Sinner subito al top (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Il meteo non collabora? Poco importa, Jannik Sinner non vuole più aspettare. Scalpita all`idea di tornare alla routine di sempre, di sentire sulla racchetta la palla pesante di qualche collega, di pensare e giocare libero, con il solo obiettivo di vincere partite, sollevare trofei e tornare a dominare il circuito. Ieri mattina il numero 1 al mondo è tornato ad allenarsi in un club di Beaulieu, tra Montecarlo e Nizza. La pioggia che continuava a scendere non permetteva di giocare sui campi all`aperto, e così il team ha cercato una soluzione al coperto per non perdere più tempo prezioso. E, soprattutto, per approfittare del prezioso aiuto di un rivale e alleato come Jack Draper. Il mancino britannico, ora numero 6 del mondo, uscito dal Masters 1000 di Montecarlo (dove ha perso agli ottavi da Davidovich Fokina), è rimasto comunque in zona per allenarsi e, contemporaneamente, mettersi alla prova con qualche compagno di livello. Chi, dunque, meglio del numero 1 al mondo? Dal 13 aprile, con lo scadere dei due terzi della squalifica di tre mesi concordata con la Wada per “negligenza” sulla contaminazione involontaria col Clostebol, Sinner può tornare a condividere sessioni di gioco con giocatori professionisti e quindi tesserati. Draper, con cui è legato da una stretta amicizia, è stato la scelta giusta per ripartire col piede sull`acceleratore. I due si conoscono fin da ragazzini e, dopo la semifinale degli Us Open poi vinto da Jannik contro Fritz, il mancino britannico ha raccontato che lui e l`azzurro si scrivono spesso scambiandosi opinioni e, se serve, qualche consiglio. Quando il numero 1 al mondo è stato coinvolto nel caso doping, Draper ha sempre sottolineato la sua stima nei confronti dell`amico: «Sono sicuro che Jannik tornerà più forte di prima. Questi ultimi mesi, e in generale questo ultimo anno, sono stati davvero complicati per lui – diceva poche settimane fa -. Io ho cercato di supportarlo e gli ho spesso detto che lui è fonte di ispirazione per me, per i risultati che ha raggiunto e la sua etica del lavoro». […] «Il modo in cui Jannik si comporta dentro e fuori dal campo è impressionante. E’ un ragazzo genuino e gentile. Penso che si meriti tutto il successo che sta avendo e aspetto con ansia di rivederlo nel circuito». […] Draper rimarrà a Montecarlo ancora qualche giorno, prima di partire per Madrid, dove giocherà il Masters 1000 al via la prossima settimana, e i due avranno altre occasioni di lavorare sul campo. Per un ritorno davvero al Top.
Sinner sceglie il test con Draper (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
La missione Roma è ufficialmente cominciata per Jannik Sinner, che a 67 giorni dall`ultima volta è tornato ad allenarsi presso un circolo affiliato alle federazioni. Per sporcarsi le scarpe di terra rossa in vista del rientro al Foro Italico, il numero uno al mondo – che dal 13 aprile è libero di allenarsi dove e con chi vuole – ha scelto Beaulieu-sur-Mer una località in Costa Azzurra poco distante da Montecarlo. La decisione è stata dettata ancora dalla pioggia che si è abbattuta sul Principato di Monaco, impedendo a Jannik di allenarsi presso il Country Club. Stavolta però l`azzurro è corso ai ripari: niente palestra, ma un allenamento indoor. E` stato Jack Draper il compagno scelto da Sinner per il suo primo allenamento ufficiale. Il tennista britannico, numero 6 del mondo, è reduce dalla sconfitta agli ottavi di Monte carlo contro Davidovich Fokina,
ma soprattutto è un grande amico di Jannik. […] Prosegue dunque il conto alla rovescia per Sinner, che attende con ansia il 4 maggio, quando alle 23:59 la sospensione concordata con la WADA finalmente terminerà
e potrà tornare a giocare nel circuito. La sua programmazione sulla terra battuta prevede gli Internazionali d`Italia, poi il torneo di Amburgo e infine il Roland Garros. Il WTA 500 di Stoccarda si conferma un torneo speciale per Jasmine Paolini, che per il secondo anno consecutivo è approdata ai quarti di finale. Dopo il comodo esordio ai danni di Lys, la numero 6 del mondo si è liberata in due set di un`altra avversaria tedesca: Jule Niemeier. 6-1 7-5 in poco meno di un`ora e mezza in favore dell`azzurra, che nel secondo set ha anche salvato un set point per l`avversaria. La sua prossima rivale sarà la statunitense Coco Gauff, contro cui ha perso entrambi i precedenti. […]
Sinner, torna sulla terra (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
Ogni giorno è un giorno in meno. È partito ormai da tempo il conto alla rovescia per rivedere all`opera Jannik Sinner, indiscusso n.1 del mondo che ha cannibalizzato la scena sul circuito Atp pur senza farsi vedere. La nota sospensione concordata con la Wada sta infatti tenendo l`altoatesino lontano dalle competizioni ufficiali – e così sarà fino alle 23.59 del prossimo 4 maggio, quando finalmente Sinner tornerà ad essere un tennista libero a tutti gli effetti – ma questo non gli ha impedito di conservare oltre 2000 punti di vantaggio su Alcaraz, primo degli inseguitori, arrivato ad ammettere di essere stato «ucciso dalla pressione» provocata dall`assenza del n. 1. Certo di arrivare sul trono a Roma, completando almeno 49 settimane di fila da n. 1 e con il pubblico tricolore pronto a supportarlo e a spingerlo verso un titolo che in Italia manca dal 1976, da domenica scorsa Jannik ha avuto un primo assaggio di libertà, potendo finalmente tornare ad allenarsi senza restrizioni. Ciò non vuol dire che in queste settimane Sinner non si sia allenato (anche) in campo, tutt`altro. Se è vero che con Marco Panichi è stato privilegiato il lavoro atletico, Jannik ha in ogni caso sempre tenuto il contatto con racchetta e pallina in circoli privati, cioè non affiliati a Federazioni internazionali, come previsto dal codice Wada. Nel rush finale che lo accompagnerà al Foro Italico Sinner e il suo team passeranno via via più tempo in campo, per perfezionare ancora di più l`adattamento alla superficie storicamente meno congeniale al suo gioco. Da giorni si attendeva il primo video dell`altoatesino in campo a palleggiare, che – causa pioggia monegasca – ha tardato un po` più del previsto. Le prime immagini, sotto lo sguardo attento di Simone Vagnozzi e Darren Cahill, sono arrivate ieri pomeriggio, con Jannik ripreso a scambiare sulla terra indoor di Beaulieu-sur-Mer insieme a Jack Draper, uno dei suoi migliori amici del circuito.[…] E così Draper, uno dei pochi tennisti che lo ha sempre difeso a spada tratta, è stato il primo tennista `documentato` ad allenarsi con Jannik, il cui schiocco della palla è sempre inconfondibilmente pulito. Ha speso belle parole per Sinner anche il suo ex allenatore Riccardo Piatti, intervistato da Supertennis nella sua accademia a Bonlighera. «Sono sicuro che in questi mesi di stop Jannik non si sia fermato. La Pandemia, ad esempio, è stato uno dei periodi di costruzione più importanti per lui. Si allenava tre volte a settimana a livello fisico e giocava a tennis tutti i giorni», ricorda Piatti, che poi prosegue: «Questa situazione per lui è stata spiacevole, ma sicuramente la trasformerà in un qualcosa di positivo. Io credo che in questi mesi Jannik abbia in mano una carta molto importante per vincere Parigi, Wimbledon e US Open». […]
Io e Jannik, quasi amici (Giorgia Mecca, Il Venerdì)
Dopo ogni vittoria l`immagine è quella di un cerchio che ruota intorno a un ragazzo. È un abbraccio libero, occhi lucidi, sudore e gratitudine. Al centro Jannik Sinner e tutto il mondo fuori. Al momento, nel tennis e forse anche altrove, niente rappresenta meglio il concetto di squadra. Il tennis è lo sport in cui si parla da soli, lo scrive Andre Agassi e lo sperimenta chiunque. Però per un giocatore dev`essere un sollievo sapere che nel momento in cui deciderà di alzare gli occhi ci sarà qualcuno pronto a sostenere il suo sguardo. Simone Vagnozzi ha da poco festeggiato il terzo anno al fianco del numero uno al mondo, quando si sono conosciuti era il numero 10. Ha 41 anni, da giocatore è stato 161 del ranking, nel 2018 era l`allenatore che ha portato Marco Cecchinato in semifinale al Roland Garros. «Da tennista il mio grande limite è stato pensare che sarei stato più bravo ad aiutare gli altri che me stesso. Ai tempi viaggiavamo spesso soli. Mi piaceva stare sugli spalti e dare una mano agli amici durante i match». Nel febbraio del 2022 è cominciata l`era Jannik Sinner. I due hanno giocato subito a carte scoperte, gli obiettivi dichiarati fin dall`inizio: vincere tornei dello Slam, tanti, la prima posizione in classifica. Oggi gli Slam sono tre, due consecutivi, e da oltre quaranta settimane Sinner è il numero uno del ranking. Il tennis sembra essere nelle loro mani, la manifesta superiorità si è rivelata anche e soprattutto in sua assenza. Assenza che sta per finire, visto che Jannik tornerà in campo per gli Internazionali d`Italia.
Come state vivendo questo periodo?
Stiamo bene. Staccarci dal tennis per un po` di settimane non ci ha fatto male. Il circuito è una giostra che continua ad andare, ci sono poche pause. Quando sei in cima ti viene richiesto il 100 per cento ogni settimana.
Voi siete stati costretti ascendere dalla giostra per tre mesi.
Il tennis è una metafora della vita. Richiede capacità di adattamento in circostanze sempre nuove. Palline, superfici, continenti diversi. Noi non potevamo far altro che accettare quello che sarebbe arrivato, cercando di tirare fuori il meglio da questo stop.
Senza Sinner sembra regnare il caos. Come mai?
Confesso che in queste settimane ho staccato davvero la spina. Ho acceso poco la tv.
Come definirebbe il vostro rapporto? È corretto parlare di amicizia?
Viviamo insieme 24 ore al giorno in certi periodi dell`anno, è normale instaurare un rapporto che va oltre la professione. Ma serve equilibrio, è fondamentale non diventare troppo amici, perché l`amicizia impedisce di prendere decisioni importanti ma necessarie. È un compromesso dove non può prevalere l`aspetto tecnico, serve empatia. Siamo persone. […]
C`è una scena emblematica. Australian Open 2024, prima finale Slam dell`azzurro, contro Medvedev. Il russo è in vantaggio, lei gli dice una frase e da quel momento la partita cambia. Da due set a zero, Jannik rimonta e conquista il titolo.
Spesso appoggiamo un asciugamano sopra il microfono per non farci sentire. Quella volta gli ho dato un consiglio sulla posizione da tenere in risposta, volevo che cambiasse qualcosa, che fosse imprevedibile. Lui all`inizio non lo ha seguito. Però da lì il match è cambiato. Quando decidiamo di dire qualcosa al giocatore in campo dobbiamo cercare di stare dentro al suo corpo, comprendere in che momento si trova. Ci vuole coraggio. Di quel dritto lungolinea con cui ha chiuso la partita noi non abbiamo meriti, lì c`è tutto Jannik.
Cosa ha provato ad assistere alla prima finale Slam da coach?
Ero consapevole che non sarebbe stata l`ultima. Avevo al fianco Darren Cahill, che in quella situazione ci era già stato. È stata una bella sicurezza.
Quest`anno si interrompe la vostra collaborazione, Cahill smetterà di allenare. Qual è l`insegnamento più grande che le ha dato?
Darren sa come comunicare con i giocatori, il suo linguaggio del corpo è molto efficace. Osservandolo credo di essere migliorato anche io. […]
Quando ha capito che la strada era giusta?
Mai dubitato. Ma il clic è avvenuto a Pechino nel 2023, quando ha vinto contro Alcaraz e subito dopo con Medvedev. Lì gli ho visto fare delle cose mai fatte prima, le discese a rete soprattutto. Uno dei primi obiettivi che ci siamo dati riguardava proprio Medvedev, trovare il modo di batterlo.
Quali sono i campioni del passato che ritrova in Sinner?
Io penso che la sua sia un`evoluzione del gioco di Djokovic. Mi sembra che si difenda come Nole ma che riesca a essere più aggressivo rispetto a lui. […]
Chi è più forte: Alcaraz o Sinner?
Lo scopriremo quando la loro carriera sarà finita e faremo il conto dei titoli vinti. Sono giocatori straordinari, ma dipende dalla superficie, dal clima della giornata, dall`orario in cui scendono in campo…
Cosa può migliorare ancora Sinner?
Dettagli. Quando l`ho conosciuto era un ottimo giocatore con poca visione tattica. Oggi ce l`ha, ha migliorato il servizio e la discesa verso rete. Può lavorare ancora su alcune variazioni sulla terra e diventare più sicuro quando scende a rete. […]
Chi ci sarà dopo Cahill?
Dobbiamo ancora parlarne. Siamo tranquilli, arriverà. Dovrà essere una persona che sappia cosa vuol dire essere numero uno del mondo e che goda della stima di Jannik.
Come ha reagito alla notizia della positività al doping?
È stato uno shock. Dopo aver ricostruito ciò che è accaduto ho detto a Jannik che dovevamo andare in giro a testa alta. Non aveva fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Non auguro a nessuno di vivere una situazione del genere.
Qualche settimana fa ha incontrato Roberto Baggio. Cosa vi siete detti?
Mi piace incontrare i fuoriclasse, è utile per il mio lavoro capire come ragionano. A proposito di Jannik mi ha detto una cosa soltanto: “Fallo stare bene”.
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Autor: Alessia Gentile