Jannik balla il tango argentino (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
La luce del numero uno del mondo brilla ancora all`orizzonte, ma la navigazione non sempre può procedere in acque tranquille. Non alla fine della stagione, quando i muscoli sono intossicati da un lungo percorso di gloria e la gestione delle energie, fisiche e mentali, marca la differenza tra i campioni e il resto della concorrenza, rendendo meno complicate le miglia che separano i più forti e i più coraggiosi dagli ultimi traguardi. Sinner batte anche Cerundolo e per la prima volta in carriera approda tra i migliori otto dell`ultimo Masters 1000 stagionale, e così gli rimangono altre tre partite da scavallare per tornare in vetta alla classifica, anche se soltanto per una settimana prima dei fuochi artificiali delle Atp Finals a Torino. Oggi, sempre alle sette della sera, gli si parerà davanti Shelton, un ostacolo insidioso, fresco della (prima) qualificazione al Masters e in deciso recupero dopo i guai alla spalla sinistra che gli hanno fatto compagnia per tutta l`estate; Jannik, però, ha vinto gli ultimi sei confronti diretti. Intanto, ha aggiunto un paio di altri record alla collezione: è diventato il primo italiano a conquistare almeno i quarti in tutti i Masters 1000 del calendario e il secondo giocatore nato dal 2000 in poi a raggiungerne 18 complessivamente. L`altro, manco a dirlo, è Carlos Alcaraz. Il successo n.50 del 2025 (per il terzo anno consecutivo, ed è stato fermo tre mesi…) matura più di testa che di gambe contro l`argentino n.21 del mondo che si è molto ispirato a lui come ha confessato una volta papà Alejandro. La Volpe Rossa nel primo set si ritrova due volte avanti di un break, ma si fa sempre rimontare perdendo stranamente la misura da fondo con qualche gratuito di troppo e soprattutto palesando qua e là vuoti di brillantezza e una velocità di palla sotto i suoi micidiali standard. Tuttavia, il gran game in risposta che gli vale il break del 6-5 segna il definitivo ritorno del match tra le braccia di Sinner, che finirà per dominare il secondo set (alla fine, un`altra giornata in ufficio con il 71% di prime in campo e l`83% di punti): «Tutto sommato credo di aver giocato un`ottima partita, sono contento che sia finita in due set e in meno di un`ora e mezzo. Francisco è un giocatore molto forte, io nel primo set sono stato due volte avanti di un break, ma non sono riuscito a sfruttare l`occasione e mi sono messo da solo in una situazione un po` complicata. Nel secondo set, poi, le cose sono andato molto meglio e questo è un segno molto positivo». Gestione, la parola magica: «Shelton è un avversario molto diverso, dovrò dare il 100%. Adesso il focus principale è sul recupero fisico: non sono proprio freschissimo, ma per fortuna non arrivo da un match molto fisico e dunque sono sicuro che dormirò molto bene e sarò pronto, anche se dovrò alzare il livello». […] Nel frattempo, però, Jannik può chiudere la stagione con un altro record, stavolta senza precedenti. A tre settimane dalla fine dell`anno agonistico, secondo le statistiche ufficiali dell`Atp, la Volpe Rossa è primo per game vinti al servizio e primo per quelli ottenuti in risposta. Dal 1991, anno in cui si è iniziato a raccogliere questi dati, nessun giocatore ha mai finito un`annata al primo posto in entrambe le classifiche. I numeri aggiornati alla vigilia del Masters 1000 di Parigi rivelano che l`attuale numero due del mondo ha conquistato il 91,5% dei game di servizio dall`inizio del 2025 ed è l`unico ad aver tenuto una media superiore al 90%. […]
Sinner, quarti a Parigi (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Quella di ieri è stata una di quelle serate in cui viene naturale chiedersi cosa debba fare un tennista “normale” per battere Jannik Sinner. Nel caso di Francisco Cerundolo non è bastato recuperare due volte un break di svantaggio nel primo set, quando l`azzurro era tutt`altro che brillante, così come non è stato sufficiente fronteggiarlo nel finale di match con un principio di crampi. Il numero 2 del mondo supera tutte le avversità e si aggiudica per 7-5 6-1 la contesa che lo catapulta ai quarti di finale del Masters 1000 di Parigi, dove oggi alle ore 19 sfiderà Ben Shelton. Dare un voto alla serata dell`altoatesino sarebbe difficile, ma la sostanza è quella di un giocatore che continua a vincere. Dopo esser sopravvissuto a un primo set in cui è sembrato lontano dal suo miglior tennis, nel secondo ha alzato l`asticella della prestazione. Nel finale però un accenno di crampi, più leggero rispetto a quello della finale di Vienna contro Zverev, lo aveva nuovamente limitato. È proprio lì, però, che Cerundolo ha sprecato un 30-0, concedendo il break che ha lanciato Jannik sul 5-1, verso un successo maturato in un`ora e 25 minuti. Un risultato che gli regala per la prima volta due vittorie consecutive nel torneo e di conseguenza il primo quarto di finale nell`evento, traguardo adesso raggiunto in tutti i “1000” del calendario. «Non ho sfruttato per due volte il break di vantaggio e mi sono messo in una posizione scomoda, ma ho chiuso il match in crescendo e spero che mi possa dare la forza per partire meglio contro Shelton – le parole di Sinner a fine match -. Adesso devo recuperare fisicamente. Ovviamente non sono freschissimo, ma proviamo a gestire il corpo e per fortuna questo non è stato un match troppo duro sul piano fisico. Andare a dormire molto presto sarà importante, contro Shelton serve il 100%». Quella contro lo statunitense è una sfida intrigante. I precedenti dicono 6-1 per Jannik, che dopo la sconfitta nel primo duello a Shanghai 2023 ha sempre vinto, compreso l`ultimo incrocio nei quarti di finale di Wimbledon. […] Mentre Jannik chiudeva la pratica Cerundolo, su Campo 1 Lorenzo Sonego sfiorava l`impresa. Dopo il derby vinto con Musetti, il piemontese è andato a un passo dai quarti di finale, arrendendosi dopo 2 ore e 40 minuti a Daniil Medvedev con lo score di 3-6 7-6(5) 6-4. Dopo un set e mezzo di altissimo livello, la partita dell`azzurro è girata su due momenti chiave: tre palle break non sfruttate nell`undicesimo gioco e i due mini-break subiti sul 5-4 e servizio nel tie-break. Nel terzo set, fatale il break nel game inaugurale: da lì Sonego non ha quasi più sbagliato, ma nemmeno il russo, che ha chiuso senza concedere altre occasioni. […]
Sinner c’è! E a Parigi raggiunge un altro record (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Daniele Azzolini E’ un quarto di finale che vale una figurina rara, quelle che cerchi per mesi e poi ti spunta dall`ultimo pacchetto che hai deciso di comprare. Ora la serie è completa. Sinner ha tutti i quarti dei Masters 1000 in calendario, e qualcosa in più. Tutte le finali dei tornei Slam, tanto per dire. Ma l`indoor di Parigi si era sempre negato alle attenzioni dell`italiano, peraltro nemmeno troppo selettive. Non era spuntato il giusto feeling, il che è curioso per il miglior tennista del momento su questa superficie (23 le vittorie consecutive con quella su Cerundolo). Mentre ora chissà… Forse sì, anche se JS non lo dà a vedere. […] Il punto che scardina le difese di Cerundolo e apre a Sinner la via del break, ha qualcosa d`innaturale. Sullo 0-40 promosso da tre strafalcioni dell`argentino, tra i quali un dritto da metà campo spedito in direzione del Louvre, Sinner ha ciancicato la riga di fondo con tre difficili rovesci poi ha sfoderato un dritto all`incrocio talmente violento che stavolta è stata la riga stessa, felice, ad avvoltolarsi intorno alla palla. Gran tecnica: preliminari profondi e bacio alla francese. Le righe del campo ne sono uscite confuse… Ma non è ancora il momento di cullarsi in pensieri arditi, e neppure di dedicarsi alla costruzione di un match sulle doti da acrobata edile che JS possiede. C`è qualcosa di trattenuto nella sua prestazione, e non si capisce bene quale sia il mastice che lo frena. Il campo è uno dei primi indagati. Sembra fatto di cemento mobile, inghiotte ma non restituisce, o lo fa neghittoso, quasi controvoglia. Poi c`è la strana postura di Sinner. Si muove rigido, preoccupato. Come avesse qualcosa che non va all`anca. Ma sono mie elucubrazioni, non altro. I colpi escono, il servizio funziona, alla fine Cerundolo gli concede il passo. Ma la mimica facciale di Sinner qualcosa dice. Su un rimbalzo più basso di 15 centimetri, lo sguardo che Jannik lancia al terreno di gioco è di totale disgusto. E alla fine del primo set, malgrado il punteggio indichi Sinner avanti, resta misteriosa la strada praticata per giungere al 7-5 finale, che ha visto Jannik prendersi il primo break nel quarto gioco, restituirlo nel quinto, recuperarlo nel sesto e consegnarlo da capo a Cerunidolo nel settimo. Una sequenza di accelerazioni e frenate che non avevo mai visto concedere agli avversari, dalla quale Sinner ne è uscito solo con il terzo break della serie, giunto con bello sfarzo (nei colpi) all`11° game. Break catartico per l`italiano, liberatorio e purificante. Che ha incanalato da subito, la seconda frazione del match, in una dimensione più festosa e vincente. Sinner è tornato dominante, ha addirittura sottolineato i punti migliori con il pugno spianato, e ha allargato la sfera delle combinazioni di gioco, alternando proiettili da fondo al serve and volley che sta trovando un posticino autorevole nei suoi schemi. Sono proseguite le smorfie, accompagnate da evidenti palpeggiamenti delle ginocchia e dei fianchi, ma niente ha impedito a Sinner di porsi in una posizione di netta egemonia. Si è rapidamente portato 3-0, ha fallito due palle per il 4-0, ma ha recuperato il break (5-1) sul successivo turno di battuta dell`argentino. Alta la tenuta al servizio, con il 71% delle prime in campo di cui l`83% tradotte in punto. Alla fine, tra i due una differenza di 23 punti a favore di JS. Tutto in ordine, dunque. Sinner evita di lamentarsi e punta lo sguardo su Ben Shelton, avversario nei quarti di finale. «Non mi sento fresco come vorrei. Vengo da Vienna, sto giocando da parecchi giorni. Un po` di fatica c`è. Shelton è un avversario che richiede di essere al cento per cento. Spero in una bella dormita, stanotte, sarà indispensabile». […]
Sinner avanza: oggi ai quarti sfida Shelton (Carlo Galati, Libero)
A volte sembra quasi troppo facile, ma dietro la facilità apparente c`è la precisione di un orologio svizzero e la testa di un ragazzo che ha imparato a restare freddo anche quando il gioco si complica. Jannik Sinner batte Francisco Cerundolo 7-5 6-1 in un`ora e ventiquattro minuti, vola ai quarti del Rolex Paris Masters e aggiunge un`altra tacca alla sua collezione: è il primo italiano di sempre a raggiungere almeno i quarti in tutti i Masters 1000 della stagione. Ventiquattresima vittoria consecutiva sul cemento indoor, che ormai sembra la sua seconda casa. Eppure l`inizio non era stato quello delle giornate perfette. Il primo set, quattro break consecutivi, una strana altalena tra dominio e distrazione. «Ero due volte avanti di un break e non sono riuscito a chiudere – ha spiegato Jannik – mi sono messo in una situazione non facile, ma poi ho trovato la chiave e sono segni positivi. Non sono freschissimo, ma è stata una buona performance e sono contento di aver chiuso in meno di un`ora e mezza. Domani (oggi, ndr) Shelton sarà un avversario molto difficile, spero di essere pronto». L`azzurro, numero due al mondo (che tornerebbe numero uno in caso di trionfo, dopo il passo falso di Alcaraz), ha gestito la fatica con lucidità. Sul viso qualche sbuffo, il respiro corto, ma quando serviva ha alzato il livello. Cerundolo, argentino solido e combattivo, ha provato a tenerlo sullo scambio lungo, a trascinarlo nella melma dei colpi interlocutori, ma Jannik ha trovato il ritmo giusto nel momento in cui contava. Sul 6-5 del primo set ha piazzato la zampata vincente, la sua, quella del campione […]. Dal secondo set in poi, non c`è più stata partita. Il servizio ha iniziato a cantare, il diritto a sibilare, e Cerundolo ha capito presto che non c`era via d`uscita: 3-0 in un lampo, poi il 5-1 e infine la chiusura, secca, chirurgica, 6-1. Un match che poteva complicarsi e invece è diventato un esercizio di controllo, chiuso da Jannik Sinner con la solita grande prova di forza, carattere e concentrazione. Oggi, ai quarti, ci sarà Ben Shelton (non prima delle 19). Già visto, già battuto, due volte in semifinale – a Wimbledon e in Australia – entrambe finite 3-0 per l`azzurro. […]
Sonego, stop a due punti da Medvedev (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Il Masters 1000 di Parigi in corso nella sua nuova sede a Nanterre, la Defense Arena, era diventato una sorta di “mission” per il 30enne torinese Lorenzo Sonego, dopo l`eliminazione di Lorenzo Musetti arrivata proprio dalla sua racchetta al secondo turno della rassegna. Quella di proseguire il più possibile, ovviamente, in chiave personale e nel nome dell`amico che ha messo senza volerlo, lo sport è anche questo, in difficoltà nella corsa verso le Atp Finals di Torino. Alla fine l`impresa di battere l`ex numero 1 del mondo non gli è riuscita, fermandosi a due soli punti dalla realizzazione nel secondo set. Sonego, incurante dei precedenti giocati e persi contro Medvedev (0-3 per la cronaca) è partito con grande veemenza e lucidità vincendo dopo 39 minuti il primo set.[…] Il secondo set è scattato con il russo al servizio, che lo ha mantenuto. La regola della battuta ha trovato conclusione in Casa Italia nel quarto game, complici alcuni errori di Sonego leggermente calato in potenza in questo fondamentale. Sfumate due palle del contro-break nel game successivo, Medvedev è salito sul 4-1. L`azzurro è rimasto nel set (2-4) e nel settimo gioco si è procurato tre palle break consecutive capitalizzando la prima e rientrando di prepotenza nella frazione. Prima il 3-4, poi la parità che ha rimesso in discussione l`esito della sezione di gara. […] Sonego ha annullato un set point e dal 5-5 ha tratto ulteriore vigore. Il livello tecnico del confronto è salito in questa fase e con un doppio fallo di Medvedev il torinese ha avuto una palla break, svanita con un passante sul nastro. La seconda è giunta dopo una gran risposta, sfumata per un nulla. Poi la terza, anche in questo caso svanita per pochissimo. Con il senno di poi occasioni che avrebbero dato il successo all`azzurro. È stato però Medvedev a salire 6-5. La decisione al tie-break: l`azzurro è volato sul 3-1 con un mini-break, ma è stato ripreso. Recupero incredibile di Lorenzo per un nuovo mini vantaggio, non concretizzato però, e 5-5. Set point per il russo e partita portata al terzo set. Il break iniziale in favore di Medvedev l`ha indirizzata verso di lui, che ha chiuso 3-6 7-6 (5) 6-4 dopo oltre due ore di lotta accesa. Peccato per il nostro.
Paolini, diventa un caso la presenza a Riad (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Il conto alla rovescia è agli sgoccioli, Jasmine Paolini (arrivata da qualche giorno a Riad) è pronta agli straordinari, ancora una volta, l`ultima in stagione. Già, perché sul veloce della King Saud University Indoor Arena, teatro da domani a sabato 8 novembre delle Wta Finals, l`azzurra è per il secondo anno l`unica tra le “aspiranti maestre” ad essersi guadagnata il doppio impegno, sia in singolare che nella specialità di coppia al fianco di Sara Errani. Anche se la sua presenza, la seconda consecutiva nel prestigioso evento di fine anno, nelle ultime ore è stata al centro di un caso, a dire il vero più mediatico e alimentato sui social che altro. Alla base la complessità del regolamento Wta, in particolare sul numero minimo di tornei `500` in cui devono competere le giocatrici, almeno sei. Ebbene, qualcuno ha rilevato che la 29enne di Bagni di Lucca ne ha disputato uno in meno di quella categoria, senza però subire una decurtazione di punti come accaduto invece ad Aryna Sabalenka e Iga Swiatek. A salvare la toscana sono state le ragioni mediche alla base del suo ritiro dal torneo di Adelaide a inizio anno, subito dopo la United Cup, come ha chiarito la stessa associazione che gestisce il circuito internazionale. Un dettaglio non da poco, visto che la trionfatrice del Foro Italico si è qualificata per le Finals con appena 6 punti di vantaggio su Mirra Andreeva e quindi se le fosse stato comminato uno 0 per la sua assenza in Australia, sarebbe scivolata al nono posto nella Race, dietro la teenager russa, che fra l`altro secondo quanto trapelato per una richiesta tardiva non ha ottenuto il visto necessario per entrare in Giappone e disputare il 500 di Tokyo, dal quale l`azzurra si era cancellata una volta sicura del pass per Riad. Sorteggiata nel gruppo Steffi Graf, domenica Jasmine esordirà sfidando la n.1 del mondo Aryna Sabalenka (ore 15 italiane). Prima però, domani alle 13.30, l`onore di aprire ufficialmente l`edizione 2025 delle Finals insieme a Sara Errani affrontando nel match inaugurale il duo formato dalla statunitense Asia Muhammad e l`olandese Denise Schuurs.
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