Jannik Sinner ha conquistato la sua prima finale a Wimbledon in carriera grazie alla vittoria contro Novak Djokovic per 6-3 6-3 6-4. L’avversario dell’ultimo atto dello Slam su erba sarà lo stesso del Roland Garros ovvero Carlos Alcaraz.
D: Jannik, sei in finale a Wimbledon. Come ti senti?
JANNIK SINNER: “Benissimo, oggi ho giocato davvero un ottimo match. Sono molto felice, non vedo l’ora che arrivi domenica“.
D: Giocherai la prossima finale contro Carlos. La domanda ovvia è: quanto ti torna in mente la finale di Parigi di cinque settimane fa? Anche se è una superficie completamente diversa, un nuovo torneo, un nuovo Slam, una nuova opportunità. È ancora nella tua testa?
JANNIK SINNER: “Se fosse davvero tanto nella mia testa probabilmente non sarei di nuovo in finale (sorride, ndr). Sono molto felice di condividere ancora una volta il campo con Carlos, so che sarà difficile ma lo attendo con entusiasmo. Cerco sempre di mettermi in queste situazioni che amo. Le domeniche nei tornei sono sempre speciali, ma è una domanda a cui non posso rispondere ora perché è qualcosa che senti prima e durante il match. In ogni caso è una partita diversa, non vedo l’ora“.
D: L’epoca di Roger, Rafa e Novak è stata definita “era d’oro” del tennis. Ora tu e Carlos avete vinto, insieme, gli ultimi sei Slam. Come definiresti la vostra epoca?
JANNIK SINNER: “Nessun nome per ora perché non si può paragonare ciò che i Big Three hanno fatto per più di 15 anni. Sei Slam equivalgono a un anno e mezzo, non è ancora qualcosa di così grande. Certo, ci troviamo di nuovo in questa posizione, questo è il secondo Slam consecutivo in cui siamo in finale uno contro l’altro e per me è fantastico. Credo sia positivo per lo sport. Più rivalità ci saranno d’ora in avanti, meglio sarà perché la gente vuole vedere i giovani sfidarsi. Sono felice di essere in questa posizione, ma vedremo in futuro. Se riusciremo a portare avanti questa rivalità per tre o quattro anni allora la gente potrà parlarne“.
D: Carlos ha vinto gli ultimi incontri tra voi, sei andato vicinissimo la scorsa volta. Devi fare qualcosa di diverso o è solo questione di vincere quell’ultimo punto?
JANNIK SINNER: “Penso che ci stiamo evolvendo entrambi come giocatori e migliorando come avversari. Quindi sì, cerchi sempre di fare qualcosa di diverso, di non essere prevedibile in campo, ci prepareremo nel miglior modo possibile. Quando il livello e il ritmo della partita sono così alti giochi molto con l’istinto, con quello che senti in quel momento. Ovviamente anche la superficie è diversa. Lui è il favorito: ha vinto qui due volte di fila ed è di nuovo in finale. È molto difficile batterlo sull’erba, ma a me piacciono queste sfide. Mi piace andare testa a testa e vedere cosa posso fare e fin dove posso arrivare”.
D: Com’è stata l’esperienza nei giorni successivi alla sconfitta in finale al Roland Garros?
JANNIK SINNER: “In ogni Slam si spende tantissima energia, sia mentale che fisica. Quello che mi piace fare è tornare a casa dalla mia famiglia, riposare e fare cose normali con gli amici. È esattamente quello che ho fatto, abbiamo fatto una bella grigliata, ho giocato un po’ a ping pong con gli amici. Mi sono preso due o tre giorni liberi. Poi ho dovuto prepararmi per Halle, che non è andata come speravo, ma è comunque servita perché dopo ho avuto una settimana di preparazione molto importante per poter tornare a giocare questo tipo di tennis. È stato tutto normale, quindi tutto bene“.
D: Ti aiuta il fatto che tra Roland Garros e Wimbledon ci sia il minor intervallo di tempo tra tutti gli Slam?
JANNIK SINNER: “Essendo in finale direi di sì, se avessi perso non direi la stessa cosa (ride, ndr). Ogni giocatore reagisce in modo diverso a sconfitte o situazioni difficili. Dopo il Roland Garros mi sono allenato molto duramente per migliorare come giocatore e questo indipendentemente da come andrà domenica, se vincerò o perderò. Dopo prenderò un po’ di pausa e poi lavorerò ancora più duramente. La nuova generazione, anche quella prima di noi, sta crescendo. Ci sono nuovi stili di gioco e bisogna essere pronti. È tutto un processo di adattamento“.
D: Hai di nuovo indossato una fascia. Come sta il gomito oggi? Sarà un problema per domenica?
JANNIK SINNER: “Nessun problema per domenica. Come ho già detto dopo il match contro Ben, non ci sono scuse, credo che stiamo gestendo molto bene questo piccolo problema. Ero molto più preoccupato nel match contro Shelton, nei quarti. Oggi mi sono già sentito abbastanza bene, il riscaldamento di stamattina è andato bene, quindi nessuna preoccupazione“.
D: Hai battuto Djokovic cinque volte di fila. Cosa ti ha aiutato a cambiare l’andamento degli scontri diretti?
JANNIK SINNER: “Ho iniziato a giocare contro Novak quando ero molto giovane. Cerchi di acquisire esperienza e imparare perché ciò che impari in partita non puoi simularlo in allenamento. Ovviamente con Novak è molto difficile trovare punti deboli,
ma migliorare fisicamente mi ha aiutato molto perché significa che non devo forzare per uscire da uno scambio lungo. Ora mi sento molto più a mio agio in quelle situazioni e in generale non ho più tanta fretta. Allo stesso tempo è sempre molto difficile giocare contro Novak. Senti la tensione prima della partita, è stato così anche oggi. Cerco anche di godermi questi momenti, perché sono davvero speciali“
D. Complimenti Jannik per la tua finale a Wimbledon, un’altra tappa importante nella tua carriera. Che titolo daresti a questa tua avventura londinese, o che titolo ti piacerebbe leggere domani sui giornali?
JANNIK SINNER: “Nessuno, perché non li leggo (ride, ndr). All’inizio della mia carriera ho sempre fatto fatica a esprimermi sull’erba, ma anno dopo anno ho trovato un modo migliore per stare in campo, capire quali colpi funzionano di più e come gestire meglio le situazioni. Sono felice di trovarmi in questa posizione”.
D. In un’intervista in spagnolo hanno chiesto ad Alcaraz se il 5-0 nei confronti diretti a suo favore possa rappresentare un vantaggio, così come la vittoria nella finale di Parigi. Ha risposto che tu arriverai ancora più forte e affamato. È così?
JANNIK SINNER: “Ogni volta che gioco contro di lui sono sempre più concentrato. Certamente penso ancora a quella finale, ma se ci riflettessi troppo non sarei riuscito ad arrivare fin qui, a disputare un’altra finale Slam, per di più consecutiva. A me piace affrontare queste situazioni e vedere come rispondo. Sono molto consapevole di quello che è successo in passato e lo sarò ancora di più rispetto a ciò che dovrò fare in finale. Speriamo sia una bella partita, di altissimo livello, e poi che vinca il migliore“.
D. Alcaraz ha anche detto di essere rimasto sorpreso – pur non avendo visto la partita – dal modo in cui hai battuto Djokovic sull’erba di Wimbledon. Sei sorpreso anche tu? Consideri questa una delle tue migliori partite, a parte l’inizio del terzo set
JANNIK SINNER: “Sicuramente è stata una grande prestazione da parte mia. Ho servito molto bene, con una percentuale alta di prime palle, e questo mi dà fiducia. Giocare contro Djokovic qui è sempre molto difficile. Nel terzo set ho avuto un momento complicato, ma sono riuscito a brekkarlo presto e a ritrovare il ritmo. È stata una partita di ottimo livello, sicuramente una delle migliori della mia carriera. Detto questo, in finale sarà tutta un’altra storia, ogni partita fa storia a sé. Nel terzo set si vedeva che Djokovic aveva qualche problema fisico, ma nei primi due ho giocato davvero un buon tennis. Non significa nulla per la prossima partita, ma mi dà fiducia”.
D. Complimenti per aver raggiunto quattro finali Slam consecutive. Quale tra queste ti ha sorpreso di più riuscire a conquistare?
JANNIK SINNER: “È una domanda difficile. Dopo tre mesi di stop, tornare a Parigi e raggiungere subito la finale è stato molto speciale. Considerando com’è andata quella partita, tornare in campo qui a Wimbledon e arrivare di nuovo in finale è qualcosa da non sottovalutare, soprattutto dal punto di vista mentale. Non saprei dire quale mi abbia sorpreso di più. Ogni finale Slam per me è una sorpresa, forse dall’esterno può sembrare tutto semplice, ma non lo è affatto: in due settimane può cambiare tutto. Sono molto felice”.
D. Nei giorni scorsi ti abbiamo visto allenarti con Vasamì e Basile, con cui avete anche scambiato qualche parola. Cosa vi siete detti e che impressione ti hanno fatto?
JANNIK SINNER: “Secondo me hanno un potenziale molto alto, entrambi giocano un ottimo tennis e fisicamente sono già molto avanti. A volte sono io a chiedere di allenarci insieme, mi fa piacere vedere giovani italiani in crescita, capire come si muovono in campo. Sono curiosi, ed è un buon segno: significa che vogliono imparare. Hanno davanti una bella strada, ma non ci sono scorciatoie: bisogna lavorare tanto. Speriamo che continuino così”.
(in collaborazione con Jenny Rosmini)
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Autor: Christian Attanasio