Wimbledon, Sabalenka: “Djokovic mi dà molti consigli. Sto copiando il migliore”

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Aryna Sabalenka ha disputato un gran bel match contro Elise Mertens, sua ex compagna di doppio. La numero 1 al mondo, nonostante qualche passaggio a vuoto durante i primi turni, raggiunge i quarti di finale anche a Wimbledon, alla ricerca della terza finale Slam dell’anno. Adesso sfiderà Laura Siegemund per un posto in semifinale.

D: Nell’ultima partita hai giocato contro Emma Raducanu. Lei aveva molto sostegno. Una volta finita la partita, sembrava che il pubblico si fosse poi innamorato di te. Hai la sensazione di aver conquistato qualche nuovo tifoso occasionale del tennis britannico?
SABALENKA: “Sì, oggi ho sentito davvero tutto il supporto. È stato fantastico giocare e sentire quel sostegno. Non dovevo fingere che stessero facendo il tifo per me, perché stavano davvero facendo il tifo per me. Cosa c’è di meglio di questo? Me la sono goduta davvero tanto. Spero davvero che possa continuare così fino alla fine e che possano aiutarmi, con la loro energia, a restare forte e ad affrontare tutte le sfide

D: Hai vinto 14 tie-break di fila. Puoi parlarci della tua mentalità quando li giochi e perché hai avuto tutti questi successi?
SABALENKA: “Non pensare a queste statistiche durante i match mi aiuta a rimanere concentrata dall’inizio alla fine del tie-break. Perché il tie-break è un gioco complicato. Tutto può andare da una parte o dall’altra. Devi solo rimanere focalizzata su ogni punto e essere aggressiva. Non rallentare il braccio, devi fare il tuo movimento. Devi giocare come se fosse un normale game e rimanere aggressiva

D: Hai parlato dei sogni su Wimbledon. Cosa ricordi di quei sogni e come ne sei venuta fuori?
SABALENKA: “Credo che tutti sogniamo lo stesso: reggere il trofeo, il momento della vittoria. È sempre stato il mio sogno. Non l’ho ancora realizzato. Ho vissuto molte delusioni qui. Spero davvero un giorno di poterlo vivere e di dirvi che è stato come quando l’ho sognato

D: Abbiamo visto come tu stia migliorando il tuo gioco e lavorando sullo slice e sulle smorzate. Pensi che essere più aggressiva e andare più a rete possa aiutarti a vincere la partite anche in altre maniere?
SABALENKA: “È qualcosa su cui stiamo lavorando. Devi essere davvero senza paura per andare a rete e io credo di non esserlo ancora. Ma quando intravedo il momento, vado a rete e ho fiducia nel mio gioco di volo. Magari ora non sono così sicura su come approcciare a rete. Mi piacerebbe fare un sacco di serve and volley. Specialmente con il mio servizio, a volte mi sento di aspettare troppo invece di andare a rete e finire il punto un po’ prima. È qualcosa su cui stiamo lavorando. Spero davvero un giorno di riportarlo in campo

D: Turno dopo turno, questo è stato uno Slam tosto per te. Hai lottato duro in ognuno dei tuoi match. Da quale qualità hai attinto per arrivare così lontano?
SABALENKA: “Credo che anche il Roland Garros sia stato impegnativo. Amo queste sfide. Penso che ogni volta che affronti partite così dure, tu possa portare il tuo gioco a un livello superiore, aiutano a migliorare. Sento come se con ogni match giocato qui stia migliorando mentalmente e anche fisicamente. Spero di fare sempre meglio ogni turno

D: Tra tutti i giocatori con cui hai parlato durante la tua carriera o contro cui hai giocato, quali sono i due o tre che secondo te hanno più intuizione, conoscenza e sensibilità per lo sport?
SABALENKA: “Penso che, non tra quelli contro cui ho giocato, ma sicuramente parlando spesso con Novak, lui ha sicuramente molta conoscenza del gioco. Mi ha davvero aiutata tante volte. Ogni volta che parlo con lui, mi aiuta davvero. Ma se parliamo di qualcuno contro cui ho giocato, penso Barty. È sempre stata molto intelligente e sicuramente capiva molto bene il gioco

D: Quando parli con Novak, è più una questione di colpi e tecnica o più una visione d’insieme sulla carriera e sul percorso?
SABALENKA: “È un po’ di tutto. Una delle conversazioni riguardava, ad esempio, la gestione dell’energia. Un’altra parlava dell’aspetto mentale del gioco. Poi abbiamo avuto un’altra conversazione su come affrontare mentalmente le grandi finali. Quindi sì, direi che parliamo soprattutto della parte mentale del gioco. Una volta mi ha anche aiutata molto con la risposta. Ora si prende sempre gioco di me perché copio la sua risposta. Io gli dico: “Amico, funziona. Sto copiando il migliore.” In realtà forse dovrei parlargli un po’ di più di cose tecniche legate al tennis

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Autor: Beatrice Becattini