Wimbledon, Alcaraz: “Non penso ai tre successi di fila, ma voglio vincere e sono molto fiducioso”

0
6
tenis portal logo

Carlos Alcaraz è pronto a tornare a Wimbledon da campione in carica per la seconda volta di fila. Le vittorie consecutive agli Internazionali di Roma, al Roland Garros e al Queen’s permettono allo spagnolo di arrivare allo Slam britannico nel migliore dei modi.

Tanta attesa per il ritorno del vincitore delle ultime due edizioni: “È fantastico tornare qui a Wimbledon da campione in carica. È davvero bello ripensare a quello che è successo l’anno scorso, sono entusiasta di iniziare il torneo ed emozionato per la mia prima partita di lunedì. Vediamo come andrà“.

Su Joao Fonseca, con cui ha palleggiato sui campi di Wimbledon: “Ero entusiasta e contento di palleggiare con lui, visto che l’ultima volta è stato alle Finals nel 2023, se non sbaglio. È passato davvero un bel po’ di tempo. Ero felice di allenarmi con lui ora che è arrivato nel circuito ATP. Direi che è abbastanza nuovo sull’erba, ho parlato con lui e non ha ancora molta esperienza su questa superficie. Però il suo stile di gioco e il fatto che ami essere aggressivo, colpire fortissimo di dritto, andare a rete penso che lo aiuteranno ad adattarsi molto presto all’erba. Ci sono alcune cose che deve ancora imparare, ovviamente, perché è molto giovane e sta appena iniziando a giocare nei grandi tornei. Il suo livello, finora, è davvero alto“.

È stata chiesto a Carlos se il suo momento migliore è quando gioca senza pensieri: “Quando gioco senza pensare a nient’altro, solo a giocare o semplicemente a divertirmi, allora sento davvero quella libertà di fare ciò che voglio in campo e mi godo il momento. Quando succede, esprimo sempre il mio miglior tennis, il mio livello più alto. Direi che finora è la sensazione di maggiore libertà che abbia mai provato in campo”.

Quand’è stata la prima volta in assoluto di Alcaraz su erba? Lo spagnolo ricorda: “Era il 2019, ho giocato il torneo junior a Roehampton. In realtà mi sono sorpreso da solo perché ho disputato delle buone partite. Mi sono dovuto ritirare per un infortunio agli addominali, ma è andata bene. Diciamo che è stata una prestazione “decente”. Ovviamente le prime partite sull’erba non sono mai facili: devi capire come muoverti, come giocare, i colpi sono abbastanza diversi, ma ho raggiunto i quarti di finale. Poi ho giocato anche qui a Wimbledon, nel torneo junior, e ho fatto di nuovo i quarti. Quindi sono stati bei risultati per me, anche se era la prima volta che toccavo l’erba. È stata una bellissima esperienza, qualcosa di nuovo. Ma sì, ormai è passato tanto tempo”.

Sull’erba in generale si è espresso così: “Penso che il tennis più bello da vedere sia quello giocato sull’erba. Lo stile che i giocatori portano in campo su questa superfici, secondo me è davvero affascinante così come Il suono della palla. Il movimento è molto difficile, ma quando lo impari è come se stessi volando. Per me è perfetto perché mi piace molto giocare slice, palle corte, andare sempre a rete, giocare in modo aggressivo e penso che sull’erba sia proprio questo lo stile che bisogna adottare. Quindi è questo quello che mi piace di più”.

Solo quattro uomini hanno vinto tre titoli di Wimbledon consecutivi e Carlos è a quota due al momento: “Arrivo qui con l’idea che voglio davvero vincere il titolo, ma non sto pensando a quanti giocatori ci siano riusciti a vincere tre volte di fila. Sto solo pensando a prepararmi nel miglior modo possibile, essere pronto, iniziare il torneo con tanta fiducia. Ovviamente in questo momento mi sento molto fiducioso. Sto pensando solo ad andare avanti e a continuare a fare le cose giuste, iniziare bene il torneo. Due settimane in uno Slam possono essere molto lunghe, ma al momento non sto pensando a chi potrei eguagliare se dovessi vincere tre Wimbledon consecutivi”.

Interessante dettaglio notato durante l’allenamento di Alcaraz ovvero un cerotto che analizza il sudore: “Dico sempre che sono i dettagli a fare la differenza. È un dispositivo per controllare il sudore, capire cosa devo assumere prima e durante le partite per essere sempre al 100%. Probabilmente mi aiuta solo dell’1 o 2% in più, ma come ho detto, sono i dettagli a fare la differenza. È qualcosa su cui lavoro ogni tanto. L’ho fatto a Parigi, lo sto facendo anche qui, giusto per capire cosa dovrei assumere. Penso sia utile sapere se devo bere più acqua o altro“.

Carlos è famoso per girare con un team molto numeroso: Per me è importante stare bene fuori dal campo tanto quanto dentro. Penso che le due cose debbano andare di pari passo. Se fuori dal campo mi sento male, annoiato o sento di non voler essere lì allora non giocherò bene. Quindi essere circondato da un grande team, da belle persone, dalla famiglia, dagli amici, mi aiuta tantissimo a restare sereno, a stare bene fuori dal campo e in un certo senso questo mi permette di giocare davvero un buon tennis, di esprimere il mio miglior livello in campo. Per me entrambe le cose sono davvero molto importanti. Sono semplicemente molto grato di avere un team così straordinario intorno a me”.

Infine la domanda su come ha passato i giorni dopo il Queen’s: “Ho giocato un po’ a golf, lunedì ho giocato con Andy Murray e qualche altro giocatore. Sono andato un po’ in centro, avevo voglia di fare una passeggiata, mangiare qualcosa di buono e passare del tempo di qualità con loro, facendo cose che probabilmente non potrei fare mentre il torneo è in corso“.

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos tornar o tênis cada vez mais popular!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original

Autor: Christian Attanasio