J.Sinner b. F. Auger-Aliassime 6-1, 3-6, 6-3, 6-4

New York, un anno dopo: Jannik Sinner, 52 settimane dopo la vittoria del 2024, si ripresenta in finale agli US Open, conquistata con un successo tutt’altro che scontato: 6-1, 3-6, 6-3, 6-4 a Felix Auger-Aliassime, al termine di 3 ore e 19 minuti di battaglia intensa, probabilmente la più sofferta del suo cammino a Flushing Meadows. Il numero uno del mondo ha dovuto gestire qualche problema fisico tra il secondo e il terzo set, ma non ha mai smesso di lottare. Ha incassato i colpi migliori del canadese, salito di livello soprattutto nella seconda frazione, e ha trovato risorse inattese nei momenti più delicati, come nel quinto game del terzo set quando, sotto pressione, ha infilato due ace di seconda che hanno ribaltato l’inerzia.
Ne è uscita una semifinale di spessore, nella quale Sinner ha saputo soffrire e reagire, trasformando le difficoltà in occasione di crescita. Con questo traguardo diventa il quarto uomo nell’Era Open a centrare le finali in tutti gli Slam nella stessa stagione e festeggia al tempo stesso la 300esima vittoria in carriera nel circuito maggiore. Domenica si giocherà il titolo e la conferma del numero uno al mondo contro Carlos Alcaraz, in una sfida che promette di scrivere un’altra pagina, della storia degli Slam. La terza in questa stagione: Parigi e Londra le ricordiamo ancora. Intanto Sinner segna nel proprio ruolino di marcia altri record: è la 27esima partita Slam vinta consecutivamente sul cemento, è il quarto giocatore dopo i Big three a riuscire a conquistare cinque finali slam consecutive.
Primo set: Sinner parte a razzo, è 6-1
Felix Auger-Aliassime sceglie di iniziare rispondendo, ma è Jannik Sinner a dettare subito la legge del numero uno al mondo. Primo game tenuto a zero con servizio incisivo e colpi vincenti, senza lasciare briciole al canadese. L’avvio di Felix, invece, è titubante: doppio fallo, qualche esitazione, il primo quindici lo strappa soltanto con un servizio vincente dopo cinque minuti di gioco. Due palle break cancellate con coraggio, ma alla terza Sinner sfonda: diagonale di rovescio, il canadese forza troppo e spedisce lungo. È il 2-0.
Il pubblico, pronto a sostenere Auger-Aliassime più per desiderio di partita che per reale tifo, trova un motivo per esaltarsi con una volee di grande classe del canadese, ma l’entusiasmo dura poco: Sinner piazza un ace e vola 3-0, con un parziale di 13 punti a 4.
Felix prova ad aggrapparsi al servizio: va avanti 40-15, ma Jannik rimonta con un rovescio devastante e recuperi, oseremo scrivere, funambolici. Solo un altro ace e un errore forzato dell’azzurro gli regalano il primo game, 3-1. Rinfrancato, il canadese abbozza qualche soluzione interessante, ma Sinner non arretra di un passo: in un game lottato, con tre vantaggi a favore di Sinner, e chiuso con un inside out che ristabilisce le distanze, 4-1.
Il copione è chiaro: accettare lo scambio alla velocità di Sinner equivale a infilarsi in un vicolo cieco. Aliassime ci prova, si prende anche una palla break contro con un doppio fallo, la annulla con coraggio, ma subito dopo regala l’ennesima apertura a Jannik, che non sbaglia: 5-1.
Il resto è pura gestione: quattro punti di fila e il set va in archivio 6-1 in 43 minuti. Numeri che parlano da soli: nessuna palla break concessa, 10 vincenti e appena 4 errori gratuiti per Sinner, a fronte degli 11 del canadese. Un dominio netto, che lascia pochi spiragli ad Auger-Aliassime.
Secondo set: Auger-Aliassime rialza la testa e vince 6-3
Il secondo parziale si apre con qualche segnale incoraggiante per Felix Auger-Aliassime. Tiene agevolmente il turno di servizio e, per la prima volta nel match, nel game successivo si affaccia con tre palle break a disposizione. È il momento della verità: Sinner le cancella una dopo l’altra con freddezza glaciale — prima una risposta fuori del canadese, poi un dritto vincente dal centro e infine una prima incisiva. Seguono ace e servizio vincente: cinque punti consecutivi che ribaltano un potenziale 0-2 in un 1-1 che sa tanto di scampato pericolo.
Eppure Auger-Aliassime non si abbatte. Torna a spingere con il suo colpo più affidabile, il servizio, e ritrova fiducia: 2-1. Sinner risponde con ordine, pur senza brillare — la prima di servizio continua a non girare come dovrebbe, appena sopra il 50%, ma basta per riportarsi sul 2-2. La partita, a questo punto, trova un equilibrio fatto di scambi meno intensi e di servizi dominanti, con i due che avanzano senza particolari sussulti fino al 4-3 in favore del canadese, che tiene addirittura a zero il proprio turno.
Il campanello d’allarme per Sinner arriva poco dopo. Ancora percentuali basse con la prima e di nuovo tre palle break contro. Stavolta Auger-Aliassime non perdona: piazza l’inside out vincente che vale il 5-3 e il diritto di servire per il set.
Con il pubblico dell’Arthur Ashe a spingerlo, Felix non trema. Conquista tre set point e gli basta il primo: un ace, come a suggellare la sua reazione: 6-3 in 39 minuti, punteggio giusto per un parziale in cui il canadese ha saputo alzare il livello, scegliendo con coraggio i momenti in cui affondare. Sinner, invece, ha pagato l’assenza della prima di servizio, ferma al 50%: a questi livelli, la frittata è presto servita. A fine set Sinner va negli spogliatoi per un medical time out, lamentando problemi all’addome.
Terzo set: Sinner soffre, ma reagisce. È 6-3
Rientra in campo dopo il medical time-out, ed è subito chiaro che la condizione fisica di Jannik Sinner sarà il tema del terzo set. L’altoatesino parte al servizio e lo fa con autorità: quattro punti di fila, game a zero, senza bisogno della prima. Un segnale incoraggiante, anche se il vero test arriverà in risposta.
Sul turno di battuta di Auger-Aliassime, infatti, il canadese prende in mano lo scambio da fondo, costringendo Jannik a rincorrere. Sinner piazza tre fiammate da campione e si conquista la palla break, cancellata però da una prima vincente di Felix. Ai vantaggi FAA si affida ancora al servizio e l’azzurro cede in corsa col dritto. Equilibrio intatto, 1-1.
Sinner nonostante percentuali basse con la prima (attorno al 40%) resta concentrato: tiene il servizio a 30 e poi lotta in un game complicato, risolto con una seconda carica che costringe all’errore il rovescio del canadese. Sul 2-2 il match si fa serrato, con Auger-Aliassime che continua a spingere con la prima e chiude a 30.
Il passaggio chiave arriva nel quinto game: due volte sotto di un quindici, Sinner pesca due ace di seconda, ritrova la prima nei momenti decisivi e si porta avanti 3-2. L’inerzia si sposta, Jannik sente l’attimo e nel game successivo strappa il break che vale il 4-2. Subito dopo, con un turno di battuta solido e due punti diretti con la prima, conferma il vantaggio: 5-2.
Felix serve per restare nel set e annulla con coraggio un set point, ancora protetto dalla prima, ma non basta a ribaltare la situazione. Sinner resta glaciale: al servizio per chiudere, non concede nulla e mette il sigillo con un game perfetto a zero. 6-3 in 47 minuti.
Un parziale fondamentale, non solo per il punteggio ma per il contesto: Jannik torna dopo il medical time-out, con la prima che non funziona (42% di prime in campo) forse a causa del problema all’addome, eppure produce 11 vincenti contro i 4 del canadese, capace solo di collezionare 10 errori gratuiti. La risposta più importante, però, è quella fisica e mentale: Sinner c’è, e nel momento della verità ha saputo rialzarsi.
Quarto set: Sinner colpisce al momento opportuno
Il quarto set si apre con un’opportunità: nel primo game, sul 15-30, Sinner ha l’occasione di affacciarsi a palla break, ma sciupa un dritto comodo. Scampato il pericolo, Auger-Aliassime tiene ai vantaggi e sale 1-0. Nel gioco successivo è il canadese ad avere due palle break a disposizione: Jannik si salva con coraggio, infilando due prime vincenti (uno è ace) e rimettendo la situazione in parità, 1-1.
La tensione cresce. Ogni game diventa una piccola battaglia, con scambi duri e servizi che reggono per un soffio. Nel terzo, Aliassime chiude ai vantaggi dopo dieci punti e un dritto vincente dietro al servizio: 2-1. Poi arriva il game più lungo e sofferto dell’incontro: tre palle break cancellate da Sinner, due per errori di Felix, una con un rovescio incrociato di puro polso che sfiora la riga. Sono passati 40 minuti e si è soltanto sul 2-2: il set è lotta pura, a ogni colpo.
Il momento chiave si materializza poco dopo. Avanti 30-15, Auger-Aliassime commette doppio fallo. Sinner sente l’attimo, prende il centro del “ring” e affonda: palla break costruita con aggressività, chiusura con una combinazione rovescio-dritto che manda fuori giri il canadese. È il 3-1. Subito dopo, l’altoatesino conferma con autorità il break: 4-1 e il cronometro che supera le tre ore di gioco.
Felix non si arrende: con coraggio annulla due palle break che avrebbero potuto chiudere il match sul 5-2 e resta aggrappato, 4-3. Ma Sinner non molla più la presa: da 0-15 infila quattro punti consecutivi e si guadagna la chance di servire per l’incontro.
Sul 5-4, è il momento della verità. L’Arthur Ashe trattiene il fiato. Jannik non trema: dirige lo scambio sulla diagonale di rovescio, costringendo Auger-Aliassime a rincorrere fino all’errore finale. Dopo 3 ore e 20 minuti, il canadese si arrende e la partita si chiude: 6-1 3-6 6-3 6-4.
Sinner conquista così la finale dello US Open, dove domenica lo attenderà Carlos Alcaraz, in una sfida che mette in palio il titolo del quarto Slam dell’anno e il numero uno del mondo.
O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos informar mais pessoas sobre o que acontece no mundo do tênis!
Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original
