Wimbledon, Alcaraz rischia ma supera un grande Fritz e si qualifica per la terza finale di fila

0
5
tenis portal logo

[2] C. Alcaraz b. [5] T. Fritz 6-4 5-7 6-3 7-6(6)

Carlos Alcaraz si qualifica per la terza finale consecutiva a Wimbledon e per la sesta finale Slam della carriera dopo aver battuto Taylor Fritz con il punteggio di 6-4 5-7 6-3 7-6(6) in 2 ore e 49 minuti di gioco. Per lo spagnolo si tratta delle 24esima vittoria consecutiva sul circuito (ultima sconfitta nella finale di Barcellona, con Rune, nel giorno di Pasqua), della 33esima vittoria nelle ultime 34 partite e della 20esima vittoria consecutiva a Wimbledon (ultima sconfitta, nel 2022, negli ottavi di finale, con Jannik Sinner). Alcaraz è entrato in campo molto concentrato, fin dai primi minuti di gioco, rinunciando, per una volta, ai fuochi d’artificio del suo tennis: ha disputato un match molto concreto e, soprattutto, praticamente perfetto al servizio, contrassegnato da 13 ace, dall’88% di punti vinti con la prima palla in campo, dalla precisione della traiettoria al corpo e da un solo passaggio a vuoto. Fritz si è dimostrato all’altezza di una semifinale di Wimbledon, ha mostrato tutta la tenacia e tutto il coraggio di un grande agonista, ma ha pagato, inizialmente, la tensione del palcoscenico, subendo il break in apertura che gli è costato il primo parziale e, in seguito, non è riuscito a recuperare dallo sforzo di un secondo set molto intenso, sprecando inoltre due set point consecutivi nel tie break del quarto set, che avrebbero regalato al pubblico un quinto parziale mozzafiato. Lo spagnolo, nella finale di domenica 13 luglio, affronterà il vincente del match tra Sinner e Djokovic: terza finale consecutiva con il campione serbo o la prima a Wimbledon con il numero 1?

Primo set: Alcaraz piazza il break in apertura e controlla il vantaggio senza problemi

Alcaraz scende in campo con la concentrazione delle grandi occasioni e, nel primo game dell’incontro, strappa immediatamente la battuta a un Fritz piuttosto teso (1-0 Carlitos): l’equilibrio del set si spezza subito, in avvio, lo spagnolo conferma il break (2 a 0) e gestisce il vantaggio in scioltezza, scatenando la potenza del suo servizio. Per lui 6 ace, il 63% di prime in campo, nessun punto perso con la prima (15 su 15) e appena quattro ‘quindici’ lasciati per strada nell’arco di tutto il parziale: Fritz con il passare dei minuti si tranquillizza, lascia andare il braccio e inizia a giocare la sua partita, senza però riuscire a rendersi pericoloso in risposta. Nel nono game lo statunitense annulla un set point (4 a 5) ma Alcaraz, pochi minuti dopo, difende l’ultimo turno di battuta a zero, con due ace e un servizio vincente, chiudendo così per 6-4 (dopo 37 minuti di gioco) un set di ottimo livello e confermando lo stato di forma – in crescita – degli ultimi giorni: 12 colpi vincenti, solamente 3 errori gratuiti e un rendimento impeccabile nei pressi della rete (5 punti vinti su 6).

Secondo set: Fritz cresce, trova il coraggio giusto e pareggia i conti

Fritz riparte dalla sicurezza degli ultimi game del primo parziale, difendendo in scioltezza i propri turni di battuta: Taylor, nel quarto game, respira addirittura l’aria dei vantaggi sul servizio dell’avversario, ma sul 40 pari si limita solamente alla fase difensiva, lasciando tutto il tempo dell’iniziativa all’avversario, che si prende il punto con un bel rovescio in cross in avanzamento. L’americano mantiene una posizione piuttosto estrema in risposta (con i piedi praticamente piantati sulla riga di fondo), comincia a trovare il coraggio giusto nel braccio di ferro dello scambio e, in un ottavo game intenso e molto lungo – caratterizzato da un paio di pause per vie del caldo, che mette a dura prova la tenuta degli spettatori seduti al sole – si procura la prima palla break del suo pomeriggio, che però viene annullata dall’avversario con un travolgente servizio al corpo. Alcaraz prova a spezzare il ritmo perfetto di Fritz grazie all’utilizzo dello slice di rovescio ma Taylor trova sempre una soluzione, mettendo finalmente a segno anche una bella volèe di rovescio: lo statunitense si accontenta di poche prime (solamente il 48% nel corso del secondo parziale) ma continua a dominare i propri turni di battuta e a condurre il punteggio, disegnando il gioco con la precisione dei suoi rovesci, in attesa dell’occasione giusta e del passaggio a vuoto del campione in carica. L’occasione, ormai nell’aria, arriva sul 6 a 5: Alcaraz, sotto pressione, perde le misure del servizio, sbaglia un rovescio piuttosto comodo, commette il primo doppio fallo del match e completa la frittata con l’erroraccio di dritto, cedendo – a zero – il primo servizio della partita. 7-5 Fritz e un set pari dopo un’ora e 24 minuti di gioco.

Terzo set: Fritz paga lo sforzo, Alcaraz riprende il controllo della partita

Si riparte dopo una lunga pausa: il caldo è un fattore e la partita procede a strappi, con Fritz che ricomincia dalle certezze del secondo set, allunga la striscia a 9 punti consecutivi, e difende a zero il primo turno di servizio. Alcaraz, però, reagisce al primo svantaggio della semifinale con la solita folata di tennis: 12 punti a zero, risposte profonde, break, conferma del break, e 3 a 1. La partita si riduce all’osso, gli scambi scompaiono, Fritz paga lo sforzo del secondo parziale e Alcaraz domina con il servizio, perdendo solamente un punto in 4 turni di battuta (con un doppio fallo, peraltro). Lo spagnolo vola sul 5 a 3 e, nel nono game, piazza un altro break, approfittando degli errori gratuiti e della stanchezza dell’avversario: 6-3 per Carlitos, che riprende il controllo della partita dopo circa 2 ore di gioco.

Quarto set: Alcaraz si salva in un tie break rocambolesco, annulla due set point e festeggia la terza finale consecutiva

Lo spagnolo, nel primo game, rischia ancora di distrarsi, ma, affidandosi al solito servizio, recupera da 0-30, portandosi sull’1 a 0: Fritz ha perso un pizzico di brillantezza e non riesce più a contenere la potenza dei colpi dell’avversario, che riescono, progressivamente, ad allontanarlo dalla riga di fondo. La tenacia dell’americano gli consente di salvare il game di battuta e, di conseguenza, la partita sul 2 a 3: Fritz annulla una palla break esiziale e rimane aggrappato al sogno della finale. Si arriva al tie breka senza scossoni: sembra tutto facile per Alcaraz, che vola rapidamente sul 4 a 1, ma Taylor non ci sta, gioca i punti migliori del suo incontro e, grazie ad un parziale di 5 a 0, si porta sul 6 a 4, con due set point consecutivi per rimandare la soluzione del giallo al quinto set. Il campione spagnolo, però, sull’onda dell’entusiasmo delle 23 vittorie consecutive, non si spaventa, scatena tutta la bellezza del suo tennis e l’entusiasmo della fiducia, vince gli ultimi 4 “quindici” della semifinale, e festeggia la terza finale consecutiva ai Championships grazie alla precisione del rovescio lungolinea. L’americano si arrende dopo 2 ore e 49 minuti di ottimo livello: 6-4 5-7 6-3 7-6(6) per Alcaraz.

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos tornar o tênis cada vez mais popular!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original

Autor: Jacopo Gadarco