Sogno italiano (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Fino agli anni Venti del secolo scorso, i parigini che cercavano il divertimento elegante tra commedie brillanti e raffinate conversazioni ai bistrot dovevano frequentare il Boulevard des Italièns. Oggi, la strada luccicante delle meraviglie italiane porta diritta al Philippe Chatrier, il Centrale del Roland Garros, la cattedrale laica della terra rossa. È il giorno dei giorni. Il giorno dei sogni. Quello in cui, dopo 65 anni, due eroi azzurri giocheranno insieme le semifinali di uno Slam, inseguendo le chiavi del paradiso: un ultimo atto, quello che assegna il titolo, tutto tricolore. Sarebbe il capolavoro definitivo del nostro rinascimento con le racchette. E se per Sinner, il più forte giocatore del mondo, il numero 1 da 52 settimane consecutive, volare a queste altezze è ormai una consumata consuetudine, l`approdo di Musetti tra i migliori quattro a Parigi mette il sigillo dorato sulla sua crescita imperiosa, mentale più ancora che tecnica, perché il braccio di Lorenzo è sempre stato di qualità extra lusso. Per il livello di gioco espresso, la personalità mostrata, lo spettacolo che i protagonisti sono in grado di produrre, non si poteva sperare in due semifinali migliori. Sinner ci arriva senza aver perso un set, con appena 36 game concessi e il minor tempo trascorso in campo, 9 ore e 35 minuti, cioè dalle tre alle quattro ore in meno rispetto agli altri tre rivali. In pratica, in media, una partita in meno. Ancora una volta, la Volpe Rossa ha mostrato la sovrumana capacità di spremere miglioramenti dalle avversità: a Roma ha cancellato la ruggine e i dubbi susseguenti alla squalifica, al Roland Garros sta ritrovando i suoi standard da dominatore. E in fondo accogliere di nuovo la sfida del vecchio leone Djokovic, rinato con il profumo dello Slam, rappresenta il cerchio del destino che si chiude definitivamente. Da quei famosi tre match point in Davis nel novembre 2023 che segnarono il trasferimento di una grandiosa eredità, Sinner ha sempre vinto con il Djoker, e oggi l`equilibrio tra di loro (4-4) si spezzerà: «Mi attende una partita dura, molto difficile dal punto di vista tattico – analizza il n.1 del mondo – e dovrò essere ancor più reattivo e positivo. Rispetto a Roma, comunque, posso essere soddisfatto del mio livello, faccio le scelte giuste e non butto via nessun scambio. A volte l`equilibrio non è perfetto, non mi muovo benissimo, dunque devo crescere in questi dettagli». Soprattutto perché si ritroverà di fronte un campione che va a braccetto con l`immortalità e non si è ancora arreso alla rivoluzione della nuova generazione: «Mi alleno per vivere partite ed esperienze come queste – ha confessato Novak – e battere il miglior giocatore del mondo in uno dei tornei più importanti del mondo è quello per cui lavoro, per cui continuo a spingermi oltre giorno dopo giorno. Spero di riuscire a reggere fisicamente il ritmo contro Jannik, è una grande sfida per me. Sarà sempre più difficile, ma è una cosa positiva». Appuntamento alle 19, mentre alle 14.30 il pomeriggio si surriscalderà con la terza sfida in sei settimane tra Musetti ed Alcaraz. […] Di Lorenzo, Carlos giustamente non si fida: «È il n.7 del mondo, ma si è iscritto a quel ristretto gruppo di giocatori capaci di raggiungere in una stagione le semifinali in tutti i tornei più importanti su terra battuta e questo la dice lunga sul livello e sulla fiducia di cui dispone in questo momento». […]
Missione possibile (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Sinner-Djokovic – Gli ultimi tre precedenti non mentono: il ritmo e la potenza di Jannik Sinner sono diventati una montagna troppo alta da scalare per Novak Djokovic, che infatti ci ha perso in Coppa Davis nel 2023, in Australia e a Shanghai nel 2024. Certo, l`esperienza e il carisma di un gigante che gioca oggi la 51^ semifinale di uno Slam, ha vinto tre volte al Roland Garros e della terra parigina conosce ormai ogni granello, non possono essere sottovalutate, anche perché queste battaglie sono il terreno ideale per un guerriero come Nole. Ma a 38 anni, un giorno non è mai uguale a un altro e il serbo, nel torneo, è rimasto in campo tre ore in più rispetto a Jannik, che dunque avrà un grande vantaggio in termini di freschezza atletica. Ormai è impensabile, dal punto di vista fisico, che Nole possa reggere scambi prolungati contro il più forte colpitore del circuito, che mantiene velocità infernali a ogni esecuzione e continua a spingere da fondo fino a trovare l`angolo adatto per inchiodare l`avversario. Per questo mi aspetto che Nole mescoli le carte fin dall`inizio per sottrarsi alla possibile asfissia delle accelerazioni di Sinner, offrendo al numero 1 palle sempre diverse per tagli e rotazioni, con un uso massiccio delle smorzate e qualche serve and volley che accorci gli scambi. Di fronte, però, troverà un Sinner che rispetto a Roma ha compiuto progressi notevoli in ogni aspetto del gioco, scrollandosi definitivamente di dosso la ruggine della squalifica e tornando agli standard abituali. […] Forse a volte fatica ancora a trovare la giusta posizione d`impatto sul campo, mostrando come la terra resti per lui la superficie più ostica, ma il motore della sua macchina perfetta è tornato a rombare a pieni giri. […]
Musetti-Alcaraz – Tre sfide dirette in poco più di un mese inseriscono nella semifinale di oggi tra Musetti e Alcaraz aspetti tecnici e psicologici che non possono essere sottovalutati. Penso, ad esempio, che Lorenzo giocherà più libero di testa rispetto agli Internazionali, perché l`avversario stavolta appare chiaramente favorito, e così potrà magari replicare il primo set di Montecarlo, quando le sue variazioni misero in crisi lo spagnolo, anche se nel frattempo la condizione e la convinzione di Carlitos sono cresciute in modo esponenziale. Dall`altro lato, però, il n.2 del mondo potrà farsi forte della considerazione di aver vinto il confronto in semifinale a Roma senza esprimere il miglior tennis, quello poi mostrato nella finale contro Sinner e qui nel quarto dominato contro Paul. Ogni discorso sugli equilibri della partita non può prescindere dallo stato fisico di Musetti, che per sua stessa ammissione sta avvertendo la stanchezza, anche mentale, di una lunga serie di partite giocate, e vinte, sulla terra. Se Lorenzo avrà recuperato bene. sarà un buon punto di partenza. Il problema, con Alcaraz, è che i due giocano lo stesso tipo di tennis, ma lo spagnolo lo esegue con più velocità e sbagliando di meno. Se il livello di Carlos sarà quello espresso contro Sinner al Foro o contro Paul nell`ultima partita a Parigi, l`italiano si ritroverà con poche armi a disposizione per contrastare un avversario che sulla terra al momento è il giocatore più forte e l`unico che, grazie alla sua velocità, riesca a spostarsi per giocare il dritto anomalo dal centro e non nell`angolo più lontano a sinistra. Tuttavia, pur nella sua completezza, Alcaraz ci ha spesso abituato ad accusare passaggi a vuoto all`interno della stessa partita, magari meno esasperati nelle sfide più importanti. Musetti dovrà rimanere dentro il match nei suoi turni di servizio, non farsi condizionare dalle condizioni ambientali e climatiche se ad esempio dovesse essere una giornata ventosa, e poi eventualmente mostrarsi abile ad approfittare degli spazi che Alcaraz dovessi lasciargli e a quel punto, perché no, provare davvero a vincere. […]
L’Italia chiamò (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Quando Flavia e Roberta salirono sul podio di quegli US Open, strette in un`unica bandiera, si capì che tutto poteva cambiare. C’era nell`aria il sapore generoso, ma spesso indispensabile, di una rivoluzione. Il nostro tennis non avrebbe più fatto da ruota di scorta. Dopo gli eventi di quel 12 settembre 2015 tutto sarebbe cambiato. Furono Pennetta e Vinci ad accendere il sacro fuoco che ancora illumina e riscalda il viaggio del nostro tennis, diventato via via vincente e irresistibile. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, che oggi vanno alla conquista di un`opportunità unica, che molto ricorda quelle giornate speciali nella Grande Mela di dieci anni fa, non erano troppo giovani per non capire, per non seguire con affetto due ragazze italiane che si battevano non solo per una vittoria, ma anche per dare al Paese quella loro stessa voglia di sentirsi diverso. Né per evitare di schierarsi con l`una contro l`altra, perché entrambe meritavano identica passione e sostegno. Jannik aveva 14 anni, Lorenzo 13. Sono anche loro i figli di Flavia e Roberta, di un tennis che scoprì in una giornata mai vissuta prima che lungo la strada della professionalità, dell`impegno, della serietà e della costanza, niente sarebbe stato impossibile. Tutto cominciò da lì,
da quelle ragazze che non hanno mai smesso di sentirsi amiche, e condividevano lo stesso sentimento con le altre di un gruppo che ha rifondato il tennis italiano. Francesca Schiavone, Sara Errani che ancora, quasi quarantenne, si balocca con ori e successi che meritano titoli grandi sui quotidiani. Il messaggio che anche l`Italia poteva farcela venne dalle ragazze del tennis, ribadito dalla semifinale al Roland Garros di Marco Cecchinato nel 2018, poi dal successo di Fognini a Montecarlo 2019, infine decollò con la finale di Berrettini a Wimbledon 2021, per issarsi a esempio per tutti dalla scalata di Sinner al podio della classifica, e di Musetti alla Top Ten. Lasciarsi bambine e ritrovarsi donne nel giorno più importante della loro vita. La trama vale un romanzo. Si chiuse a New York un lungo viaggio che le due ragazze con il sole in faccia hanno cominciato assieme, per poi dividersi e incontrarsi non meno di cento volte. Ragazze diverse, ma entrambe pugliesi. Amiche per forza, sorelle per necessità, rivali per obbligo. Una di quelle amicizie che si formano in gioventù, e si rinnovano da sole anche dopo mesi di quieto disinteresse. Basta un incontro, una parola, e tutto ricomincia come prima. L’immagine di quella giornata speciale mostra due ragazze italiane in attesa di ricevere l`ultimo applauso, il più lungo e bello della carriera, e lo fanno sedute sulla stessa panca. Parlano tra loro e ridono, in amicizia. È una foto che travolge qualsiasi rito, di una semplicità e una bellezza disarmanti, l`immagine di un tennis che molti ritengono non possa esistere, perché l`amicizia è il bene più raro se si è costrette a prendersi a pallate, ma che le due sono riuscite a non mettere mai fuori dalla porta, grazie al rapporto costruito quando erano bambine […] Flavia Pennetta aveva vinto e stava per ritirarsi. Ancora pochi minuti e lo avrebbe detto a tutto il mondo dai microfoni dello stadio. Lo fece accanto a Roberta Vinci, che aveva perso la finale ma scritto la storia più incredibile di quella edizione degli US Open, battendo Serena Williams in semifinale, a un passo dal traguardo del Grand Slam. Non mi stancherò mai di guardarla quell`immagine scattata sul campo dell`Ashe Stadium, poco prima della premiazione del torneo femminile. […] Mi piacerebbe che Sinner e Musetti la portassero con sé, in un angolo del loro cuore, in questo pomeriggio in cui ansie e voglia di farcela saranno preponderanti. […]
Per Lorenzo vale un esame di laurea (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
Lorenzo Musetti, a Parigi, sta esprimendo il miglior tennis della sua vita. Carlos Alcaraz (probabilmente) anche. Sarà una semifinale “champagne” tra due dei tennisti più spettacolari del circuito: tecnica sopraffina, grande manualità, capacità sia offensive che difensive. Atleticamente sono entrambi in forma smagliante, ma lo spagnolo parte ovviamente favorito: per classifica, per forza assoluta, per abitudine ai grandi appuntamenti. Alcaraz disputerà la sua settima semifinale Slam, con un record di 4 vittorie e 2 sconfitte; Musetti affronterà il penultimo atto di un Major per la seconda volta in carriera dopo la sconfitta contro Djokovic a Wimbledon 2024. Il toscano, anche dovesse perdere, raggiungerà un nuovo best ranking al numero 6 del mondo; e pensare che solamente dodici mesi fa si trovava alla trentesima piazza ATP. La speranza è che il vento non intralci, come accaduto nella “semi” di Roma, un match che può regalare fuochi d`artificio al pubblico del Philippe Chatrier e a chiunque possa assistere dal divano di casa. Lorenzo, per rimanere attaccato alla sfida, dovrà servire con una percentuale molto alta di prime e comandare lo scambio appena ne avrà la possibilità, prendendosi qualche rischio più del solito. […] Alcaraz ha sofferto a tratti con Dzumhur e Shelton, alzando però il livello quando è stato necessario, senza mai dare l`impressione di poter realmente rischiare. […] Sarà l`incontro numero 8, nel circuito maggiore, tra Musetti e Alcaraz, con l`iberico che guida 6-1. […]
Jannik vive per sfide come questa (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
«Sono queste le partite che mi tengono vivo». Così ha detto Novak Djokovic, ma lo stesso fuoco arde in Jannik Sinner e negli occhi dei milioni di spettatori che, questa sera alle 19, accenderanno lo schermo per spingerlo verso la finale del Roland Garros. Il serbo, 24 Slam e un oro olimpico conquistato proprio a Parigi lo scorso anno, a 38 anni non ha alcuna intenzione di arrendersi. La vittoria su Zverev in quattro set gli ha regalato la 51^ semifinale Slam, la seconda in una stagione che, per i suoi standard, ha fatto suonare qualche campanello d`allarme, ma che numeri alla mano è superiore a quanto il 99% dei tennisti potrà mai sognare. .Rispettare la storia, ma affrontare il presente. È questo che Jannik ha già dimostrato di saper fare. I precedenti dicono 4-4 e le ultime tre sfide le ha vinte tutte lui: Coppa Davis 2023, semifinale dell`Australian Open 2024 e finale del Masters 1000 di Shanghai. In particolare le ultime due sfide raccontano una chiara tendenza. «Per esprimere il mio tennis ho bisogno di correre tanto», ha detto Nole dopo il successo su Zverev. Ma contro Sinner correre non basta più. Il palleggio lungo, la resistenza e la gestione dello sforzo non sono più anni così efficaci per Djokovic nel loro match-up. È per questo che, di recente, ha cercato di cambiare piano, adottando approcci più offensivi. Il coraggio e la personalità di un 24 volte campione Slam non svaniscono. Sulla terra il divario emerso nell`ultimo anno e mezzo si potrebbe assottigliare, ma Jannik sta trovando soluzioni anche sulla superficie dove è meno a suo agio. «Novak sta dimostrando di essere tornato al suo livello, sta giocando davvero bene – ha detto Sinner ancora prima di sapere che sarebbe stato il suo prossimo avversario -. Ha vinto 24 Slam, questo dice tutto. Nel caso, mi aspetterei una partita molto impegnativa dal punto di vista tattico. Non avrei mai pensato di ritrovarmi in semifinale al Roland Garros dopo il mio rientro. Sono orgoglioso di ciò che sto facendo». Dal canto suo, Djokovic haparlato di Sinner con altrettanto rispetto e lucidità: «È stato il miglior giocatore al mondo negli ultimi due anni. Sta giocando un tennis aggressivo e completo. Io non penso a come fermarlo, ma a come eseguire ciò che voglio fare». […]
Errani e Vavassori, è un trionfo azzurro (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Il lungo weekend azzurro al Roland Garros è iniziato con un titolo. Sara Errani e Andrea Vavassori si sono infatti laureati campioni nel doppio misto, superando in finale gli statunitensi Taylor Townsend e Evan King con il punteggio di 6-4 6-2. Non hanno perso neppure un set in tutto il torneo Sara e Andrea, che hanno riportato in Italia un titolo che mancava dal 1958 (quando Nicola Pietrangeli trionfò al fianco della britannica Bloomer), diventando la prima coppia tutta azzurra a trionfare a Parigi. Inoltre, si tratta del secondo Slam insieme dopo lo US Open conquistato nel 2024. Alla base del successo c`è innanzitutto uno splendido rapporto tra i due. «E’ un sogno che si è avverato. Amiamo giocare insieme. Siamo migliori amici» ha detto Vavassori durante la cerimonia di premiazione. «È speciale essere qui con te, hai fatto un torneo incredibile» ha aggiunto Errani, che ha impreziosito il suo palmares di un altro Slam, il settimo della carriera considerando anche i cinque vinti con Roberta Vinci. «Io e Sara ci alleniamo spesso insieme. Sono stato fortunato a incontrarla, mi ha fatto diventare un giocatore migliore a 360 gradi – ha proseguito Vavassori, per poi commentare il percorso – Siamo stati molto bravi a non lasciare set nei primi turni, che sono le partite più difficili, e poi a giocare una grande semifinale e finale». Errani tornerà in campo oggi, al fianco di Jasmine Paolini – che ieri, sorridente, applaudiva dagli spalti -, per la semifinale del doppio femminile. Impegnate sul campo Simonne-Mathieu come terzo match dalle 12, le due italiane se la vedranno contro Mirra Andreeva e Diana Shnaider. […]
Errani e Vavassori trionfano a Parigi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Le amicizie non accadono: vanno fondate, costruite. Hanno bisogno di imprese memorabili. Come un`altra vittoria Slam, quella che la coppia delle meraviglie Errani-Vavassori si regala al Roland Garros dopo aver vinto gli Us Open nel settembre scorso. Una lezione agli americani Townsend e King, che erano partiti meglio ma poi hanno dovuto inchinarsi alla reattività in risposta e alla migliore intesa della romagnola e del torinese: «Adesso proveremo a completare il Grande Slam in misto» sorride Sara. Che poi dipinge il ritratto del compagno di doppio ideale: «Deve essere intelligente, studiare le partite e valutare la tattica per gestire le giocate, avere la versatilità nel saper fare un po` tutto, conoscere i punti forti e deboli per coordinare i due giocatori e trovarsi nella condizione migliore». Errani e Vavassori in pratica si ritrovano a giocare insieme quattro volte all`anno, negli Slam, pur se ogni tanto riescono ad allenarsi in coppia fuori dagli appuntamenti ufficiali: «E’ speciale riuscire a condividere il campo e queste esperienze; aver vinto il secondo Slam uno al fianco dell`altra è una sensazione incredibile. Il doppio misto è una specialità bellissima – dice Andrea – una delle poche che dà la possibilità di vedere uomini e donne in campo insieme. Credo rappresenti lo spot migliore per il tennis, e inoltre mi ha dato l`opportunità di conoscere una persona speciale come Sara. Sono stato fortunato». Entrambi, peraltro, sanno raddoppiare (e mai verbo fu più adeguato) le emozioni: «Mi diverto tanto sia nel misto sia nel doppio con la Paolini – confessa la Errani – magari nel femminile siamo più serie, mentre con Andrea c`è un clima diverso, ci carichiamo a vicenda, ci diamo le testate in campo. Non avevo mai giocato il misto in passato, ed è sempre stato importante giocare con persone con cui ho confidenza, altrimenti non mi sento serena. Andrea ed io abbiamo un rapporto pazzesco, mi fa stare tranquilla, gli dico tutto quello che penso ed è fondamentale per esprimere un grande livello». E lui, di rimando: «Nel doppio maschile hai più pressione da gestire, Sara mi ha fatto diventare un giocatore migliore». […]
Errani-Vavassori, a voi il trofeo! (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Un forte abbraccio denso di significati, con gli occhi lucidi, al centro del campo, mentre nel box Jasmine Paolini libera un radioso sorriso accanto a Tathiana Garbin e ai team dei due protagonisti. E` a tinte tricolore il primo titolo assegnato dall`edizione 2025 del Roland Garros, esattamente 15 anni dopo lo storico trionfo di Francesca Schiavone. Sul Centrale intitolato a Philippe Chatrier a scrivere un`altra pagina da annali per lo sport italiano sono Sara Errani e Andrea Vavassori, capaci di mettere la loro firma in modo indelebile nell`albo d`oro del doppio misto: dopo i cinque game lasciati in semifinale a Zhang-Arevalo, secondi favoriti del seeding, la coppia azzurra, terza testa di serie, nell`ultimo atto domina (6-4 6-2) anche gli statunitensi Taylor Townsend ed Evan King (n.4 del tabellone), così da mettere in bacheca il secondo trofeo Slam dopo gli US Open nel settembre scorso. Un successo che cancella l`uscita di scena al 2° turno agli Australian Open e soprattutto la beffarda eliminazione nei quarti del torneo olimpico, proprio a Parigi, a fine luglio 2024. Dopo qualche difficoltà iniziale, anche per via del vento, è andato in crescendo il rendimento della 38enne di Massa Lombarda e del 30enne piemontese, all`insegna di lucidità tattica e grande alchimia […]. Annullate due palle break nel primo turno di battuta del torinese, i campioni di Flushing Meadows hanno preso le misure ai due mancini a stelle e strisce, strappando il servizio a Townsend nel 7° game e poi mettendo in cassaforte la frazione dopo aver mancato 3 set-point sul 5-3 con King al servizio. Sullo slancio è di nuovo break Italia in apertura di secondo parziale, poi bissato nel 7° gioco volando verso il trionfo. […] «Grazie Andrea, sei il mio migliore amico: è speciale essere qui con te, hai giocato benissimo», le parole di Errani, al 7° titolo Slam dopo i cinque nel doppio femminile con Roberta Vinci (Sara è ancora in corsa con Jasmine Paolini, impegnate oggi in semifinale). «Il tennis è la mia vita ed è bellissimo parlarne con la mia squadra, lavorare ogni giorno e studiarlo. Questo campo è speciale per me, ho grandiosi ricordi, in uno dei migliori tornei del mondo», ha aggiunto la veterana azzurra mentre ripensava alle tante emozioni vissute su questo palcoscenico (come la finale 2012 con Sharapova), lei che proprio dopo l`eliminazione nelle qualificazioni parigine ha detto stop con il singolo. […]
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Autor: Alessia Gentile