Musetti: “Sinner e Alcaraz, provo a prendervi (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Lorenzo Musetti ha vissuto più di una vita. Giovane talentuoso, padre di famiglia con due figli e, finalmente, protagonista del circuito dove nel 2025 si è preso meritatamente la Top 10. A 23 anni c`è ancora tanto da fare e da rincorrere, per questo il numero due d`Italia e otto al mondo, sta già prendendo la rincorsa per i prossimi traguardi. Trovare continuità, avvicinarsi ai primi due che paiono irraggiungibili e avere un ruolo da protagonista con la maglia azzurra.
Lorenzo, nel tennis c`è poco tempo per pensare, ma i bilanci sono fondamentali. Se dovesse fare una sintesi del 2025, quali sarebbero i suoi highlights?
È stato un anno ricco di prime volte che mi hanno reso orgoglioso e consapevole. Nei miei highlights inserirei sicuramente la finale di Montecarlo, le due semifinali di Roma e Madrid, il debutto in top 10, la prima semifinale a Roland Garros, i quarti all`US Open. Poi, anche se arrivata con un po` di fatica, non posso non mettere l`approdo alle Finals. Peccato che fisicamente sia arrivato un po` bollito…
Purtroppo nei momenti migliori, come a Montecarlo e Parigi ha avuto problemi fisici. Lo stesso è successo a Wimbledon, dove difendeva la semifinale. Tutto questo ha reso più complicata la qualificazione alle Finals.
È così, ma le emozioni vissute a Torino sono state incredibili. L`urlo avvolgente del tifo in casa mi ha dato i brividi e mi ha permesso di andare anche oltre la fatica, quella stanchezza che ti prende le gambe e il cervello e che si supera solo con l`adrenalina.
Come nel match da favola vinto contro De Minaur?
Sì quella vittoria è stata davvero una favola. È un ricordo che resterà per sempre con me, la fotografia di quella settimana a Torino.
Nel suo box sedeva la sua compagna Veronica in attesa del vostro secondo figlio. Ora siete in quattro, com`è cambiata la quotidianità?
Con l`arrivo di Leandro è cambiato un po` tutto, ed è inutile dire che siamo felicissimi. Ludovico non è geloso, anzi: credo abbia capito che quel neonato non è un bimbo di passaggio, ma è permanente. Sono tutti e due molto piccoli e Ludo, secondo me, nei prossimi mesi si renderà più conto che avrà un fratellino: saranno momenti delicati da gestire come genitore, come coppia.
Oltre alla famiglia si è allargato anche il team: José Perlas affiancherà il suo coach di sempre, Simone Tartarini. Come siete arrivati a questa decisione?
La volontà di aggiungere una figura alla squadra è nata nella settimana di Parigi, al Roland Garros. Venivo da un ottimo periodo, però sentivo l`esigenza di qualcosa di diverso, che potesse dare qualcosa di nuovo a me, a Simone, a tutto il team. Qualcuno che potesse portare esperienza: José da questo punto di vista ne ha parecchia. Sta andando tutto molto bene, il lavoro sta proseguendo e credo che ci stia dando tanti spunti per cercare di colmare un po` il gap con i primi al mondo.
Perlas viaggerà con voi in Australia?
Sì, ci muoveremo tutti insieme in questi due mesi e poi si alterneranno Josè e Simone nel resto della stagione. Però questi due mesi, specialmente l`inizio, secondo me è molto importante che ci sia un lavoro congiunto. Per amalgamarci sempre di più. […]
Qual è l`obiettivo del 2026?
Sicuramente essere sempre più continuo per colmare la distanza con i primi due. Durante la stagione ho avuto l`occasione di affrontare sia Sinner che Alcaraz e sono sempre uscito battuto. Ma l`importante è stato portare a casa informazioni , e io ho capito su cosa potrei crescere. A breve termine, voglio raggiungere la seconda settimana già in Australia: questo è un obiettivo di partenza. L`anno scorso ci ero andato vicino, poi avevo perso una partita che poteva girare diversamente e si sarebbe un po` aperto il tabellone. E poi se tutto andrà come spero, giocare le Finals arrivandoci senza otto settimane di rincorsa per il mondo. Il tennis, come la vita, è fatto di episodi.
C`è anche l`azzurro nei suoi programmi?
Certo. Mi è dispiaciuto rinunciare alle Finals di Bologna ma sono stato il primo tifoso davanti alla tv mentre i miei compagni si giocavano l`Insalatiera. In futuro spero di essere protagonista e ritagliarmi quel ruolo decisivo in azzurro, che ancora non sono riuscito ad avere fino in fondo. […]
Sinner e Baggio generazioni di fenomeni (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Jannik Sinner è sempre andato per la propria strada, nel pieno rispetto delle esperienze accumulate lungo il percorso di crescita che l`ha visto salire sul tetto del mondo e anche quest`anno conquistare due titoli Slam e le Nitto Atp Finals di Torino. Non guarda indietro il campione che tutti ci invidiano e in questo ricorda l`estrazione sciistica dalla quale ha certo imparato ad affrontare porta dopo porta, difficoltà dopo difficoltà con l`occhio fisso verso il traguardo. La prima parte della preparazione in ottica 2026, dove esordirà ufficialmente solo in occasione degli Australian Open, Slam di apertura nel quale dovrà difendere il titolo per il secondo anno consecutivo, l`ha svolta a Dubai, con sedute gradualmente sempre più intense divise tra lavoro tecnico e fisico. Quindi il rientro in volo dove ha incontrato Roberto Baggio e ora è pronto a godersi qualche giorno in famiglia in occasione delle Festività e magari come ama fare inforcare per qualche ora gli attrezzi di antica memoria sulle sue montagne. Verso la fine dell`anno è atteso un suo ritorno a Montecarlo dove rifinirà la preparazione anche in questo caso tra le atmosfere che gli sono diventate negli anni sempre più care e sempre più amiche. Una filosofia, quella del lavoro e dell`impegno, che non ha mai abbandonato l`attuale numero 2 del ranking mondiale ed è stata componente essenziale della sua ascesa. A Dubai ha impressionato anche molti addetti ai lavori, tra cui il coach di Mattia Bellucci, Fabio Chiappini: «Siamo stati negli Emirates anche noi – ha detto riferendosi agli allenamenti del 24enne di Busto Arsizio – e abbiamo potuto assistere ad alcune sezioni di lavoro di Jannik, impressionante per la qualità espressa. Un vero esempio da seguire e fonte d`ispirazione per chiunque». […] Jannik ha fatto gli auguri ai fan sul suo account X: «Vi auguro tutto il meglio per Natale» e l`attesa per i prossimi confronti di campo con il murciano inizia già a salire. Il 10 gennaio è programmata tra i due un`esibizione in Corea del Sud ma i testa a testa che contano sono ovviamente altri. Intanto, nelle ultime ore, Sky Sport ha annunciato l`uscita di tre speciali dedicati alla Formula 1, uno dei quali – `In pista con Jannik` – vedrà Sinner protagonista di una lunga e inedita chiacchierata con Stefano Domenicali. Tra le parole in anteprima spiccano quelle che ribadiscono la radice delle motivazioni del campione azzurro: «Sono italiano e so quanta passione ci sia nel nostro Paese nel seguire lo sport in generale, che sia il tennis, la Formula 1 o calcio – sottolinea Jannik -. A volte, quando vivi momenti difficili, sai di non giocare solo per te stesso, ma per un`intera nazione. A prescindere se è una finale a Wimbledon, la Coppa Davis o le Olimpiadi, c`è sempre tanta, tanta passione dietro un giocatore, dietro un atleta e possiamo solo dire che siamo molto fortunati di essere italiani. Siamo in un ambiente estremamente competitivo e nel tennis in molti sanno giocare ad altissimo livello. Per questo, se vuoi restare ai vertici, devi continuare a migliorarti, lavorando su ogni aspetto del gioco». Poi la frase che non può che esaltare tutti: «Le rivalità? Sono fondamentali in questo percorso: in passato, quando affrontavo tennisti contro i quali non riuscivo mai a vincere, ho trovato proprio lì la motivazione per continuare a crescere. È questo che anima davvero il nostro sport e, credo rappresenti anche ciò che i tifosi amano di più». La voglia di continuare a farlo certo non gli manca.
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