[17] A. Anisimova b. [11] M. Andreeva 7-6(5) 2-6 6-3
Amanda Anisimova elimina in tre set e dopo due ore e cinquantuno minuti Mirra Andreeva nel confronto tra le uniche due giocatrici capaci di vincere un Master 1000 nella stagione in corso (Doha per Amanda, Dubai e Indian Wells per Mirra). Amanda ha vinto un match che potenzialmente può essere bellissimo e che non lo è stato pienamente per via dei troppi errori non forzati, ben 110 di cui 63 proprio per chi ha vinto, e per qualche probabile problema fisico per Andreeva, forse non gravissimo ma che può avere condizionato la prestazione della giovane siberiana, almeno dal punto di vista psicologico.
Anisimova ha vinto il primo set al tie-break ma è stata travolta a metà del secondo parziale dal ritorno di Andreeva, che ha vinto quattro game di fila per il 6-2 del riequilibrio; la frazione decisiva ha però visto la statunitense crescere in sicurezza e, pur senza eliminare qualche errore grave, prendere in mano chiaramente lo svolgimento delle operazioni, mentre Mirra usciva progressivamente dal match. Partita comunque emozionante e ottavi di finale per Anisimova, da giocare presto con Emma Raducanu.
Primo set: problemi fisici per Andreeva, che cede al tie-break dopo oltre un’ora di gioco
Il ritmo è da subito molto alto con Anisimova che mette nel suo turno iniziale alla battuta più prime palle di quanto Andreeva non riesca a fare nel suo e spinge meglio in risposta, senza peraltro arrivare alla palla-break. Al cambio di campo dopo il terzo game la tennista di Krasnojarsk chiede un primo intervento medico, durante il quale riceve un trattamento alla schiena.
Mirra ha l’espressione tirata di chi ha qualche preoccupazione ma alla ripresa del gioco tiene la battuta e, come non di rado accade, chi inizia a fare qualche errore di troppo è l’avversaria, che forse si distrae e cede per prima il servizio. Andreeva, forse proprio per i problemi fisici denunciati, serve poche prime palle; Anisimova cerca dapprima il colpo vincente in risposta ma cade in un paio di errori che la spingono lasciar partire lo scambio con più cautela per lavorare l’avversaria dopo i primi due scambi. In tal modo arriva immediato il contro-break
Il settimo gioco è indicativo della situazione in campo: Amanda si ingarbuglia subito con la seconda palla e sul tabellone appare un inaspettato 0-40. La statunitense con pazienza riprende a spingere e cancella le opportunità, ma ne concede altre due; Mirra prova ad allentare la pressione ma quando accelera mostra di farlo senza la necessaria tranquillità e finisce per mancare tutte e cinque le chance di break. La vincitrice di Indian Wells gioca a smorzare il ritmo e si rivede il dritto in chop che tanto l’ha soccorsa proprio nel deserto californiano.
Anisimova supera i venti errori gratuiti complessivi nel nono game e finisce per arrendersi alla terza palla-break: la sua imprecisione, unita alla saggia condotta di gioco di Andreeva spingono la giovane russa a servire per il set sul 5-4. Qui però si rivedono i colpi più efficaci dell’americana, che impiega solo quattro punti per ritrovare l’equilibrio nel punteggio: se si scambia a viso aperto per Mirra è una continua rincorsa.
La quasi diciottenne russa serve meno del 40% di prime palle ma si assicura il tie-break dopo aver annullato un setpoint; lo jeu decisif arriva e nel 7-5 che premia Anisimova vediamo errori inframmezzati a soluzioni tecniche, soprattutto di rovescio, notevoli da parte di entrambe. In un’ora e sei minuti 27 errori non forzati di Amanda contro i 19 di Andreeva.
Secondo set: Mirra cresce alla battuta e chiude 6-2 vincendo gli ultimi quattro game
La tennista siberiana parte al servizio con qualche prima palla in più e chiude il game prendendosi un bellissimo scambio a campo aperto; Anisimova continua a spingere meglio della rivale, che però aggiusta il tiro al servizio e raggranella qualche punto facile di cui ha assoluto bisogno in vista della rimonta che è chiamata a completare. La statunitense soffre i cambi di ritmo con il taglio sotto la pallina che le propone Mirra e opta a sua volta in un paio di occasioni per il dropshot, con buoni risultati; il livello del gioco sale, Andreeva pare aver superato il disagio fisico e forse il 74% di prime palle in campo per lei dopo i primi cinque game ne è la prova migliore.
Il sesto game assume importanza quando Anisimova al servizio si fa riprendere da 40-15 ricadendo nelle imprecisioni, soprattutto con il dritto, che ne hanno interrotto l’azione offensiva per tutto il primo parziale. Amanda combina un pasticcio colossale non chiudendo uno scambio con l’affondo in drive e facendosi pescare nella “terra di nessuno” dal recupero di Mirra, che trova improvvisamente il 4-2, cui fa presto seguito il 5-2.
Anisimova continua a perdersi e subisce un secondo break che significa 6-2: per l’americana gli errori gratuiti sono 15, molti dei quali nella seconda parte del set. Andreeva ne commette dieci ma porta a 66 la percentuale di prime palle in campo e si propone come favorita per il set decisivo dopo il parziale di quattro game a zero che ha posto fine alla frazione.
Terzo set: tante palle-break per entrambe, poi Anisimova prende a comandare e vince
Anisimova tocca quota 44 con gli errori non forzati spedendo oltre la linea di fondo uno smash tutt’altro che impossibile, ma da 40-15 arriva a palla-break forzando la risposta e lasciando intravedere le sue qualità in ribattuta. Andreeva reagisce da vera campionessa curando l’esecuzione del servizio e spedendo un dritto lungolinea che annulla la palla-break e le consente di allungare a cinque la fila di game consecutivi vinti. Anisimova si ricaccia da sola nella nebbia e cade nella buca del 15-40, dalla quale esce con sette punti consecutivi che la portano sull’1-1 e 0-40.
Ora è Mirra in difficoltà in questo terzo parziale senza padroni e logica, e il break arriva perché Anisimova passa da errori sesquipedali a colpi in pressione sbalorditivi con naturalezza e una punta di incoscienza. Dopo cinque giochi persi, Amanda torna protagonista con due game vinti e sul 2-1 impazza con colpi splendidi e uno schiaffo al volo ben oltre la zona lecita della meta campo difesa da Mirra. L’americana annulla due nuove palle-break con coraggio, mostrando di essere in recupero con il dritto e velenosa con il rovescio; durante una discesa a rete mette a segno un dritto choppato in cross che lascia Andreeva allibita e riscuote un complicato ed esaltante 3-1.
L’atleta russa nell’ultimo quarto d’ora ha sostenuto il ruolo della comparsa e le difficoltà nel tenere la battuta si ripresentano nel quinto game, che Anisimova interrompe sulla parità per un medical timeout dovuto a un problema di vesciche alla mano destra. Mirra protesta per la richiesta secondo lei accolta intempestivamente e alla ripresa della vicenda Anisimova arriva per due volte alla palla-break, l’ottava e la nona complessivamente del set. L’atleta di Krasnojarsk è splendida ed efficacissima nel contenere la rivale e nello sventarne la doppia minaccia, ma Amanda è lanciatissima.
L’americana, infatti, licenzia i suoi colpi con sempre maggiore continuità e mette la rivale alla frusta; Andreeva, forse preoccupata per il problema fisico, osa meno del solito e rimane in scia con fatica. Dopo il 4-3, Amanda impone la pesantezza dei propri colpi a una rivale che non riesce a interrompere che a tratti il forcing avversario e pesca il 5-3, che poco dopo diventa 6-3 con Andreeva sempre meno brillante e lucida.
E. Raducanu b. M. Kessler 6-1 3-0 ritiro
Emma Raducanu raggiunge gli ottavi di finale vincendo per ritiro di McCartney Kessler, che si arrende a un dolore nella zona bassa della schiena. Poco da dire purtroppo sul match, durato dieci game e tre quarti d’ora circa: tre break consecutivi e 2-1 per Raducanu, che per invertire la tendenza nel quarto game da 15-15 serve tre ace consecutivi. Da qui in avanti la tennista americana non riesce più a procurarsi nemmeno una palla-game e si arrende dopo tre giochi persi nel secondo parziale. Per Emma l’ottavo di finale è con Amanda Anisimova.
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Autor: Danilo Gori