WTA Bad Homburg: Andreeva punisce ancora Tauson, Haddad Maia batte Svitolina e guadagna Paolini

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Giornata ricca di emozioni a Bad Homburg, dove gli spettatori hanno potuto apprezzare quattro sfide combattutissime, tutte terminate al set decisivo.

[8] E. Alexandrova b. [WC] M. Sakkari 6-3 (2)6-7 6-3

Dopo esser stata protagonista, insieme a Putinseva, di un episodio sconcertante, Maria Sakkari abbandona il torneo verde agli ottavi, arrendendosi in tre set alla numero 8 del seeding, Ekaterina Alexandrova. La russa è partita decisamente meglio all’alba del primo parziale, breakkando a freddo la greca, auto sabotatasi con un dritto steccato. Una volta preso il largo, la numero 18 del ranking è stata praticamente perfetta, tranne nel nono gioco, nel quale è stata costretta a salvare tre break point (gli unici del set), per impedire a Sakkari di rimettersi in corsa. Secondo set che ha seguito perfettamente l’andatura dei servizi, senza intravedere, per undici lunghi game, l’ombra di una palla break. Ancora una volta, è stata Alexandrova a fare gli straordinari per tenere il turno di battuta nel dodicesimo gioco, ma una volta giunte al tiebreak, l’ex numero tre del mondo è salita in cattedra, imponendosi con lo schiacciante punteggio di 7-2. Nel set decisivo, Alexandrova è riuscita a dare lo strappo definitivo nel quarto game, durante il quale sono emerse le problematiche di Sakkari, eccessivamente fallosa anche a seguito di colpi interlocutori della russa. L’ansia di quest’ultima si è ripresentata per l’ennesima volta nel momento clou, ma è riuscita a scamparla, accedendo ai quarti di finale, dove sfiderà Iga Swiatek.

B. Haddad Maia b. [7] E. Svitolina 3-6 6-4 7-6(7)

Intensità stellare tra Elina Svitolina – numero 7 del main draw – e Beatriz Haddad Maia, protagonista di una sfavillante rimonta. L’ucraina ha mostrato più concretezza nel primo parziale, restando spaventosamente lucida nell’unico frangente di difficoltà, nel corso del quinto game, dove un doppio fallo l’ha quasi condannata al break. Sul veloce manto di Bad Homburg, però, Svitolina ha iniziato ad accelerare il passo, mettendo in seria difficoltà la mancina brasiliana, la quale, subendo un urto non indifferente, ha ceduto il turno di servizio. L’ucraina è scappata via, appropriandosi del primo set, e per un nonnulla, anche del secondo. È stata proprio Haddad Maia ad opporsi con le cattive, aiutata da un buon servizio e da una grande tenacia. Nell’ottavo gioco del secondo parziale, la brasiliana si è poggiata sul “nastro carioca”, che le ha dato un grande supporto per conquistare il break. L’incontro, andato ben oltre le due ore di gioco, si è concluso al tiebreak decisivo: una battaglia di nervi ha premiato Beatriz Haddad Maia, che nel turno successivo avrà a che fare con l’azzurra Jasmine Paolini.

L. Noskova b. D. Vekic 2-6 6-2 6-4

Grande prova di forza per la classe 2004 ceca, Linda Noskova, che ha superato in tre set Donna Vekic, semifinalista lo scorso anno a Wimbledon. La maggiore esperienza della croata si è intravista immediatamente nell’impatto al match, spedito e determinato. Il dritto infuocato di Vekic ha sotterrato Noskova nel quarto game con delle risposte sovraumane, e la numero 22 del mondo ha subito messo la freccia a sinistra, sorpassando la giovane ceca nel primo parziale, terminato repentinamente tra le mani di Vekic. Il match ha cambiato volto a partire dal secondo set, nel quale Noskova ha fatto emergere la sua personalità, accelerando nelle fasi salienti, sfruttando gli ultimi centrimetri del veloce campo di Bad Homburg. Non ha affatto tremato, Linda, sul primo break point in suo favore, spedendo l’avversaria parecchi centimetri dietro la riga di fondo. La ceca, ha ripagato con la stessa moneta Vekic, rifilandole un 6-2 nel secondo parziale, per poi portare a casa il match al fotofinish, pescando il break fatale nel nono game, grazie a un ottimo recupero laterale. Tra Linda Noskova e la semifinale di Bad Homburg si frapporrà Mirra Andreeva.

[3] M. Andreeva b. C. Tauson 3-6 6-3 6-1

Ennesima replica della sfida Next-Gen tra Mirra Andreeva e Clara Tauson, giunta al quarta sconfitta di fila (su quattro) con la baby star russa. Esattamente come nel loro ultimo vis a vis, a Roma, la danese è partita col piede giusto, impensierendo Mirra, meno convinta nelle fasi iniziali dell’incontro. Tauson, invece, ben più decisa in risposta, ha colto l’attimo per strappare il servizio all’avversaria, mettendo rapidamente in cascina il primo parziale per sei giochi a tre. I precedenti, però, non mentono. Anche questa volta, Andreeva ha acceso il turbo con un filo di ritardo, per poi scagliarsi prepotentemente sulla ventiduenne di Copenaghen. Sono state le variazioni a sconvolgere tatticamente l’incontro, specialmente il tagliente slice della giovane russa, che ha mosso con intelligenza Tauson, la quale, invece, si trova molto a suo agio negli scambi di ritmo. Dopo aver teso la trappola e sbrigliato una complicata situazione di punteggio, Mirra ha preso ampiamente il largo nel set finale, sopravvivendo a un complesso terzo gioco. La danese si è poi scomposta del tutto nei giochi successivi, cedendo per 6-1. La russa insegue il suo primo titolo su erba.

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Autor: Pietro Sanò