a tutto quello che si legge sui social. Negli ultimi giorni ho letto migliaia di notizie false sul mio conto. Ci sono troppe teorie, direi soprattutto nei media polacchi, completamente false. Penso che, non lo so, vi piaccia fare articoli che attirano l’attenzione. Lo capisco, fa parte del lavoro. Ma no, di sicuro non salterò Wimbledon. Voglio davvero imparare a giocare meglio sull’erba. Ogni anno è un’opportunità. Giocherò Wimbledon, sicuramente, a meno che non mi infortuni”
Domanda: Il Vaticano sta per iniziare il processo per eleggere il nuovo Papa. Lo stai seguendo? Sei curiosa? Pensi di andare a Piazza San Pietro per attendere la fumata bianca del conclave?
Swiatek: “Mi piacerebbe molto. Penso che sarà un po’ affollato e che tutta Roma seguirà l’evento. Però mi piacerebbe farlo, giusto per vivere l’esperienza. Ma forse dal punto di vista logistico non sarà facilissimo. E poi non sappiamo nemmeno quando succederà, giusto? Potrebbero volerci mesi. Vedremo (sorride)”
Domanda: Hai detto prima che stai lottando con il tuo perfezionismo. Ovviamente è una parte importante del tuo successo. Come riesci a trarne il meglio senza farti sopraffare?
Swiatek: “Ho un rapporto di amore e odio con il mio perfezionismo.
Venendo a questi tornei su terra cerco di riflettere su come vedo il mio tennis e anche su come interpretavo il mio gioco nel corso delle stagioni passate. Il punto è che ricordo solo le cose belle degli anni precedenti perché vincevo titoli e tutto. La mia mente ricorda solo il positivo. A volte sono in campo e penso: “Ora faccio questo dritto in top lì, quel bel rovescio là”. Prendo decisioni che in realtà non sono giuste solo perché ripenso ai tornei passati o in generale agli anni scorsi, quando tutto andava bene. Penso che andrà dentro, e invece commetto un errore. E invece non va come deve andare, o come mi aspettavo che andasse, e questa cosa mi confonde. Come ho detto prima ogni torneo e ogni anno è diverso dall’altro”
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Autor: Jacopo Gadarco