Wimbledon, Sonego riapre il cassetto dei ricordi: “Giocare contro Federer sull’erba è come dipingere con Van Gogh”

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Lorenzo Sonego è al terzo turno di Wimbledon 2025. L’azzurro ha superato il georgiano Basilashvili con solidità, conquistando il pass per la sfida di domani contro Brandon Nakashima. L’erba londinese gli si addice, e non è un caso: il torinese ha conquistato proprio su questa superficie il suo primo titolo ATP, ad Antalya nel 2019.

E c’è di più: il tennis italiano scrive la storia ai Championships con ben cinque azzurri approdati al terzo turno, battendo il precedente record del 1949 (quando furono quattro). Un risultato che certifica la forza e l’entusiasmo della pattuglia tricolore. E tra i leader di questo gruppo c’è proprio Sonny, che si racconta in un’intervista apparsa all’indomani del successo londinese sulla Gazzetta dello Sport a firma di Federica Cocchi.

L’azzurro parte da una superficie che gli piace. L’erba, dice, lo diverte: “Mi sono sempre trovato bene. È vero, ci sono pochi tornei su questa superficie e bisogna adattarsi in fretta, ma a me riesce. Ho vinto qui il mio primo titolo, ad Antalya, e ho sempre avuto buoni risultati. È una superficie che mi stimola.

Poi c’è Wimbledon, che per Lorenzo non è solo un torneo: è un’esperienza. “Wimbledon è Wimbledon. Un contesto unico, emozionante. So di essere fortunato ad avere la possibilità di giocare questo torneo ogni anno e cerco sempre di dare il massimo per rimanere in campo il più possibile. Da bambini lo guardavamo in TV, adesso quando ci sei dentro ti rendi conto che tutto ha un’altra luce, un’altra magia”. E cosa rende speciale l’All England Club? “Quando arrivi qui capisci che è tutto diverso. Le regole, le tradizioni, il bianco obbligatorio… C’è una sacralità che rende tutto più speciale.

Il ricordo più forte che ha di Wimbledon è semplice da evocare: “L’ottavo di finale contro Federer, sul Centre Court. È stato incredibile. Non credo che Roger sia mai stato messo su un campo secondario, e trovarselo lì davanti, sul campo da tennis più leggendario, fu un’emozione pazzesca. Anche la partita contro Nadal, l’anno dopo sul Centrale, è stata folle.

E parlando proprio di quell’incontro con il Maestro svizzero, Sonego la descrive così: “Giocare una partita sull’erba con Federer è come dipingere un quadro con Van Gogh. Me la sono goduta, ero tranquillo e preparato. Ovviamente, ho perso!, sorride.

Il 2025, per lui, è cominciato tra alti e bassi, ma l’approccio a Wimbledon è stato ideale: “Sono arrivato con l’idea di divertirmi, di lottare su ogni punto. Di stare bene. E finora lo sto facendo”. Non poteva mancare un passaggio sul gruppo azzurro, oggi più unito e competitivo che mai: “Non siamo nello stesso hotel, ognuno ha la sua sistemazione, ma ci vediamo spesso. Cerchiamo di allenarci insieme, di fare due risate. Io lo faccio spesso con Musetti e Cobolli. C’è un bel clima, ci supportiamo. Quando uno attraversa un momento difficile, basta un messaggio, un ‘come stai?’. È importante esserci. Io sono felice quando un italiano vince. Non li vedo come rivali, tranne quando ci troviamo uno contro l’altro in campo”.

E non è un segreto che Sonego sia anche l’anima del gruppo. Il pubblico si esalta con lui, e lui lo sente: “Cerco sempre di essere me stesso. Mi piace il contatto con la gente, mi lascio trasportare dalle emozioni. Il pubblico fa parte dello spettacolo, crea l’atmosfera, e io cerco sempre di restituire qualcosa, farli divertire”.

E poi c’è la musica. La sua valvola di sfogo, il suo “altro tennis”: “La canzone ‘Mia Madama’ è nata per divertimento, come spesso succede. L’ho scritta con un amico, ci siamo divertiti. L’idea era creare un coro da stadio, qualcosa che trasmettesse energia. Per me la musica è anche un modo per staccare, per ricordarmi che non c’è solo il tennis nella vita. Questo sport richiede tanto, soprattutto a livello mentale. E quei momenti di svago aiutano a ritrovare equilibrio, a non far diventare il tennis un’ossessione” – ha concluso il piemontese.

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Autor: Jenny Rosmini