Wimbledon – I tennisti degli anni ’80 sono più forti di quelli degli anni ’90: Fognini, Monfils, Djokovic, Cilic…

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La classe non è acqua e non ha età. Lo si era visto con l’ultratrentottenne ex n.9 ATP Fabio Fognini che ha dato spettacolo per 5 set con Alcaraz lunedì e per me quello è stato il match migliore del torneo. Nessun altro mi ha entusiasmato di più e fatto scattare in piedi tutte quelle volte. Lo si continua a vedere con un altro over 38, l’ex n.6 ATP Gael Monfils che dopo aver battuto in 5 set Humbert al primo turno si ritrova con non pochi rimpianti al 5 set anche al secondo da riprendere oggi dopo la sospensione per oscurità con Fucsovics nel derby fra due ex campioni junior di Wimbledon. Il francese ha servito per il match sul 5-3 ma ha perso il game di battuta a zero.

Lo si vede con il trentaquattrenne Grigor Dimitrov, ex n.3 ATP, che ha regolato in 4 set il fastidioso mancino francese Moutet. E vogliamo parlare di Novak Djokovic, altro 38enne irriducibile? Il povero Evans, che non è un pivello, non ha toccato palla. Se Novak scenderà in campo ancora con gli occhi di tigre saranno guai per tutti o quasi.

Lo si è visto anche con il trentacinquenne croato Marin Cilic, ex n. 3 ATP che era stato campione all’US Open 2014, finalista qui a Wimbledon 2017 e finalista anche all’Australian Open 2018 (nonché semifinalista al Roland Garros 2022), vincitore di Coppa Davis nel 2018 e di 21 tornei ATP: il croato ha surclassato the British Hope Jack Draper, testa di serie n.4, in 4 set. Nelle ultime quattro edizioni di Wimbledon Cilic non era riuscito a partecipare. Si era operato due volte a un ginocchio. Sembrava un giocatore finito, lui che nel 2009 aveva battuto per la prima volta Nadal e già nel 2010 si era piazzato in semifinale all’Australian Open. 15 anni dopo ha messo k.o. colui che veniva – giusto l’imperfetto? – considerato l’erede di Andy Murray per non avendo ancora superato nelle tre precedenti presenze a Wimbledon il secondo turno. Ma la vittoria nel Masters 1000 di Indian Wells sembrava avergli costruito una nuova dimensione.

“Quanto accadutomi oggi mi fa pensare a quanto sia stato straordinario, incredibile Andy (Murray) che ha vinto questo torneo ben due volte… non mi ero messo troppa pressione addosso – ha raccontato Draper – ma non ho giocato abbastanza bene e ho perso con un giocatore migliore di me”. Al momento del sorteggio io come tanti mi aspettavo di vedere arrivare contro Djokovic nei quarti il vincitore di un duello di terzo turno fra Bublik e Draper e al terzo turno… non c’è arrivato nessuno dei due.

È davvero il torneo delle sorprese questo, fin qui: 19 teste di serie sono saltate nel maschile, 17 nel femminile, 36 su 64 prima del terzo turno. Uno sconquasso e un record. Un record eguagliato lo ha centrato anche il tennis italiano, con cinque tennisti al terzo turno: Sinner, Cobolli, Darderi, Sonego e Bellucci. Se penso che ne abbiamo persi tre di sicuro valore – due erano teste di serie – Musetti, Berrettini e Arnaldi, perché vittime di vari malanni e impossibilitati a difendersi come avrebbero potuto in condizioni normali, beh si tratta dell’ennesimo risultato stupefacente per il nostro tennis.

E il torneo non è finito, né per loro cinque, né per la miglior “erbivora de noantri” Elisabetta Cocciaretto, che dopo aver lasciato 5 game alla Pegula ne aveva lasciati zero all’altra americana Volynets per cederne poi 4 nel secondo set. Insomma, ha perso 9 game in 4 set, la tennista marchigiana che se come best ranking è stata n.29, come simpatia e intelligenza è n.1. Al prossimo turno ha la campionesse olimpica Bencic… ma io credo che possa batterla. Vedremo (… come avrebbe detto Sinner).

Per i tennisti inglesi ieri è stata una giornata disastrosa. Hanno perso tutti e 4 in gara, anche quel Pinnington Jones che da Cobolli è stato dominato nel primo e nel terzo set, ma nel secondo da 2-5 era riuscito ad arrampicarsi al tiebreak e procurarsi un setpoint, sia pure sul servizio del tennista romano. 6-1, 7-6, 6-2 il punteggio che parla chiaro.

Ai padroni di casa in campo maschile è rimasto in campo maschile solo Norrie. E oggi Norrie affronta il nostro Bellucci in un derby tutto mancino. In termini di esperienza non dovrebbe esserci gara. Norrie non è più un top-ten ma è tornato in forma. Qui ha battuto Bautista Agut e poi Tiafoe. Ed era stato semifinalista 3 anni fa e 4 volte in ottavi. Bellucci è per la prima volta al terzo turno in uno Slam, il contrasto è stridente, ma la bella vittoria su Lehecka gli avrà dato fiducia. Secondo me può avere chances solo se comincia subito bene come contro il ceco che era testa di serie n. 23. Oggi gioca anche Darderi contro Thompson. Match fra due che giocano in modo assolutamente diverso, all’attacco l’australiano, in difesa l’italiano. Quindi match godibile, anche se il Bellucci-Norrie mi attirà di più perché Bellucci gioca un tennis assolutamente particolare, originale.

E Sinner? Come ho accennato nel video che ho fatto ieri sera – è curioso, ma ho la sensazione che molti dei lettori di Ubitennis non vadano a vedere i miei video sul canale Ubitennis di YouTube e viceversa che guarda i video non mi legga, eppure di solito cerco di non dire le stesse cose – siamo stutti vittime dello star-system. Non si può scrivere di tennis, soprattutto nei giornali che ospitano un solo articolo sulla nostra disciplina, senza che il centro dell’attenzione, a cominciare dal titolo, non sia riferito a Sinner.

E’ vero che è il n. 1 del mondo e uno dei due primi favoriti del torneo, ma ieri tutti noi inviati – quindi non mi tiro fuori, c’ero anch’io – eravamo sul Centre Court a vedere Sinner dominare Vukic in un incontro senza storia e in cui i soli momenti emozionanti sono stati quelli dei 5 matchpoint malamente falliti da Sinner. Su un altro campo, il 17, c’era un match molto più appassionante ed incerto, ricco di colpi di scena: Sonego-Basilashvili (sì, il giustiziere di Musetti). Colleghi italiani presenti? Quasi nessuno. Eppure dopo i primi due set vinti in modo convincente da Sonego, il terzo e il quarto set sono finiti al tiebreak. E prima del tiebreak del quarto set, che Lorenzo ha vinto altrimenti sarebbero stati guai, lui ha avuto due matchpoint. Il fatto è uno solo: alla gente interessa che cosa fa Sinner, ai direttori dei giornali anche. Tutti gli altri al massimo si conquistano un po’ di spazio il giorno in cui fanno l’exploit, ma già il giorno dopo c’è Sinner, poi Sinner e ancora Sinner. Un Sinner che spazza via i suoi avversari e gioca con un cinismo feroce, mostrando quando il pugno, quando levando la racchetta verso l’alto al proprio angolo, anche quando è avanti 6-1, 6-1…

Fenomeno, certo, ma davvero non quando Jannik viene in conferenza stampa e non si riesce a strappargli una parola che possa aiutarti a fare un titolo. Ok che non è il suo lavoro sforzarsi di darci un titolo, ma lo capite che per chi il titolo lo deve fare ugualmente su lui, questo è un problema talvolta perfino angosciante? Io sul canale YouTube l’ho fatto attaccandomi al dettaglio che sia lui con Vukic sia Djokovic con Evans hanno perso solo cinque game. E ho titolato: “Sinner e Djokovic vanno di fretta” E poi, per dare un po’ di pepe, ho suggerito come sottotitolo: “Corrono verso la semifinale?”

Perché in effetti con l’ecatombe che c’è stata di teste di serie – ieri sera ha perso anche Tommy Paul (dopo Bublik) – nel quarto alto presidiato da Sinner ci sono rimasti a livello di ottavi Dimitrov e nei quarti Shelton o Nakashima se Sonego non li fa fuori entrambi. A proposito di Shelton, ieri era furibondo quando alle 21.30 in punto gli hanno sospeso il match con Hijikata quando stava per servire per il match sul 62 75 54. Dovrà tornare in campo – forse eh – per giocare un solo game. Era buio, ma forse si poteva giocare ancora per 5 minuti. A Hijikata non sarà parso vero.

Mentre nel quarto sottostante di Djokovic i superstiti sono Cilic-Munar, Cobolli-Mensik, De Minaur-Holmgren più Kecmanovic che è il prossimo avversario di Nole. Cobolli-Mensik è match che mi intriga molto. Ma se ne riparla domani, magari più che di Sinner-Martinez, duello per il quale prevedo un’altra passeggiata di Jannik. Ma non ce ne perderemo un minuto. Vabbè, buona giornata a tutti.

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Autor: Ubaldo Scanagatta