C’è un suono che nel tennis arriva prima di ogni servizio, anche quelli più veloci e potenti, scandisce i cambi di campo e accompagna i silenzi più carichi di tensione: è il ticchettio del tempo. Non quello astratto, ma quello misurato, controllato, quasi reverenziale che solo un segnatempo all’altezza sa evocare. Non stupisce allora che il comunicato con cui l’ATP ha annunciato il rinnovo della partnership con Rolex abbia il sapore della continuità naturale, più che quello di una semplice firma su un contratto.
Rolex e l’ATP continueranno insieme, siglando un accordo con la maison ginevrina, che dovrebbe essere in continuità temporale con il precedente, ovvero di cinque anni, restando così Official Timekeeper e Gold Partner del circuito. Una notizia che, per chi ama il tennis ma anche l’orologeria, ha qualcosa di profondamente coerente. Perché il tennis, come l’alta orologeria, vive di dettagli, di precisione millimetrica, di gesti ripetuti migliaia di volte fino a diventare perfezione. E Rolex, da quasi cinquant’anni, racconta questo stesso linguaggio.
Il rapporto tra il brand della corona e il tennis risale al 1978, quando il legame con questo sport iniziò a prendere forma. Da allora, Rolex è diventata parte integrante dell’immaginario del grande tennis: non solo sponsor, ma presenza silenziosa e costante, come un segnatempo che non ha bisogno di farsi notare per essere indispensabile. Dal 2005 è partner dell’ATP e con questo rinnovo consolida ulteriormente il suo ruolo, restando cronometrista ufficiale dell’ATP Tour, partner delle Nitto ATP Finals e delle Next Gen ATP Finals presented by PIF, vetrina del futuro e dei talenti under 20 del nostro sport.
C’è qualcosa di profondamente “rolexiano” in questa attenzione al domani. Nell’orologeria, come nello sport, il futuro non si improvvisa: si costruisce con pazienza, investendo sulla qualità e sul tempo lungo. È lo stesso principio che guida il sostegno ai giovani giocatori e agli eventi che ne celebrano la crescita. Non è un caso, infatti, che Rolex mantenga una visibilità costante durante tutto l’anno sulle piattaforme digitali e social dell’ATP, offrendo contenuti legati agli orari di inizio dei match e alla durata degli incontri, raggiungendo una fanbase globale che supera il miliardo di appassionati.
Daniele Sanò, Chief Business Officer dell’ATP, ha parlato di “un impegno difficile da sottovalutare”, sottolineando come Rolex abbia incarnato per quasi mezzo secolo le qualità che definiscono il tennis: eleganza, prestigio e precisione. Parole che risuonano familiari a chi conosce la storia della maison svizzera, dove questi tre concetti non sono slogan ma valori fondanti. Nel tennis come nell’orologeria, l’eleganza non è ostentazione, il prestigio è conseguenza, la precisione è un obbligo morale prima ancora che tecnico.
Dall’altra parte, Arnaud Boetsch, Director of Communication and Image di Rolex, ha ribadito “l’orgoglio del brand nel rinnovare il proprio impegno verso il tennis, celebrando la dedizione e le prestazioni ai massimi livelli, ma anche sostenendo tornei, istituzioni e giocatori che continuano a plasmare il futuro di questo sport”. Boetsch, ex tennista professionista, conosce bene entrambe le dimensioni: quella del campo e quella del racconto, del gesto atletico e del tempo che lo fissa nella memoria. Qualcuno degli appassionati meno giovani ricorderà che Arnaud Boetsch fu protagonista del successo francese in Coppa Davis a Malmoe, quando cancellò tre matchpoint sul 2 pari e quindi nel singolare decisivo, allo svedese Niklas Kulti. Se in tempi recenti Flavio Cobolli è stato definito da alcuni “un eroe” per le sue vittorie bolognesi su Bergs e su Munar, Arnaud Boetsch lo fu per tutti gli appassionati francesi di allora.
Il perimetro della presenza Rolex nel tennis è, del resto, totale. Il marchio è Official Partner di tutti i tornei ATP Masters 1000 e dei quattro Slam: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open. Un Grande Slam anche simbolico, che attraversa superfici, continenti e stagioni, sempre con la stessa affidabilità. In questo contesto, Ubitennis è orgogliosa di essere partner commerciale di un brand di così alto prestigio, con cui condivide valori di eccellenza e rispetto della tradizione sportiva.
Non poteva mancare, in questo racconto, il riferimento agli uomini che oggi incarnano il presente e il futuro del tennis. Nella famiglia dei testimoni Rolex figurano Jannik Sinner, l’attuale numero uno del mondo, Carlos Alcaraz (cliccate qui per saperne di più sui loro segnatempo) volti di una generazione che ha già imparato a convivere con l’idea di essere osservata, cronometrata, giudicata. Insieme a loro Ben Shelton, Joao Fonseca e, naturalmente, le leggende Roger Federer e Bjorn Borg, simboli di epoche diverse ma accomunati da uno stile che ha resistito al passare degli anni. Come un grande orologio, appunto.
Il rinnovo tra Rolex e l’ATP non è soltanto una notizia di marketing sportivo. È la conferma di un’alleanza culturale, prima ancora che commerciale. Perché il tennis, come l’orologeria, non vive solo di colpi vincenti o di complicazioni meccaniche, ma di una relazione intima con il tempo. Un tempo che va rispettato, compreso e, quando serve, fermato per essere ammirato. Rolex e il tennis continuano a farlo insieme, con la discrezione di chi sa che le cose davvero importanti non hanno bisogno di essere urlate.
O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos informar mais pessoas sobre o que acontece no mundo do tênis!
Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original
