Wimbledon, Bellucci: “Oggi avrei potuto giocare meglio. Un giocatore che mi piace? Norrie”

0
6

Non poteva iniziare meglio il Wimbledon di Mattia Bellucci, che ha vinto in rimonta un ottimo match contro il britannico Oliver Crawford. Prestazione ottima dell’azzurro, costante soprattutto al servizio, come ha spiegato in un’interessante chiacchierata con i giornalisti.

Luca Baldissera: “Mattia, hai fatto una partita quasi perfetta, salvo due o tre punti nel primo, scappato via. Ma soprattutto che lavoro stai facendo sul servizio? Servivi a 215,220, l’altro non ha visto palla break, eri molto concentrato
Bellucci: “Partita quasi perfetta no, in risposta potevo gestire meglio la situazione, non solo nel primo set opportunità non sfruttate, ma anche punti a inizio game che potevo gestire diversamente. Mi sono sentito molto bene con il servizio, in realtà è un po’ una conseguenza dell’attenzione che sto cercando di portare su questa superficie. Il lavoro principale lo sto facendo da fondo campo e sono dispiaciuto che la prestazione di oggi da fondo non sia stata eccelsa, ma nonostante questo la cosa di cui sono più contento è che un po’ di tempo fa perdere il primo in quel modo mi avrebbe poi portato delle complicazioni. Invece mi sono detto di ripartire, ho cercato di migliorare la situazione, il tanto che è bastato per trovare un break per set

Simone Eterno: “Un anno fa, qui, giocavi tre turni di quali e poi quella gran partita con Shelton. Dicevi che però l’obiettivo era entrare nei 100, essere più costante nei tornei. Ormai sei qui, grande inizio di stagione, da protagonista, c’è un altro step che ti sei messo o è più un lavoro alla giornata?
Bellucci: “In termini di ranking non mi sono posto obiettivi precisi. In realtà la buona prima parte della stagione è stata caratterizzata da Rotterdam, il resto non è stata sfavillante. A fine anno con buonissime prestazioni tra trasferta asiatica e americana avevo trovato l’obiettivo della costanza. L’obiettivo ora è trovare continuità a un livello superiore. Perché se l’anno scorso si parlava di qualificazioni 1000, ora il livello si è alzato, le occasioni diminuiscono, tutto è rapportato al livello cui mi sto affacciando. Devo continuare a macinare partite, cercare di trovare quella continuità a cui aspiravo

Baldissera: “Con Lehecka non hai mai giocato, avete quasi la stessa età. Lui è un grosso colpitore, ora però da fondo ci hai lavorato…
Bellucci: “Ovviamente come altri giocatori che si esprimono ad un grande livello lo conosco, ma non in maniera dettagliata. Lo guarderemo con attenzione, ma ho visto tutta la partita con de Minaur al Queen’s. Ero andato a vederla perché avevo perso, avevo il pomeriggio libero e per me de Minaur è un giocatore importante, e Lehecka era stato dominante. Mi ricordo di averlo visto servire in maniera pazzesca, vediamo. Mi piace guardare il tennis, potrei farlo ancora di più. Apprezzo di più vedere le partite dal vivo, e quando perdo e devo restare nella stessa nazione, come in questa serie di tornei, lo trovo utile. Perché è gente più navigata di me a questo livello. Ho dei giocatori che preferisco guardare per caratteristiche e piglio. Mi piace molto Norrie, perché è simile a me ma con molta più esperienza. Poi in maniera diversa altri, come Mensik, Musetti…Jannik per la perfezione. Cerco di prendere spunto di qua e di là

Vanni Gibertini: “Gli abiti che hai indossato sono molto anni ’90, tipo due anni in più. Tu hai un rapporto sia in campo che fuori con l’azienda che ti segue. Hai un input di argomento o semplicemente metti quello che ti danno?
Bellucci: “L’accordo fino a Wimbledon non riguardava la parte performance. Hanno deciso di utilizzare il torneo con me per cercare di entrare nel tennis, e sono molto contento di essere l’unico ad indossare questo brand, di cui sono sempre stato anche grande fan. Mi hanno chiesto cosa cercassi, oltre che solo la parte estetica, perché specie a Wimbledon il taglio fa la differenza, visto che il colore non è che possa determinare niente di speciale. Mi hanno chiesto di cosa avessi bisogno, abbiamo preso cose più moderne e più vecchie, e ci abbiamo lavorato insieme

Gibertini: “E come mai sei andato in questa direzione un po’ controcorrente?
Bellucci: “Per gusto personale. Non lo trovo scomodo ma non è per una cosa di comodità, lo trovo bello e mi piace indossarlo. Mi piace la polo, il materiale è molto particolare e per loro importante

Francesca Paoletti: “Una delle cose che piace più di Wimbledon ai tennisti è viverlo in maniera un po’ diversa. Cioè tornare a casa la sera, cucinare, tu come sei organizzato in questi giorni? L’aspetto ti piace, ti stimola?
Bellucci: “Ci siamo organizzati diversamente rispetto all’anno scorso. L’anno scorso avevo fatto le qualificazioni, avevo preso una casa e poi ero andato a casa di Elisabetta Cocciaretto che non era stata bene e mi aveva dato casa sua. Quest’anno invece siamo andati in hotel, abbiamo scelto una soluzione più tranquilla anche perché in termini di organizzazione possiamo ancora fare grandi passi in avanti (ride). Mi sono organizzato un po’ all’ultimo, quindi era la soluzione più immediata ed è comunque un hotel che conoscevo

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos tornar o tênis cada vez mais popular!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original

Autor: Pellegrino Dell’Anno