Jasmine Paolini e Elena Rybakina si sono controllate da lontano, hanno tenuto sott’occhio l’una i risultati dell’altra. La posta in palio è troppo alta per non prestare attenzione all’avversaria, anche se le dichiarazioni di circostanza prevedono che il focus sia solo su se stessi. Domani alle ore 9 la sfida a distanza lascerà il posto a un vero e proprio scontro diretto per un posto alle WTA Finals. Al WTA 500 di Ningbo a separare Paolini e Rybakina sarà solamente una rete, per un match che vale la finale del torneo e punti preziosi da mettere in cassaforte.
La Race e il gioco degli scarti: Paolini si avvicina a Riad
Il successo in rimonta di Paolini su Belinda Bencic non è importante solamente nell’economia di un torneo che vede l’azzurra, seconda testa di serie, a due partite dal titolo. Superando la svizzera, Jasmine ha guadagnato anche una posizione nella Race, salendo al settimo posto, con la complicità di Mirra Andreeva. Ecco che allora la semifinale con Rybakina potrebbe essere un crocevia fondamentale per garantirsi la qualificazione a Riad.
Attualmente Paolini ha racimolato 4325 punti, 5 in più di Andreeva, con Rybakina, che stanzia alla nona posizione a 4000 punti. Una vittoria della giocatrice toscana non solo fermerebbe la kazaka, ma le permetterebbe addirittura di sopravanzare Madison Keys, sesta nella classifica annuale a 4449 e già certa di essere a Riad in qualità – almeno – di campionessa Slam. La statunitense è però ferma da tempo, dalla clamorosa eliminazione al primo turno dello US Open per mano di Renata Zarazua, e le sue condizioni sono avvolte da una nube di dubbi e incertezze.
In caso di trionfo di Rybakina, invece, Elena rosicchierebbe 130 punti a Paolini. Il sorpasso ai suoi danni, tuttavia, non avverrebbe neppure se la numero 9 del mondo dovesse sollevare il trofeo di Ningbo – raggiungerebbe i 4305 punti, 25 in meno dell’azzurra.
Quest’ultimo scenario renderebbe il tutto ancora più incerto e allora sì che il WTA 500 di Tokyo al via lunedì 20 ottobre sarebbe l’ago della bilancia che deciderebbe una stagione. In Giappone sono già presenti nell’entry list Paolini e Rybakina, mentre Andreeva non è iscritta. La russa sta attraversando un momento di crisi di risultati e prestazioni, che sta disegnando una parabola discendente nel 2025 di Mirra, pur non macchiando il giudizio sull’annata della 18enne, che tra febbraio e marzo ha messo in bacheca i primi due WTA 1000 della carriera, vincendo Dubai e Indian Wells back to back. È del tutto prevedibile che Andreeva richieda una wild card per Tokyo, dato che la Race mette in serio dubbio la sua presenza alle Finals.
A quanto già detto, c’è da aggiungere una sfumatura di regolamento che pone Paolini ancor più al sicuro nei confronti delle inseguitrici, in particolare Rybakina. Qualche giorno fa, in questo pezzo di Jacopo Gadarco vi abbiamo dato conto del fatto che il calcolo della Race si basa sui risultati delle ultime 52 settimane, nello specifico sui punti raccolti nel corso di 18 tornei – quattro Slam, i sei migliori risultati nei 7 Wta 1000 combined, il miglior risultato tra i 3 Wta 1000 non-combined e i migliori 7 risultati tra gli altri tornei (1000, 500, 250). Chi ha giocato più di 18 competizioni può scartare i punti di un torneo e sostituirli con un miglior risultato ottenuto successivamente. Il WTA 500 di Ningbo è il 19esimo torneo di Paolini, che potrà incorporare tra i 18 al posto del 500 di Berlino, dove ha ottenuto 1 solo punto. Per Rybakina, invece, la situazione è più intricata. In Cina sta disputando la 21esima competizione della sua stagione e sostituirà i 108 punti che le ha fruttato il Queen’s con i 195 raccolti per ora questa settimana, con la possibilità di un ulteriore incremento.
Ecco perché fare calcoli a priori che tengano presenti le previsioni su Tokyo è un esercizio complesso, con numerose variabili. Torniamo con lo sguardo su Ningbo, dove Paolini ha la possibilità di scavare un bel solco.
I precedenti: Paolini conduce 3-2 e le ultime settimane hanno riacceso la scintilla
Alle ore 9 Paolini scenderà in campo contro Elena Rybakina. L’azzurra è alla seconda semifinale consecutiva dopo quella raggiunta a Wuhan e persa contro la futura campionessa Coco Gauff. Se dovessimo analizzare i momenti che stanno vivendo le due giocatrici, sicuramente Jasmine arriva a questo match con maggiore fiducia. Nelle ultime settimane ha ritrovato la brillantezza dei giorni migliori. Il bis in Billie Jean King Cup è sicuramente il punto di svolta, con le inedite vittorie su Elina Svitolina e Jessica Pegula. Poi l’ottimo percorso fatto a Pechino, fermata ai quarti di finale da Amanda Anisimova, e a Wuhan, con il primo successo su Iga Swiatek.
Rybakina, dalla sua, alterna invece buone settimane a sconfitte inattese. Nella capitale cinese non è andata oltre il secondo turno, eliminata da Eva Lys, mentre a Wuhan si è arresa solamente a Aryna Sabalenka.
I precedenti suggeriscono 3-2 per Paolini. Il primo incrocio tra le due risale agli Internazionali d’Italia 2023, quando Elena si impose in due set. Seguono poi una vittoria di Jasmine per ritiro da parte della kazaka, a Cincinnati nel 2023 sul punteggio di 4-6 5-2. Tre incontri nel 2024, oltre a quello non disputato a Dubai per forfait di Elena. Se Rybakina ha avuto la meglio sulla terra di Stoccarda, Paolini si è presa la rivincita ai quarti di finale del Roland Garros, per poi ribadire la vittoria nel round robin alle Finals.
La semifinale di domani sarà dunque la prima sfida del 2025. La numero 8 e 9 del mondo avrebbero potuto incrociarsi allo US Open, ma Marketa Vondrousova aveva altri piani…
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