J. Sinner b. C. Alcaraz 6-2 6-4
Jannik Sinner è ancora il re del Six Kings Slam. L’azzurro domina Carlos Alcaraz con il punteggio di 6-2 6-4 e, benché si tratti di un’esibizione, fa pieno di fiducia in vista degli ultimi appuntamenti della stagione. Il numero 2 del mondo fa la differenza con i colpi di inizio gioco, soprattutto nel primo set: servizio e risposta tolgono allo spagnolo ogni possibilità di prendere in mano le redini degli scambi e, di conseguenza, di poter variare come è solito fare. Sinner nei suoi turni di battuta è inavvicinabile, con l’81% di punti portati a casa con la prima e addirittura l’82% con la seconda. Ciò si traduce con uno zero nella casella delle palle break concesse. La prestazione di Alcaraz è stata sicuramente sottotono, anche rapportata a quanto fatto vedere contro Taylor Fritz a Riad. Tanti errori e idee poco chiare per il muciano.
Sinner torna a battere il numero 1 del mondo dal trionfo a Wimbledon, dopo la sconfitta allo US Open e il ritiro a Cincinnati. Questa partita non entrerà, come la vittoria dello scorso anno, a fare parte dei precedenti, che Alcaraz continua a condurre per 11-5 – o 10-5 a seconda della corrente di pensiero. Certo è che, in vista del finale di stagione, Jannik lascia Riad con tante buone sensazioni, in particolare con risposte positive dal servizio.
Primo set: Dominio Sinner con i colpi di inizio gioco. È 6-2 in 28 minuti
La finale inizia nel migliore dei mondi per Sinner. Nel game inaugurale si procura due palle break per pungere Alcaraz a freddo. Se sulla prima il numero 1 del mondo si salva con la combinazione seconda di servizio e diritto, sul 30-40 commette un grave doppio fallo. Jannik comanda gli scambi, togliendo il tempo allo spagnolo, che non può attingere alla varietà di colpi di cui dispone. Nel secondo gioco l’azzurro conferma il break a 30, aiutato dalla battuta, che a Riad sta funzionando da manuale. Sul 3-1 Sinner ribadisce la supremazia, mettendo a referto il doppio break di vantaggio. Con due chance a sua disposizione, al numero 2 ATP basta la prima, con la complicità di Alcaraz, che affossa il rovescio in rete. A fare la differenza sono senz’altro la risposta e il servizio, fondamentali che l’altoatesino sta interpretando alla perfezione. Carlos, invece, non pare essere centrato con i colpi di inizio gioco, ma anche durante lo scambio non riesce ad incidere. Sul 5-2 Sinner serve per fare suo il primo set. Il sei volte campione Slam opta per una posizione più arretrata in risposta, nel tentativo di far partire il punto e trovare ritmo, in vista della seconda frazione di gioco. Tuttavia, sembra non funzionare niente per lui e sbaglia le prime due risposte del game. Al primo set point Jannik chiude un parziale ai limiti della perfezione, con 10 punti su 11 vinti con la prima in campo e zero palle break concesse.
Secondo set: A Sinner basta un break per riconfermarsi re
Alcaraz deve ancora entrare in partita e occorre che metta ordine nel suo tennis se vuole provare a riaprire il match. In apertura di secondo set limita i danni e tiene il punteggio in equilibrio, almeno fino al quinto gioco. Sul 2-2 Carlos torna a pasticciare e concede due palle break. D’improvviso ritrova il servizio e piazza l’ace annullando la prima chance, mentre sulla seconda Sinner è tradito dal diritto, che in accelerazione termina in corridoio. Un grande passante in cross di rovescio regala a Jannik una nuova opportunità, su cui Alcaraz serve il secondo ace del game. Il servizio fa e disfà per il numero 1 del mondo, che commette un doppio fallo sulla palla game, cui segue un grave errore di diritto a campo aperto sulla seconda palla del 3-2. Sinner lo punisce conquistandosi la quarta palla break del gioco, ma è di nuovo un ace del numero 1 del mondo a cancellarla. Dopo più di 10 minuti Carlos tira un sospiro di sollievo e tiene il servizio. L’appuntamento con il break è solo rimandato per Jannik. Dopo un turno di servizio a 30, l’azzurro ha altre due palle break a disposizione. Sulla prima Alcaraz trova un contropiede che sorprende il suo avversario, mentre sulla seconda è Sinner a sbalordire con una risposta anticipata che, nonostante la difesa estrema dello spagnolo, propizia la chiusura sottorete. È 4-3. Il campione di Wimbledon si conferma re de Six Kings Slam senza concedere neppure una palla break.
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