Wimbledon, Fonseca: “Voglio essere solo me stesso, non il prossimo Sinner o Kuerten”

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Le ombre del passato possono essere ingombranti, soprattutto quando arrivano le sconfitte e la gente si aspetta sempre qualcosa in più dal tuo talento. E’ lo scotto da pagare per chi, mediaticamente e non, è stato ribattezzato come uno dei predestinati della scena tennistica mondiale. Joao Fonseca, di anni 18, al suo primo Wimbledon si ferma al terzo turno battuto in quattro set da Nicolas Jarry archiviando i Championship in modo tutto sommato positivo. E’ dello stesso avviso il diretto interessato che in conferenza stampa rivela quanto sia piena di insegnamenti la valigia che si porta via da Church Road, dei pro e contro di rappresentare il Brasile e di quanto sia diverso giocare un torneo del Grande Slam.

D. Joao, sei stato sfortunato. Cosa hai imparato
da questa partita? Cosa pensa del modo in cui è andata?

Joao Fonseca: “Penso che sia stata una grande partita
da parte di Nico (Jarry). Ha giocato davvero bene all’inizio dell’incontro su. Ha giocato in modo aggressivo con i suoi servizi e le sue risposte. Il mio modo di giocare, che mi piace aggressivo, all’inizio è stato difficile per me perché lui faceva ottimi colpi. Ha ottenuto un break iniziale nel secondo set che sembrava… credo che lui fosse un po’ più in partita, come se fosse più calmo.
Dovevo lasciarlo pensare un po’ di più, credo. Sì, nel terzo set ho lottato un po’. Ho avuto un’ottima palla break. Sì, credo che l’insegnamento di oggi sia che anche se sei sotto di due set, puoi ancora vincere la partita. Ho imparato che si può ancora vincere e che bisogna essere concentrati perché lui stava servendo troppo bene. Ho commesso qualche errore quando ho avuto l’opportunità di avere delle palle break, e all’inizio non stavo servendo molto bene, ma dopo ho sentito un po’ di più il mio servizio. Bisogna solo rimanere positivi. Questo è stato l’insegnamento di oggi. Il primo set poteva pendere da entrambi i lati.”

D. Se guardi il torneo nel complesso, cosa prenderesti come insegnamento da questo match, ma in generale giocando sull’erba, a Wimbledon, nel tabellone centrale? Cosa ti porteresti via ?
Joao Fonseca: “Sicuramente molte lezioni. Quando vai a giocare in un torneo del Grande Slam, i tennisti giocano in modo diverso. Sono molto più concentrati. È una partita di cinque set e tutto può succedere. Si può essere in vantaggio di due set su e poi si può ancora perdere la partita. Quindi bisogna rimanere sempre concentrati per tutto il tempo. Anche sull’erba, bisogna concentrarsi sul proprio servizio. Bisogna essere sempre positivi. Devi andare più a rete, avvicinarti di più, tagliare e salire con lo slice. Si tratta di un grande bagaglio di esperienza e di apprendimento per la prossima stagione indoor e su cemento”.

Q. Ti ho visto a Madrid, al Roland Garros e qui, e hai un grande seguito di tifosi brasiliani. È più un privilegio o è più la pressione con le aspettative che hai da affrontare?
Joao Fonseca: “Si possono vedere entrambi i lati. Per
me è un privilegio quando il tuo Paese ti sostiene e senti di rappresentare il tuo Paese. È molto bello perché in Brasile non abbiamo un grande seguito. Non abbiamo tanti giocatori come
Stati Uniti nella top 100. Quindi, voglio dire, è bello che il Brasile abbia un seguito così ampio. Quindi è bello vederli fare il tifo e sostenere. A volte la pressione si fa sentire. Si aspettano che io sia il prossimo, non so, Sinner o Guga Kuerten, o quello che pensate voi. Ma io sarò semplicemente me stesso. Alcune persone lo capiscono. Alcune persone saranno lì a prescindere da che io vinca o perda. Voglio dire, è bello, ma ci saranno lati positivi e lati negativi. Devi solo capire come questo possa aiutarti.”

D. Puoi spiegare come si è sviluppato il tuo livello di feeling con i tornei del Grande Slam negli ultimi sei mesi? Ti sei appena qualificato per il tuo primo torneo a gennaio. Ora hai quasi completato un anno. Quale pensi sia stato, come dici tu, il tuo grande apprendimento da tutto questo? In che modo
sei diverso ora rispetto a quando eri in Australia?

Joao Fonseca: “Penso di essere molto più a mio agio fisicamente. All’inizio, come in Australia, mi domandavo se potessi reggere i cinque set. Dopo Sonego ho pensato: “Ok, posso farcela”. Mi sento bene. Però non è più una cosa che penso. Sì, sto ancora imparando che se sei sotto di due set o se stai perdendo un set, ci sono ancora cose da fare. Anche con Brooksby, ho vinto il primo set, ho perso il secondo 7-5, e poi ho avuto il terzo set, giocando bene, e ho avuto due break. Tutto può cambiare molto rapidamente, anche sull’erba. Sì, credo di aver imparato molto. È un gioco diverso.”

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Autor: Manuel Ventriglia