Marco Cecchinato, in solitaria trasferta in quel di Lima (Challenger 75, terra), dopo aver superato all’esordio l’argentino Guido Ivan Justo (n.375) col punteggio di 6-3 6-7(5) 6-1, ha visto la sua strada incrociarsi con quella di Ramon Burruchaga, da sempre definito come ‘figlio di Jorge’, il campione del mondo 1986 che finalizzò il lancio smarcante di Maradona siglando il gol della vittoria. Un fardello non da poco, di cui si è sicuramente stancato e che una volta gli fece dire: “Spesso ho sognato che quella palla non fosse mai entrata in porta”. Tornando al tennis, il 23enne nativo di Buenos Aires si è dovuto inchinare ad un Cecchinato molto concreto che ha portato a casa il match con un doppio tie-break dopo oltre due ore di gioco. Venerdì per lui un quarto di finale non impossibile contro il vincente tra Huertas Del Pino e Carlos Zarate.
La località tunisina di Monastir, che ospita settimanalmente e per tutto l’anno (feste comprese) dei tornei ITF, questa volta fa un colpo di vita e organizza la prima edizione di un Challenger 50, ovviamente sempre sull’amato cemento dei campi del Magic Hotel Skanes Family. Lorenzo Carboni, Francesco Forti e Lorenzo Giustino gli italiani in tabellone. Subito fuori sia Carboni che Forti, eliminati rispettivamente da Arthur Gea (n.234) e Remy Bertola (n.243) in partite molto equilibrate nelle quali è mancato loro qualcosa nei passaggi decisivi. Allora è ancora una volta la vecchia guardia a non tradire con Lorenzo Giustino che, davanti a pochi intimi, regola con un doppio 6-4 il britannico George Loffhagen (n.200), recente semifinalista ad Amburgo. Poi nel secondo turno mette impietosamente in mostra i limiti del greco Ioannis Xilas (n.511), che è apparso del tutto impreparato per questi livelli. Del resto il 6-4 6-1 finale parla chiaro. Ora nei quarti l’aspetta il francese Dan Added (n.211) e non è che il tennista napoletano parta favorito.
Testa di serie n.1 del torneo è lo spalatino Luka Mikrut, già vincitore quest’anno dei Challenger di Como e Braga (e di un paio di ITF come contorno), che dopo ogni vittoria ci tiene a ricordare babbo Mijo, recentemente scomparso. Luka è approdato ai quarti faticando un bel po’ nel secondo turno contro l’insidioso tedesco Christoph Negritu (n.139) e ora, contro lo spagnolo Moro Canas (n.245), si appresta a dedicare al babbo un’altra vittoria.
Al Challenger 125 di Bratislava (cemento indoor), in corso di svolgimento nella bellissima Peugeot Arena inaugurata nel 2003, a presidiare il tabellone c’erano i nostri due Francesco, Passaro e Maestrelli. In realtà c’era anche Stefano Travaglia che partiva dalle qualificazioni…e lì si fermava, eliminato da Titouan Droguet (n.165) al termine di un duro confronto chiuso 6-3 2-6 7-6(4) a favore del francese. Brusco stop anche per Francesco Passaro che, all’esordio in tabellone, è andato subito a sbattere contro Thiago Agustin Tirante (n.102) e lì è finito il suo torneo (6-4 7-5). Per carità, perdere con l’argentino (vecchio pirata di questi mari nonostante i soli 24 anni) ci sta, ma diciamo che sarebbe legittimo aspettarsi che il tennista perugino cominci a superare questi ostacoli se vuol dar seguito alle sue giuste ambizioni.
E’ toccato allora a Francesco Maestrelli alzare la voce, e, dopo aver superato in tre set un primo turno piuttosto difficile a spese del giapponese Shintaro Mochizuki (n.94 ATP), ha affrontato il qualificato austriaco David Pichler, attualmente fuori dai 1000, con un best da 390 addirittura nove anni quando aveva appena vent’anni. Il risultato è stato quello prevedibile, cioè una franca vittoria del tennista pisano che in un’ora e mezzo si è sbarazzato 6-2 7-5 dell’avversario. Venerdì nei quarti troverà Titouan Droguet e non sarà una passeggiata.
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