Wimbledon, Alcaraz: “In campo cerco di essere il più positivo possibile. Devo sentirmi a mio agio”

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Carlos Alcaraz arriva ai quarti dello Slam londinese battendo in rimonta 6-7 (5) 6-3 6-4 6-4 Andrey Rublev. Lo spagnolo ha centrato la 22esima vittoria consecutiva – la striscia più lunga della sua carriera – mentre sull’erba è salito a quota 16 (a Wimbledon ora non perde da 18 partite e oltre 50 ore di gioco). Non basta un buon Rublev che con questa partita ha perso tutte le 11 partite giocate in carriera negli Slam contro uno dei migliori 5 al mondo. Alcaraz adesso affronterà il mancino Cameron Norrie nei quarti di finale dei Championships.

D: Ti ricordi come giocavi l’anno scorso in questo torneo? Hai disputato così tante partite. C’è modo di confrontare il tuo stato attuale con quello di allora, o anche con il Roland Garros di un paio di settimane fa?
CARLOS ALCARAZ: “Ricordo un po’ quando ho giocato i quarti di finale l’anno scorso. Ricordo il livello a cui stavo giocando. Se non sbaglio, ho giocato contro Tommy Paul sul Campo 1. È stata una bella partita, credo che abbiamo espresso un tennis di altissima qualità. Quest’anno però è un po’ diverso.
Per me è un po’ più lento, le palline sono un po’ più lente. È una sensazione diversa. Ma oggi ho giocato la mia miglior partita del torneo finora. Mi sento benissimo. Ovviamente al Roland Garros era tutto molto diverso, perché avevo giocato molte partite sulla terra prima del torneo. Adesso sto cercando di ritrovare quella sensazione, e oggi sono davvero orgoglioso e felice di averla avuta, molto meglio rispetto ai match precedenti. Spero di continuare così e sentirmi sempre più a mio agio”

D: Puoi parlarci della sfida contro Cameron Norrie, un britannico sul Centre Court? E poi, pare che si sia ispirato a te per andare a Ibiza dopo il Roland Garros. Pensi di aver lanciato una tendenza tra i tennisti?
CARLOS ALCARAZ: “Affrontare Cam è sempre davvero, davvero difficile. Abbiamo già avuto battaglie toste. Per me affrontarlo è quasi un incubo, a essere onesto. È molto solido da fondo campo. Non mi sorprende affatto vederlo ai quarti, sta giocando un gran tennis, l’ho visto allenarsi. Quando ha perso al Queen’s, è rimasto lì per cinque giorni ad allenarsi mattina, pomeriggio e sera. Quindi non sono per niente sorpreso del suo livello. Sarà una partita molto diversa. Giocherà anche in casa, quindi avrà il pubblico dalla sua. Se voglio batterlo dovrò essere molto forte mentalmente e concentrato per esprimere un buon tennis. Parecchi tennisti mi hanno parlato di Ibiza. Quindi non lo so… forse dovrei chiedere a Ibiza di pagarmi qualcosa (sorride). Sono felice di sapere che quello che faccio può essere utile per altri giocatori, che si tratti di essere felici o giocare meglio. Non importa se è Ibiza o un altro posto. Basta trovare un luogo dove sentirsi in pace e usarlo a proprio favore nei tornei

D: Cosa cambia di più, se cambia qualcosa, nell’affrontare un mancino come Cam? Ti alleni sempre con un mancino prima di affrontarne uno?
CARLOS ALCARAZ: “Non sono uno di quei giocatori che ha bisogno di un mancino per scaldarsi o allenarsi. Ovviamente è utile allenarsi con un mancino. Quindi domani ci proverò, se c’è uno sparring mancino disponibile, cercherò di allenarmi un po’. Giocare contro un mancino è sempre complicato per me. Il servizio slice sui vantaggi è più difficile per me. Ma penso che lo sia per tutti. Vedremo come andrà contro Cam. Cercherò di non pensare troppo al fatto che è mancino, al lato sinistro o ai suoi eventuali vantaggi. Voglio solo concentrarmi sulla tattica e vedere come affrontarlo. Ma domani cercherò di allenarmi con un mancino”

D: Il tennista è solo in campo davanti a migliaia di persone per ore. Cosa ti passa per la testa? Hai un dialogo interiore? Riesci a restare sempre calmo?
CARLOS ALCARAZ: “Il tennis è davvero uno sport mentale. Il modo in cui parli con te stesso è molto importante durante tutta la partita. Cerco di essere il più positivo possibile. A volte è molto difficile. Molti pensieri, molte narrazioni ti vengono in mente, specialmente perché le partite possono essere lunghe. Cerco di pensare che siano solo momenti di pochi secondi, poi passano. Cerco di riempire la mia mente di pensieri positivi. Mi ripeto che ce la posso fare, che devo andare avanti, tutte cose che mi aiutano a giocare il mio miglior tennis e non avere paura di essere aggressivo o seguire il mio piano A. Questo è il mio dialogo interiore, ed è davvero importante avere pensieri positivi”

D: Scivoli sull’erba più di molti altri giocatori. Hai mai avuto paura di farlo? Cosa ti ha portato a sentirti a tuo agio con questo movimento?
CARLOS ALCARAZ: “Quest’anno ho iniziato a scivolare prima rispetto all’anno scorso. Non saprei dirti esattamente quando ho iniziato nel 2023. L’anno scorso è stato contro Tiafoe. Quest’anno invece al Queen’s. Per me è molto importante scivolare sull’erba perché mi dà tanta fiducia nei movimenti. Mi fa sentire libero nei movimenti, in difesa. Mi dà molta sicurezza. Ho iniziato al Queen’s, prima del secondo turno. All’inizio avevo un po’ di paura nei primi round, nelle prime ore sull’erba. Ma una volta fatta la prima scivolata, tutti quei pensieri sono spariti e ho iniziato a sentirmi davvero a mio agio”

D: Due anni fa hai iniziato a scivolare solo in finale. Perché ci hai messo così tanto? Cosa ti ha spinto a farlo proprio a quel punto?
CARLOS ALCARAZ:Perché eravamo in finale. Ho pensato: “Ok, adesso devo dare tutto quello che ho dentro”, cercando di non pensarci troppo. Ho lasciato che il mio corpo lo facesse da solo. Ero molto felice di esserci riuscito. Come ho detto, da quel momento mi sono sentito più libero di farlo. Più a mio agio. Eravamo in finale e ho pensato: “Se mi faccio male, non importa. Vai e basta”

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Autor: Matteo Beltrami