T. Fritz b. N. Djokovic 7-6(4) ritiro
Il match dura solo un set ma gli sfidanti rimangono in campo per un’ora e sedici minuti, battagliando duramente soprattutto nelle fasi finali, quando nessuno vorrebbe lasciare il primo parziale. In primo luogo l’asso serbo, perché probabilmente sa già di non poter continuare rimanendo competitivo di fronte a un Fritz deciso a vincere la partita degli sconfitti in semifinale e a superare per la prima volta, sia pure in esibizione, il 24 volte campione Slam che lo ha battuto per 11 volte in altrettanti incontri. Lo spettacolo è di ottimo livello e, come detto, in crescendo; gli scambi si allungano e crescenti sono anche le difficoltà atletiche del trentottenne campione di Belgrado quando il palleggio non termina nei primi nove colpi.
Sul punteggio di 3-3 lo statunitense ha le prime palle-break: sono tre e Nole le sventa tutte con coraggio e riuscendo in un caso a spostare il rivale fuori dal campo con un ottimo cross di dritto. L’attuale numero 5 del ranking sale 5-4 e, complice tre doppi errori di Fritz, sfiora il set per ben quattro volte: c’è bisogno di ventisei punti perché Taylor pareggi a quota cinque dopo che l’americano ha usufruito di sei palle-game e Djokovic ha ragioni per fare autocritica quando Taylor sferra una seconda palla molto lenta e lui non riesce a ricucire la distanza con la sfera gialla, mandando mestamente un dritto sgonfio nel sacco.
Fritz fugge il pericolo e i due passano a un altro game-fiume, quello che dà a Nole il 6-5: stavolta i fantasmi si accomodano alle spalle di Fritz, che manca anche per paura sei palle-break. Quando, su una di esse, un dritto facile facile di Taylor colpisce la rete la memoria degli appassionati va probabilmente all’11-0 nei confronti diretti e al momento di timore che il ventottenne californiano deve aver provato subito prima dell’impatto con la pallina. Djokovic vince il gioco e l’urlo che emette si compone di senso di liberazione e di sfinimento.
Nole gioca con il pubblico durante la pausa, alla ripresa del match Fritz sale anch’esso a quota sei e nel tie-break è il primo a fuggire sul 3-1 ma Djokovic ritorna alla parità al cambio di campo con la risposta di dritto. Il campione serbo scrive 4-4 con il servizio ma si lascia sorprendere dal dropshot del rivale, che si prende il 5-4. È il momento della riscossa per l’americano, che acciuffa il setpoint con un rovescio lungolinea e incassa la frazione grazie a un dritto troppo lungo del rivale; finisce il set e Djokovic stringe subito la mano all’avversario e al giudice di sedia, ponendo fine alla partita.
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