Anche la Spagna ha la sua generazione di mezzo. Quei ragazzi degli anni Novanta destinati a essere giovani per sempre, perché tremendamente incompiuti. Schiacciati tra l’incudine degli invincibili e il martello del nuovo che avanza e si è preso lo spazio – e i titoli – di chi aveva atteso pazientemente il proprio turno, una volta esaurito il dominio inscalfibile dei Fab Four. Certo, magari da Pedro Martinez, prossimo avversario di Jannik Sinner a Wimbledon, nessuno si aspetta titoli importanti o posizioni di alta classifica. Però, anche lui è in qualche maniera rimasto sospeso in quel limbo.
Martinez è nato il 26 aprile 1997 in una città al centro della Comunità Valenciana. A sei anni il primo incontro con la racchetta e la scelta di non privarsene più. Per il tennis Pedro ha lasciato anche il calcio, altra grande passione che oggi si limita a seguire dalla televisione o dagli spalti. Ad accomunarlo a Rafa Nadal e Carlos Alcaraz è il tifo per il Real Madrid. Per il resto, Martinez ha avuto un percorso tutto suo nel mondo tennistico. Nel 2013 ha vinto la Coppa Davis Junior, poi la sua crescita si è un po’ arrestata. Per l’esordio in un tabellone principale a livello ATP si deve aspettare il 2018, quando si è qualificato per il 250 di Marrakech. L’anno successivo ha vissuto anche l’emozione di approdare nel main draw di uno Slam, il Roland Garros, perché la terra per Martinez è la superficie prediletta, su cui ha vinto anche l’unico titolo ATP di singolare, nel 2022 a Santiago de Chile contro Sebastian Baez.
Eppure, in questo 2025 il mattone tritato per lo spagnolo è stato croce e delizia. La semifinale raggiunta all’Argentina Open, che ha fatto eco agli ottimi quarti di finale sul cemento indoor di Rotterdam, gli ha regalato il best ranking, la 36esima posizione. Tuttavia, i risultati ottenuti sulla terra sudamericana non è riuscito a trasferirli in Europa e questo gli è valso l’addio alla top 50. E chissà se Martinez si sarebbe aspettato che proprio una superficie come l’erba gli avrebbe offerto il riscatto. L’iberico eguaglia la sua migliore prestazione in un Major, il terzo turno, dopo quattro anni. Lo fa battendo in quatto set la wild card britannica George Loffhagen e piegando la resistenza di Mariano Navone. Adesso il livello dell’avversario sale. Dall’altra parte della rete ci sarà il numero 1 al mondo, Jannik Sinner. In carriera, Martinez non ha mai vinto contro un top 5 e ha colto un solo successo contro un giocatore tra i migliori 10, all’Estoril contro Casper Ruud lo scorso anno. L’unico precedente tra i due è a favore dell’azzurro, quando nel 2022 agli Internazionali d’Italia si è imposto per 6-4 6-3.
Sicuramente Pedro non ripone grandi aspettative, anche se, sostiene egli stesso, i big match lo esaltano. Vorrà godersi il momento e l’atmosfera del Campo Centrale dell’All England Club. E magari avrà chiesto qualche consiglio a un grande amico. Perché c’è un ponte umano che lega Sinner e Martinez e porta il nome di Lorenzo Sonego. Certo, il torinese ha altro a cui pensare – e per altro leggasi Brandon Nakashima – ma è curioso come sia unito a entrambi. Di Jannik già si sa, più volte si è raccontato di questo legame che parte dal campo e si protrae al di fuori, ma forse ai più non è noto che Lorenzo e Pedro hanno vinto un titolo di doppio insieme, più precisamente a Kitzbuhel nel 2022.
Lontano dai campi, Martinez è un personaggio singolare. Una manciata di giorni fa è passato alle cronache per aver seguito una delle ultime tendenze (extra)tennistiche: l’apertura di un canale su Onlyfans. Una maniera per raggiungere i fan, creare un contatto con loro, assicura il valenciano e giura che i contenuti saranno esclusivamente legati al tennis. Anche sugli altri social segue lo stesso stile. Tanto tennis e poco altro. Soprattutto per proteggere la privacy di suo figlio, nato nel dicembre 2023. La paternità ha regalato, tra l’altro, una nuova carriera allo spagnolo, che proprio due anni fa ha attraversato un momento di crisi che lo aveva spinto lontano dalla top 100. “Per un padre è sempre speciale che tuo figlio possa vedere come lavori, come ti senti e come è questa vita. Credo che così lo ricorderà in futuro” ha dichiarato ai canali dell’ATP durante gli Australian Open. “È il miglior momento della mia vita”.
Una passione che emerge, tuttavia, è quella per gli animali. Pedro ha raccontato che nel 2019 ha adottato un cane randagio a Santiago, recuperato mentre rovistava tra la spazzatura. Da quel momento, Scooby è diventato un portafortuna per lui.
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Autor: Beatrice Becattini