Elena e Aryna, a voi due. E’ questo il verdetto emesso dalle WTA Finals giunte all’epilogo della loro cinquantaquattresima edizione e pronte a passarsi il testimone con la corrispettiva competizione del circuito maschile. Saranno Rybakina e Sabalenka a contendersi il titolo, con Riad pronta ad ospitare il diciassettesimo capitolo della loro personalissima saga. Se l’approdo in finale della bielorussa poteva essere preventivato, la vera sorpresa è il cammino della kazaka giunta in Arabia dopo aver acciuffato in extremis l’ultimo posto disponibile. Percorso in fotocopia per entrambe, con un ruolino di marcia netto a rendere merito alla grande opportunità a disposizione.
Dopo aver lasciato per strada un set nella seconda partita del rispettivo girone, Rybakina con Swiatek e Sabalenka con Pegula, entrambe hanno avuto qualche grattacapo in semifinale, poi brillantemente superato. La quattro volte campionessa Slam ha dovuto sedare i tentativi di rimonta di Amanda Anisimova, ribaltone che è riuscito a mettere in pratica Elena ai danni di Jessica Pegula. Ora la chance di vestirsi regina di Riad.
Per la vincitrice di Wimbledon 2022 sarebbe la prima occasione, un successo da underdog che restituirebbe valore alla scelta di abbandonare la semifinale dell’ATP 500 di Tokyo per preservare la schiena in vista di questo evento: decisione che fece storcere il naso a tanti. Sabalenka, invece, ha un conto aperto con le WTA Finals. La bielorussa scenderà in campo per il titolo ancora una volta, tre anni dopo il tentativo fallito contro Caroline Garcia con la francese, ora ritiratasi, che la superò in due set con il punteggio di 7-6(4) 6-4. Da allora di acqua ne è passata, con la nativa di Minsk che ha nel frattempo colto due Australian Open e due US Open che la consacrano come favorita della finale contro Rybakina.
Eppure nei loro molteplici incroci, la kazaka ha dimostrato di essere certamente in grado di mettere alle corde l’attuale numero uno al mondo. Nonostante sia in svantaggio 10-6 nei confronti diretti, non c’è bisogno di andare troppo a ritroso nel tempo per pescare un match dominato da Rybakina. Neanche tre mesi fa, il 15 agosto, Sabalenka riuscì a racimolare solo cinque game nel 6-1 6-4 incassato in appena settantasei minuti di gioco. Sarà il campo a parlare anche stavolta.
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