Musica maestri. Finals azzurre, Sinner e Musetti accendono Torino (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Tutti per uno. Alla vigilia dell’esordio delle Atp Finals questa sera alle 20.30 contro Felix Auger Aliassime, la squadra di Sinner è più compatta che mai. Jannik, che ha confermato la presenza di Darren Cahill nella squadra anche per il prossimo anno («Se vorrà, io ci sono»), ieri pomeriggio si è allenato all’ora della merenda sui campi del Circolo della Stampa Sporting a pochi passi dall’Inalpi Arena. Come sempre pubblico pagante ed entusiasta, cori, striscioni, bambini. Il sinnerismo in tutte le sue forme e rappresentazioni. Jannik entra e saluta, ma non si lascia distrarre. Una sessione intensa di oltre un’ora a cui si è presentato con la squadra al completo. […] C’è da condurre in porto l’ultimo impegno dell’anno, da chiudere possibilmente com’era iniziato: con una vittoria. Per cancellare dalla mente degli italiani la sconfitta in finale a Roma per mano di Alcaraz e lasciare un sapore dolce con la conferma del titolo di Maestro dei Maestri, proprio come lo scorso anno. Il gruppo unito, la riconferma del coach australiano che è più di un tecnico, quasi un capitano, un capo-famiglia, tutto serve a mantenere in equilibrio il delicato ecosistema del fenomeno altoatesino, buttato giù dal trono da Carlos Alcaraz. E così questo gran finale ha quasi il sapore di un nuovo inizio come ha sottolineato anche coach Darren […]. È esattamente l’immagine di ieri pomeriggio, tutti al lavoro per Jannik, dai tecnici al bodyguard Massimo, che lo segue nei tornei italiani da due anni, da quando Sinner è diventato idolo delle folle: «Ma non ci sono mai stati episodi pericolosi – racconta -. Solo a volte i tifosi sono tanti e sono molto affettuosi, non capiscono che quando un giocatore mangia magari non ha voglia di alzarsi ogni due minuti a fare un selfie, anche se lui è sempre molto gentile». A completare il quadro manca ancora la famiglia, che potrebbe arrivare per le fasi finali del torneo. Mamma Siglinde e papà Hanspeter sono impegnati in Alto Adige dove sta per iniziare la piena stagione turistica. E anche la fidanzata Laila Hasanovic ha scelto le Dolomiti per festeggiare il compleanno con le amiche. Formula Uno permettendo (direbbe Jannik) arriverà anche il fratello Mark, vigile del fuoco, per contribuire alla serenità del campione prima di una eventuale finale. Il viaggio comincia oggi.
Sinner la certezza, Musetti a Torino premia la qualità (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Proviamo per un attimo a tornare a dieci anni fa: avremmo mai potuto immaginare che nel 2025 alle Atp Finals, per di più organizzate in Italia, si sarebbero qualificati due nostri giocatori? Ebbene, anche se sembra trascorso un secolo dal punto di vista sportivo, i sogni più remoti si sono trasformati in realtà, e oggi a Torino andrà in scena l’Italian Day con due azzurri, Sinner e Musetti. La straordinaria conferma dello stato di salute del nostro movimento e una grande opportunità, per tutti i tifosi, di godersi uno spettacolo mai visto prima. E se la presenza di Jannik ovviamente rientra nella normalità delle cose, trattandosi di gran lunga del più forte giocatore del mondo insieme ad Alcaraz, nonché del campione in carica del torneo, va accolta con molta soddisfazione la qualificazione di Lorenzo. È vero, è arrivato a Torino solo attraverso la rinuncia di Djokovic, ma io sostengo che chi entra tra gli otto Maestri di fine stagione, a prescindere dalle circostanze, se lo sia meritato. Non bisogna dimenticare, infatti, che Musetti ha trascorso un’estate travagliata a causa di un infortunio che gli ha impedito sull’erba e sul cemento americano fino agli Us Open, di ottenere quei risultati che gli avrebbero garantito il pass per il Masters ben prima dell’ultima settimana utile, costringendolo a inseguire la qualificazione nei tornei autunnali sul veloce, nelle condizioni a lui meno congeniali. La sua presenza alle Finals rappresenta il giusto premio all’eccelsa qualità tennistica mostrata sulla terra battuta e interrotta soltanto dai guai fisici, ma ora, libero di mente e nonostante le ovvie fatiche di una stagione lunghissima, potrà certamente inseguire nuove soddisfazioni. A partire già dalla sfida odierna con Fritz, e non soltanto perché ci ha vinto le ultime tre partite: nonostante il manto del centrale possa favorire l’americano, le variazioni e la fantasia di Musetti saranno certamente in grado di complicare il gioco piuttosto basico dell’americano. Quanto a Sinner, nel bailamme dei gironi cambiati da un giorno all’altro si ritrova ad esordire contro Auger-Aliassime, probabilmente il rivale più attrezzato del suo girone alla luce dello stato di forma attuale. Jannik lo ha appena battuto in finale a Parigi, ma il canadese sulle superfici veloci al coperto sa comunque esprimere un tennis performante. Intendiamoci, Sinner resta favorito […]. Il giocatore ammirato a Vienna e a Parigi, nonostante qualche comprensibile segnale di stanchezza, ha confermato tutte le straordinarie qualità che in stagione lo hanno portato alla conquista di due Slam, accompagnate pure da un sensibile miglioramento nella percentuale delle prime palle di servizio. In un torneo dalla formula particolare come le Finals, cominciare bene mette subito le cose in discesa: sono certo che Jannik ne approfitterà.
Alcaraz da primo. Scatto Zverev (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport Stadio)
Non perfetto, un po’ incostante, ma comunque capace di alzare il livello quando ce n’è stato bisogno. Carlos Alcaraz apre la sua avventura alle ATP Finals 2025 con il successo su Alex de Minaur, il quinto su altrettanti confronti diretti con l’australiano. Un 7-6(5) 6-2 maturato in un’ora e 42 minuti in cui nonostante gli alti e bassi del primo parziale, il numero 1 del mondo ha dato l’impressione di essere in buone condizioni fisiche e mentali. Una vittoria per nulla scontata, considerando che nelle prime due partecipazioni al torneo di fine anno (2023 e 2024) il giocatore iberico aveva iniziato il suo cammino con una sconfitta. In un gruppo Jimmy Connors in cui sono presenti anche Lorenzo Musetti e Taylor Fritz, Alcaraz si porta in testa alla graduatoria, e la possibilità di chiudere l’anno al numero I del Ranking ATP è sempre pie vicina. Indipendentemente dai risultati di Jannik Sinner, gli basterà conquistare i prossimi due incontri del round robin. […] Evitato dunque, per lo spagnolo, il rischio di ritrovarsi ancora una volta a dover inseguire in classifica dopo il primo incontro del torneo. Anche se nella prima frazione, dopo un ottimo avvio che lo ha visto sfiorare il doppio break di vantaggio (4-1 e 0-40 sul servizio di De Minaur), il recente campione degli US Open se l’è vista brutta quando ha permesso al rivale di rientrare sul 4-4 e poi avvicinarsi alla conquista del set nel successivo tie-break. Avanti 5-3 nel game decisivo, il numero 7 del seeding si è però spento e ha permesso a Carlitos dì rientrare e chiudere per 7-5, prima di dilagare nel secondo parziale […] Grazie a una prestazione convincente ha aperto con un successo la sua urtava partecipazione alle ATP Finals anche Alexander Zverev, già campione di questo torneo nel 2018 e 2021 Confermando il proprio feeling con i campi in cemento dell’Inalpi Arena. Il tennista tedesco si è imposto per 6-3 7-6(6) sull’esordiente Ben Shelton, riuscendo a fare leva su un’ottima consistenza da fondo campo, pur arrivando a un passo dal cedere un set e complicare un match gestito in maniera quasi perfetta per oltre un ‘ora e un quarto. Dopo un primo parziale in cui è stato vicino alla perfezione (16 punti su 17 vinti al servizio e 8 su 9 in risposta alla seconda palla del rivale), Zverev è stato costretto a risalire da 0-4 nel tie-break della seconda frazione, in cui ha anche annullato tre set point consecutivi (di cui due in risposta) prima di imporsi per 8-6. Il giocatore teutonico è ora in testa al gruppo Bjorn Borg, in cui sono compresi anche Jannik Sinner e Felix Auger-Aliassime.
Bolelli-Vavassori da urlo: “Noi, alla pari con tutti” (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Le bandiere tricolore sventolate sugli spalti, i cori “Italia, Italia”, gli applausi anche del capitano Filippo Volandri. Insomma, un’atmosfera da Coppa Davis (quella che si respirerà fra poco più di una settimana a Bologna) per l’esordio che più convincente non poteva essere di Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Il primo successo italiano alle Atp Finals porta la firma del 40enne di Budrio e dei 30enne di Torino, che dopo aver sorpreso un po’ tutti entrando all’Inalpi Arena con degli occhiali da sole specchiati hanno abbagliato con il loro tennis i britannici Julian Cash e Lloyd Glasspool, prima testa di serie: 7-5 6-3 il punteggio, in un’ora e 21′, che dimostra la superiorità del binomio azzurro sui campioni di Wimbledon e di altri sei tornei, a cui manca una sola vittoria per la certezza di chiudere il 2025 sul trono. Invece in cattedra sono saliti ‘Bole’ e Wave’ (in stagione 4 titoli, i 500 di Rotterdam, Amburgo e Washington e il 250 di Adelaide a precedere la finale agli Australian Oper), che dopo aver recuperato da 0-40 nel gioco d’apertura col piemontese al servizio, hanno man mano tolto sicurezze ai quotati rivali, grazie a scelte impeccabili e notevole efficacia sia da fondo che a rete. E così nel 12° game Glasspool ha sentito la tensione commettendo doppio fallo sulla palla-break che è anche set-point. Un vantaggio che infonde ulteriore carica al tandem tricolore, capace nel sesto gioco di togliere la battuta a Cash e di slancio allungare sul 5-2. Un ace di Glasspool cancella il primo match-point, ma Vavassori non trema e il palazzetto può esplodere di gioia. […]. Non ha trattenuto la commozione il bolognese, con gli occhi lucidi al termine dell’incontro pensando ai problemi di salute del padre […]. La prova del nove per gli azzurri domani quando sfideranno lo spagnolo Marcel Granollers e l’argentino Horacio Zeballos, che nell’incontro inaugurale si sono imposti 6-4 4-6 10-6 sui tedeschi Kevin Krawietz e Tim Puetz, campioni incarica: un testa a testa che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del Gruppo Peter Fleming.
Attenti a quei due. Se gli altri vogliono competere con loro devono fare l’impresa (Adriano Panatta, Corriere della Sera)
Sempre bello da vedere, con quei gesti che fanno sembrare elegante anche un ceffone, Carlos Alcaraz mi dà l’impressione di giocare a rimpiattino con se stesso. Si accende e si spegne, a volte esce fuori dallo spartito, sparge pezzi di bravura e qualche volta prevale il suo spirito un po’ arruffone. Lo osservo contro l’australiano De Minaur e non ho alcun dubbio che non perderà il confronto, eppure va vicino a perdere il primo set. Ma al momento opportuno, tira fuori il colpo che cambia direzione al match. E lui quei colpi li ha… Le Finals si aprono con il giocatore che ha più chance di prendersi il numero uno di fine anno. E alla fine, che gli volete dire… Il voto è alto […] Gli altri, se vogliono partecipare alla disputa, sono chiamati a compiere l’impresa. Ma la sfida ha regole precise, e se Alcaraz si azzarda a concedere a Sinner quello che ha concesso ieri a De Minaur, non andrà molto lontano. Oggi due nostri tennisti in campo, è la prima volta. Anche le Finals, il torneo dei Campioni, stanno diventando italiane. Musetti ha meritato di esserci, la sua stagione è stata di alto livello e anche un pizzico sfortunata. Quel che conta è che alla fine abbia trovato il suo spazio nelle prime Finals della carriera. Vedrete, ne giocherà molte altre. Sinner ritrova Auger-Aliassime, battuto in finale nell’indoor di Parigi. Sento dire che sarebbe stato più facile con Musetti. Non scherziamo. Quando incontri un italiano, in tornei di livello così alto, non è mai un vantaggio. E Sinner lo sa.
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