[2] C. Alcaraz b. [8] L. Musetti 4-6 7-6(3) 6-0 2-0 rit.

Carlos Alcaraz approfitta del ritiro di Lorenzo Musetti e si qualifica per la seconda finale in carriera al Roland Garros: il tennista italiano, dopo aver vinto il primo set, ha giocato un secondo parziale di altissimo livello, rimontando per due volte un break di svantaggio e perdendolo solamente in volata, al tie break. Ma a quel punto, dopo un paio d’ore di gioco, i muscoli di Lorenzo hanno ceduto e il carrarino ha alzato definitivamente bandiera bianca dopo 2 ore e 29 minuti di gioco, sul punteggio di 4-6 7-6(3) 6-0 2-0 in favore del suo avversario: una situazione che ha ricordato quella della finale di Montecarlo, quando Lorenzo, dopo aver vinto anche in quel caso il primo set, aveva subito un infortunio (sempre di natura muscolare), decidendo di terminare l’incontro ma solamente per non mancare di rispetto al pubblico e all’avversario, considerando il prestigio della finale. Oggi invece Musetti – per non correre rischi – ha risparmiato a sé stesso l’agonia degli ultimi game: il nuovo numero 6 del mondo nel corso delle prossime settimane difenderà infatti i punti preziosi della finale del Queen’s e della semifinale di Wimbledon. Alcaraz, finché c’è stata partita, ha subìto la ragnatela dell’avversario, faticando a trovare il ritmo giusto: lo spagnolo, però, dopo aver mancato la possibilità di servire per il set sul 6 a 5 del secondo parziale, ha reagito da grande campione, disputando un tie break praticamente perfetto. Per Carlitos si tratta della quinta finale Major della carriera (4-0 il suo bilancio, fino ad ora), la seconda a Parigi e la prima dopo i passi falsi di New York 2024 e di Melbourne 2025: nel corso della stagione sulla terra battuta è dunque riuscito a raggiungere le finali di Montecarlo, Barcellona, Roma e Roland Garros. Un ruolino di marcia degno del miglior Nadal, tenendo presente che non ha potuto partecipare al Masters 1000 di Madrid.
Primo set: Musetti piazza il primo break dell’incontro nel momento decisivo
Lorenzo spazza via la tensione della partita annullando una palla break nel primo game dell’incontro: si gioca con il tetto chiuso e la lentezza delle condizioni di gioco concede ai due protagonisti il tempo giusto per scatenare le proprie rotazioni.
La sensazione è che Musetti, rispetto ai turni precedenti, abbia aumentato la spinta dei colpi, in modo tale da non farsi travolgere dalla potenza dell’avversario. Questa scelta, inevitabilmente, incide sulla casella degli errori gratuiti del carrarino, che però – al netto di qualche forzatura – sembra impostare il match in maniera più ordinata rispetto a Carlos, che commette un paio di pasticci piuttosto inconsueti nei pressi della rete: entrambi sopravvivono senza troppi problemi ad un paio di “15-30” (4 pari) e nel nono game Musetti annulla una pericolosissima palla break grazie a una solida prima al centro (5-4). Scampato il pericolo, Lorenzo apre il gioco successivo con il miglior dritto di tutto il torneo e poi approfitta degli errori gratuiti dell’avversario, che perde improvvisamente le misure del campo e, in particolare, della prima di servizio, che lo abbandona completamente nel momento clou: Musetti carica le sue traiettorie e vince il set per 6-4 dopo 48 minuti di gioco, approfittando dei regali di un Alcaraz in confusione.
Secondo set: Musetti rimonta due volte ma Alcaraz domina il tie break
Musetti vince il terzo game consecutivo (1 a 0) ma poi deve subire quello che sembra l’inizio di uno dei classici “momenti Alcaraz”: lo spagnolo scioglie finalmente i propri colpi, lascia andare i piedi e prova a spezzare il set con un parziale di 9 punti a 1 (2-1 e servizio, 15-0). Musetti però reagisce con la consapevolezza e con la tranquillità del momento migliore della carriera e, a sorpresa, recupera immediatamente lo svantaggio (2 pari), affidandosi alla luminosità delle proprie accelerazioni con il dritto in cross. Il motore di Alcaraz sembra ingolfato e, a volte, nel momento di scatenare la frustata, si attorciglia su sé stesso, faticando a guadagnare campo, come se il suo tennis venisse in qualche modo anestetizzato dai colpi profondi dell’avversario: il livello si alza, Musetti continua a giocare in maniera ordinata, affidandosi al servizio e alla classe degli attacchi in controtempo. Sul 4 pari il carrarino difende un turno di battuta preziosissimo, annullando un paio di palle break (5 a 4), ma qualche minuto dopo è costretto a cedere (6-5 Alcaraz, e servizio), perchè lo spagnolo trova la concentrazione giusta, alza il livello dell’intensità e del grunting, verticalizzando con grande precisione. Carlitos, però, nel momento di chiudere, rallenta la spinta e inciampa nella ragnatela elegante di Lorenzo, che mette a segno immediatamente il controbreak (esattamente come nel quarto game), a 15, e con quattro punti consecutivi, inventandosi il rovescio più spettacolare del pomeriggio (6 pari): lo spagnolo dimentica in fretta la delusione, reagisce immediatamente, e domina il tie break con il punteggio di 7 punti a 3 . Un set pari dopo un’ora e 53 minuti di gioco.
Terzo set: Musetti è fermo, Alcaraz domina in pochi minuti
Alcaraz, tranquillizzato dal successo nel secondo set, vola via rapidamente nel punteggio, breakkando Lorenzo nel secondo, nel quarto e nel sesto game: lo spagnolo chiude per 6-0 in una manciata di minuti, lasciando per strada appena cinque punti. Musetti, sul 5 a 0, chiede l’intervento del fisioterapista a causa di un problema di natura muscolare e nel gioco successivo lascia andare i punti senza nemmeno provare a inseguire la palla.
Quarto set: niente da fare per Musetti, che si ritira dopo due game
La partita, purtroppo, si conclude in fretta: Musetti prova a rimanere in campo ma il dolore è troppo forte e, dopo aver perso il secondo game, decide saggiamente di interrompere l’agonia, avvicinandosi alla rete per concedere la vittoria all’avversario. La partita conclude sul punteggio di 4-6 7-6(3) 6-0 2-0 in favore di Alcaraz, che si qualifica alla finale del Roland Garros dopo 2 ore e 29 minuti di gioco.
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Autor: Jacopo Gadarco