Il ricambio generazionale sembra ormai cosa fatta: un’intera annata cancellata dai vertici del tennis, relegata ormai ben oltre la top 10.
Gli ultimi tornei sul rosso condannano Tsitsipas, Ruud e Medvedev a numeri che non vedevano da anni, privati di quel tennis tanto brillante che aveva permesso loro di lottare fra i migliori fino a qualche stagione fa. Per la prima volta dopo 196 settimane consecutive, da lunedì, Casper Ruud non sarà fra i migliori 14 giocatori al mondo, dopo la prematura sconfitta a Barcellona con Holger Rune.
Il danese, finalmente, sembra in leggera ripresa: nonostante il problema fisico accusato a Montecarlo, il giovane classe 2003 sta vivendo un 2025 in crescendo, con la finale a Indian Wells dopo la più che disastrosa avventura in Sudamerica. In Spagna è pronto a lottare per riconquistare un posto fra i migliori 10 giocatori del mondo: in semifinale affronta Karen Khachanov, altro giocatore in brillante forma. Il risultato del match sarà fondamentale anche per il tennis azzurro: a giovarne, in caso di sconfitta del danese, sarà Lorenzo Musetti.
Il carrarino, con la finale nel Principato di Monaco, ha agguantato l’undicesima posizione nel ranking per la prima volta in carriera, andando a una manciata di punti dalla tanto ambita top 10. Se il russo dovesse aggiudicarsi l’accesso all’ultimo atto (e Fils non vincesse il torneo), allora l’italiano farà ufficialmente il suo ingresso fra i grandi. Indipendentemente da come vada, se Lorenzo continuerà a giocare quel tennis visto nel primo Master 1000 stagionale su terra rossa, siamo certi che la top 10 diverrà presto casa sua.
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Autor: Roman Bongiorno