Sul cemento coreano di Busan, quella che avevamo definito ‘la difficile risalita di Chung’ si è fermata nei quarti di finale contro l’australiano Jason Kubler (6-2 6-4), australiano che poi è stato a sua volta stoppato in semifinale dal connazionale Adam Walton (n.86) che, continuando con questa sorta di ‘Fiera dell’Est’ tennistica, si è alla fine dovuto inchinare in finale (6-3 6-4) a Terence Atmane (n.177).
Il nativo di Boulogne-sur-Mer, che partiva con l’ottava testa di serie, ha dovuto faticare come un matto ad ogni turno (l’unica volta che è riuscito ad evitare il terzo set è stato comunque costretto ad un doppio tie-break) tranne che nell’atto conclusivo in cui ha strappato tre volte il servizio all’australiano, perdendone uno solo. E se al lungo (193 cm) Terence entra il temibile servizio mancino, con annesse le consuete rotazioni esterne, sono sicuramente guai per il malcapitato avversario. Per Atmane è il terzo successo a livello Challenger (due tornei in Cina entrambi nel settembre 2023 i precedenti), cui possiamo aggiungerne cinque negli ITF. Mancano purtroppo risultati a livello superiore dove solo un paio di volte ha conquistato il tabellone principale degli Slam, per la precisione agli AO e al Roland Garros nel 2024.
Ma non sembrano mancargli né l’autostima (158 di QI da lui stesso dichiarato e il nick sui social che è ‘The Magician’) né la salute, tanto che nel triennio 22/24 è sceso in campo la bellezza di 260 volte, con un record strabiliante di 108 match nel 2022. La crepa pare essere in un carattere forse troppo sensibile che, parole sue, l’ha spinto lontano da parenti ed amici, in preda ad un’ansia perenne. Con devastanti attacchi di panico come in quella notte del 2022 quando si svegliò con il cuore che batteva all’impazzata (215 battiti). Normalizzati i battiti, il giorno dopo si strappò i legamenti e rimase fermo tre mesi ai box. Una sosta che l’aiutò a ragionare su se stesso, sulla sua depressione e a cercare un equilibrio tra la racchetta e i suoi amati Pokemon, di cui sembra essere uno dei maggiori collezionisti di Francia, sempre parole sue. Tornando al tennis, con questa vittoria risale alla posizione n.136 ATP, a 18 posti dal suo best. Classifica migliorabile nei prossimi tre tornei di questa sua infinita trasferta in Estremo Oriente: Gwangju, Guangzhou e Wuxi.
A Oeiras (Challenger 125, terra battuta) avevamo lasciato il nostro Stefano Travaglia alle prese con il suo doppio turno che si è concluso male contro il francese Gregoire Barrere (n.163), che ha comunque dovuto sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio sull’azzurro. Soprattutto in un secondo set che si è concluso 14/12 al tie-break, regalando agli spettatori un’incredibile altalena di emozioni con l’ascolano che aveva avuto la bellezza di otto set point. Per la cronaca il torneo è stato poi vinto da Elmer Moeller che in finale ha battuto 6-0 6-4 l’argentino Francisco Comesana (n.62 e prima testa di serie). Il quasi 22enne danese l’avevamo visto di persona all’ITF di Lesa e ci era sembrato solo uno di quei regolaristi che non mollano mai. Complimenti a lui che in tre anni ci ha decisamente smentiti. E’ la sua seconda vittoria Challenger (il precedente nel 2024 a Braga, sempre in Portogallo dunque) che lo fa balzare al n.114 ATP, suo nuovo best ranking.
Per finire un rapido cenno anche ai nostri ragazzi che hanno affrontato l’impegnativa trasferta ad Abidjan in Costa d’Avorio. Al Challenger 50 si erano iscritti Luca Potenza e Tommaso Compagnucci, oltre a Massimo Giunta che partiva dalle qualificazioni. Eliminato quest’ultimo dal tunisino Aziz Ouakaa (n.277) dopo un match molto equilibrato, come pure Compagnucci che all’esordio in tabellone ha ceduto in tre set (6-2 3-6 6-3) al francese Robin Bertrand (n.268). Ha passato invece un turno il siciliano Luca Potenza che ha rimontato il turco Yanki Erel col punteggio di 6-7(3) 6-3 6-4, per poi cedere con onore (2-6 7-6 6-2) al forte belga Michael Geerts (n.290).
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Autor: Massimo Gaiba