È ufficiale: Max Purcell, tennista australiano di 27 anni ed ex numero 8 al mondo in doppio, è stato squalificato per doping per 18 mesi. La decisione dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) conferma quanto già trapelato nei mesi scorsi e solleva dubbi sull’effettiva trasparenza del caso.
Purcell è stato sanzionato per aver ricevuto due infusioni endovenose superiori ai limiti stabiliti dalla WADA (500 ml ciascuna, contro i 100 ml consentiti ogni 12 ore), effettuate nel dicembre 2023. Tuttavia, a rendere il caso ancora più grave è il contenuto dei messaggi scambiati con l’altro tennista australiano Thomas Fancutt, in cui si discuteva apertamente di ricevute da evitare e di una malattia fittizia per giustificare le infusioni.
L’ITIA ha rilevato anche che, al momento dell’accesso al telefono di Purcell, alcuni messaggi erano stati cancellati, minando l’immagine di piena collaborazione mostrata dal giocatore. Purcell ha dichiarato di non conoscere i volumi somministrati, mentre la clinica coinvolta ha parlato di un “malinteso”.
Il tennista è stato ufficialmente informato della violazione a dicembre 2024, e da quel momento ha accettato una sospensione provvisoria volontaria. Questo non ha impedito all’ITIA di sanzionarlo, anche se la pena è stata ridotta del 25% per “cooperazione”. Ritornerà in campo solo l’11 giugno 2026.
La CEO dell’ITIA, Karen Moorhouse, ha sottolineato che “il caso non riguarda un test positivo, ma dimostra l’ampiezza delle regole antidoping”. Tuttavia, il caso Purcell lascia aperte molte domande sulla coerenza e severità nell’applicazione delle norme.
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Autor: Carlo Galati