Flavio Cobolli vince la sua terza partita a Wimbledon e dunque giocherà per la prima volta in carriera gli ottavi di finale in uno Slam. Un match clamoroso quello giocato e vinco dal tennista azzurro che ha sconfitto 6-2 6-4 6-2 Jakub Mensik, numero 17 al mondo e campione a Miami.
Flavio Cobolli si è presentato dai media a commentare la vittoria. Innanzitutto una domanda sulla partita: “Ovviamente ho grande motivazione e voglia di far bene quindi credo che la voglia di vincere che avevo oggi sia stata molto importante e credo che mi abbia dato quella spinta per giocare un buon tennis per tutto il mach. Sono stato concentrato, solido e ho fatto le cose giuste senza aver fretta di fare qualcosa che magari poteva cambiare. Credo sia stata una buona partita”
Un aspetta che è subito balzato agli occhi è la capacità di Cobolli di muoversi nettamente meglio rispetto a Mensik: “Credo di avere la fortuna di sapermi muovermi su tutte le superfici, Dio non mi ha dato il servizio ma mi ha dato le gambe – dice sorridendo -. Mi trovo bene a muovermi, anche a vincere dei punti in difficoltà, sto imparando a scivolare con una buona reattività per tornare subito per la palla dopo, sono piccole cose che mi aiutano nel mio gioco e oggi hanno fatto la differenza. Credo di essermi mosso in campo meglio di lui e alla fine penso di esserli sempre stato appresso e l’ho costretto a fare cose sempre diverse mentre io ho proseguito sempre sulla mia strada e questa è stata la chiave della partita”
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Il primo pensiero è subito alla compagna: “Io cerco di chiamare sempre la mia ragazza Matilde quando finisco una partita, ci mandiamo un messaggio prima della partita, è sempre la prima persona che contatto. Bove? Ha detto che veniva, vediamo se viene davvero”, chiosa ridendo.
In Inghilterra il biliardo è molto giocato e Cobolli è un grande appassionato: “Qua è diverso, io gioco a 8 e 15. qua è più difficile. A me piace un gioco diverso che si chiama 8 e 15, a Roma quando posso gioco spesso. Mi piace perché come nel tennis e nella vita devi sempre trovare la soluzione per mettere in difficoltà l’avversario, trovando delle palle che aiutano la tua, mi piace questo tatticismo”.
Wimbledon ha fattori positivi e altri negativi: “Il meteo non mi piace, io non giro molto, non ho visto molto, sto quasi sempre a casa. Il circolo non c’è neanche da dirlo, è il più bello del mondo e nessuno potrà togliere questo pregio, è stupendo, è bellissimo far parte di questo torneo ed essere uno dei protagonisti“.
Sul prossimo avversario, uno tra Marin Cilic e Jaume Munar: “Sono appena entrati, qualcosa mi andrò a vedere, non tanto. Ad inizio settimana ho detto che Munar è molto forte negli Slam quindi credo che anche lui come a me piace l’erba, si muove bene. L’altro (Marin Cilic, ndr) è un giocatore forte, ci ho giocato a Parigi ma qua è un’altra storia. Ovviamente sono cosciente che potevo beccare Jannik, Carlitos e Nole, però se sono arrivati fin qua un motivo ci sarà”
Cobolli non nasconde l’emozione di essere arrivato al quarto turno di uno Slam: “È qualcosa che ho sognato tanto, da quando ho iniziato a giocare a tennis e farlo proprio qui è fantastico, è bellissimo essere arrivato al quarto turno. Penso di aver giocato una delle migliori partite della mia vita, quasi perfetta direi. Sono davvero felice di giocare su questa superficie perché mi rende felice, ma ora è il momento di recuperare e pensare al prossimo turno”.
Interessante domanda su cosa consiglierebbe Cobolli ad un giovane giocatore che sta salendo nel ranking ma senza grandi risorse economiche: “Parlo spesso con tanti junior quando ho tempo, soprattutto con quelli italiani. Ho un ottimo rapporto con loro. Il mio consiglio è sempre quello di divertirsi quando si è in campo, anche durante gli allenamenti, perché allenarsi con il sorriso è diverso rispetto a farlo senza. Per arrivare in top 10, in top 20, ci vuole tempo per far evolvere il proprio gioco, per trovare la strada giusta per diventare un grande giocatore perché oggi è dura. Qui tutti giocano molto bene, tutti hanno un gran tennis. È difficile diventare un grande tennista, ma con una grande motivazione e un buon team e una buona famiglia alle spalle, è tutto un po’ più facile”.
Giocare sull’erba è qualcosa che Cobolli ha riscoperto essere molto più bella del previsto: “Tre anni fa odiavo completamente l’erba per il mio tipo di tennis. In Italia iniziamo a giocare sulla terra battuta, la maggior parte dei campi sono in terra quindi quando passi al cemento, soprattutto indoor, o all’erba è completamente diverso e ti serve tempo per adattarti. Adesso penso che mi renda felice perché sto giocando bene, ovviamente (sorride, ndr), ma anche perché posso provare cose diverse rispetto alla terra o al cemento. Penso che sia una cosa positiva per me perché credo di avere uno dei migliori colpi di risposta del circuito. Quando rispondi su questa superficie, è qualcosa che mi rende felice. Non so esattamente perché, ma mi piace davvero tanto giocare qui”.
Nell’ultimo anno c’è stato un netto cambiamento che ha portato Cobolli a vincere diverse partite importanti nei grandi tornei: “Perché ho iniziato l’anno molto male e vincere partite importanti come a Bucarest o ad Amburgo mi ha smosso qualcosa dentro. È cambiato tanto, sto cercando di migliorare anche fuori dal campo. Cerco di fare le cose giuste per essere migliore sia in campo che fuori. Penso che stia cambiando qualcosa e anche con il mio team sto lavorando un po’ meglio. Questa è la chiave per diventare un grande giocatore”.
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Autor: Christian Attanasio