Tutti per 1 (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
C’era una volta il «manic monday», il lunedì frenetico, quando a Wimbledon si giocavano tutti gli ottavi. Dal 2022 l’abolizione della domenica di mezzo, giornata consacrata al riposo dei campi tra le due settimane, ha spalmato i match su due giorni. Per l’Italia sarà comunque un manic monday, un lunedì frenetico. Dalle 12 con Flavio Cobolli contro Cilic, nel primo pomeriggio con Lorenzo Sonego opposto a Ben Shelton, per arrivare alla chiusura di giornata sul Centre Court con Jannik Sinner contro Dimitrov […]. Un altro piccolo, grande miracolo del tennis italiano che non si ferma mai. Con il faro del numero 1 al mondo Jannik Sinner a illuminare e segnare la strada, a dare l’esempio, ogni Slam è fonte di gioie. Un ricambio continuo: se cade un Musetti, sale un Cobolli, se inciampa un Berrettini, si scatena un Sonego. […] Per non parlare della prima giornata di questi Championships, nobilitata dalla bellissima battaglia in cinque set di Fabio Fognini, che si è congedato dal Centre Court nel modo migliore, lui che in qualche modo ha dato vita a questo circolo virtuoso. […] Il romano è stato messo sul campo 2, uno di quelli senza il tetto, ma il meteo oggi è previsto clemente. Niente pioggia, caduta a tratti nel fine settimana. I primi ottavi Slam non si scordano mai, soprattutto a Wimbledon, il torneo che profuma di leggenda. Cobolli dovrà confrontarsi con Marin Cilic. Il ragazzo di Medjugorje è tirato a lucido dopo quasi un anno fuori per colpa di un’operazione al ginocchio destro. La fame della rinascita anima il croato che […] vorrebbe ancora sollevare un trofeo Slam. Ai Champioships ci andò vicino nel 2017, fermato da His Majesty Roger Federer, otto volte campione sui sacri prati. Flavio ha la gioia di chi sta vivendo tante nuove esperienze, un giocatore maturo, che anche grazie all’amicizia e agli allenamenti con Carlos Alcaraz, uno dei suoi più cari amici sul circuito, è cresciuto molto. Papà Stefano, ex giocatore che lo allena da sempre, vuole che faccia pratica coi migliori: «Perché così impara l’atteggiamento dei grandi, anche in allenamento». E allora Alcaraz, Djokovic, Sinner, tutte informazioni da immagazzinare, elaborare, e riportare sul campo: «L’erba è una superficie che a lui piace, esalta un po’ le sue caratteristiche – spiega papà – Flavio ormai tatticamente è in grado da solo di risolvere le partite. Dal punto di vista mentale dovrà mantenere la fame che ha avuto fino adesso». Lorenzo Sonego ritrova Ben Shelton intorno alle 16 sul Campo 1. Il mancino statunitense lo aveva fermato ai quarti degli Australian Open e al primo turno del Roland Garros […]. Adesso però funziona tutto a meraviglia e le cinque ore in campo con Nakashima parlano chiaro: «È vero, Lorenzo è un grande lottatore – ha detto coach Colangelo – ma non si vincono le partite solo col cuore. Sta crescendo e ritrovando fiducia e colpi». […] Jannik ha fatto tardare tutte le televisioni per “colpa” di Sonego sabato sera. È rimasto e vedere la partita dell’amico e compagno di doppio in Davis: «Ho alzato gli occhi e ho visto che era lassù in terrazza a guardarmi – ha detto il torinese – e così ho avuto ancora più spinta per recuperare il break». Perché essere il numero 1 al mondo è molto di più che vincere semplicemente partite. Ma oggi servirà anche quello per continuare a inseguire l’obiettivo di questa stagione azzoppata dalla squalifica di tre mesi. Wimbledon è il traguardo, soprattutto dopo la delusione pesante del Roland Garros. […] «Ho passato poco tempo in campo nei match precedenti – ha detto il n.1 -. Da un lato è un vantaggio, ma forse non ho ancora provato tensione vera. Abbiamo preparato Wimbledon con grande attenzione e io adesso sto bene. Non penso più a Parigi. Ho altre cose su cui concentrarmi».
A Londra l’erba si sente azzurra (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport Stadio)
Suggestiva quanto improbabile, un’apparizione al GP di Silverstone sarebbe potuta essere la giusta ricompensa dopo una prima settimana trionfale. Nel suo personale “Middle Sunday” […] Jannik Sinner non ne ha voluto sapere di staccare la spina dal torneo; da ambasciatore della F1 le occasioni non mancheranno. Dopo i tre successi indiscussi ai danni di Nardi, Vukic e Martinez, il sipario sui secondi sette giorni di Wimbledon si apre con il primo grande esame. Sul Centrale, terzo match dalle ore 14:30 italiane, sarà sfida contro il bulgaro Grigor Dimitrov […]. «Mi sento alla grande e non ho più dolori. Sono entusiasta di essere agli ottavi e di poter scoprire a che punto sono. Scenderò in campo senza pensare a chi è favorito – le parole di Grigor […] -. Cosa apprezzo del tennis di Jannik? La vera domanda sarebbe, cosa c’è da non poter apprezzare? In campo fa praticamente tutto senza esitazioni e ha una continuità incredibile: da due anni e mezzo è uno dei più forti al mondo». Ben consapevole di ciò che lo attende, il bulgaro ha recuperato contro ogni aspettativa dalla lesione all’adduttore che lo ha fermato a Parigi e gli ha impedito di disputare eventi di preparazione sull’erba. Il parallelismo, almeno estetico, con Roger Federer è stato croce e delizia della sua carriera, nonché motivo di grandi aspettative sui prati londinesi. Nella realtà dei fatti Dimitrov a Wimbledon ha disputato una sola semifinale, nel 2014, ed è reduce da due eliminazioni agli ottavi. Le armi per provarci non gli mancano, su tutte la naturalezza del rovescio a una mano che rende il suo back un’arma fondamentale nella costruzione del punto. Da non sottovalutare l’ottima propensione ad attaccare la seconda di servizio […]. Dal canto suo, l’ex n.3 del mondo ha voluto evidenziare come la superficie non sarà un fattore così decisivo: «Anche solo rispetto a due anni fa, l’erba è molto più lenta. Sono sempre di più i tennisti a giocarci bene e tanti divari si sono assottigliati». Sinner, ieri mattina sceso in campo con Flavio Cobolli, ha subito messo in chiaro di aspettarsi una sfida differente, con un avversario inedito per caratteristiche. […] All’orizzonte di un possibile quarto di finale, Sinner potrebbe trovare uno tra Ben Shelton e l’amico Lorenzo Sonego. Per quest’ultimo si è affacciato a fare il tifo su Campo 14, nelle fasi cruciali della battaglia contro Nakashima. […] Pragmaticamente gli converrebbe la sfida con il bulgaro, ma un derby così sul Centrale avrebbe il suo fascino.
Inglesi, guardate che bella Italia. «Tutti per uno, uno per tutti» (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Ad Aorangi Park è già domani. […] Venti “practice courts”, con un segreto. L’erba non è esattamente la stessa dei campi da gara. Cioè, è la stessa, solo che i ceppi più resistenti vengono tenuti per i campi di allenamento, altrimenti dopo tre giorni si gioca sulla terra. Ma è una giornata particolare si diceva, tale da anticipare i temi del lunedì. Sul numero Tre di Aorangi si allenano Jannik Sinner e Flavio Cobolli. Numero 1 e Numero 20. Un altoatesino e un romano, che sembra l’inizio di una barzelletta… […] Una pallata di Sinner a un centimetro dalla riga, che Flavio non riesce a ribattere allungandosi per quanto gli è possibile, merita un «Ammazza che crocche che tira». […] Ma c’è di meglio. Sinner è alla battuta, sta per alzare la palla quando gli arriva lo stop di Cobolli, «Scusa, pipì, un attimo solo». Jannik se la ride, ma l’uscita dal campo di Cobolli è trionfale. Lo salutano, lo incitano, e sono quasi tutti tennisti o amici e parenti dei giocatori, insomma tutti partecipi della grande famiglia con la racchetta. C’è anche Alcaraz, che dall’alto lo chiama. Sono amici da sempre […]. «Parliamo dopo Carlé, mo’ so’ de fretta», e corre verso il bagno. Due ore di scambi, con Sinner non si scherza, e Cobolli l’ha sempre detto: «La serietà che mette sul campo è davvero d’ispirazione». Ma due ore sono tante, visto che siamo alla vigilia degli ottavi. Commento finale di Flavio… «Meno male che è finita, stavo a morì». Non è un lunedì qualunque, è decisamente un lunedì italiano. Che da queste parti non hanno mai visto, e se avessero potuto scegliere, avrebbe evitato di vederlo anche stavolta. Non il pubblico, che ha solo voglia di grande tennis. I dirigenti, intendo. Sono i primi a ritenere che ci sia “troppa Italia” in questo tennis, ed è a loro dunque, che dedico questo lunedì da sballo, con tre azzurri in campo per gli ottavi, e tutti e tre con buone possibilità di passare il turno […] ma soprattutto di giocarsi la partita a cuor leggero, e provare a vincere. Sinner, Cobolli e Sonego, il diciassettesimo “ottavo” nello Slam per Jannik […], il primo in assoluto per Cobolli […], e il secondo a Wimbledon per Sonego, dopo quello del 2021 che fu sacrificato sull’altare di Federer. «Capirete, ero sul Centre Court contro Roger, ero talmente emozionato che mi sembrava camminasse su una nuvola». […] Sonego ha l’avversario più difficile, Ben Shelton. E anche il più insistente, malgrado non dipenda da lui. Quest’anno si sono incontrati nei quarti agli Australian Open, il miglior risultato Slam nella carriera del torinese. Poi in primo turno al Roland Garros. E tornano ad affrontarsi oggi, negli ottavi. Quattro set sul cemento di Melbourne, cinque sulla terra rossa di Parigi. Sfide sempre combattute, com’è nell’indole dei due tennisti. L’americano si fa preferire sull’erba, ma nel team di Sonego sono tutti convinti che, fatta salva la terra battuta, l’erba (altrettanto) battuta sia la superficie su cui Lorenzo si esprime meglio. «Più che sul cemento», assicura coach Fabio Colangelo. Che, come e più di tutti noi, si è goduto il tifo di Jannik per il suo Lollo, che guardando sul tetto del suo campo l’altra sera, e vedendo l’amico tifare e stringere i pugni ai suoi punti, ha liberato più volte il sorriso trovando energie extra per ribaltare Nakashima. Lietamente saltabeccando da un record alla consegna di un premio (ieri quello di campione del mondo ITF), Sinner attende Grigor Dimitrov potendo disporre di un’ampia documentazione sulle qualità del bulgaro […]. Infine, Cobolli e Cilic, con una premessa di Ivan Ljubicic che di Cilic fu compagno di Coppa Davis. «Aveva quasi mollato il tennis, ora mi dice che da anni non si sentiva così bene». Ne tenga conto Flavio, non sarà il Cilic incontrato negli ultimi mesi e battuto due volte. Ma il romano non teme le battaglie, anzi, le cerca. Mentre i 36 anni del croato, sul fronte della tenuta fisica, ormai cominciano a pesare.
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Autor: Andrea Binotto