Mi auguro di sbagliarmi, ma difficilmente Sinner, dopo questo sorteggio chiuderà l’anno da N.1

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Mi auguro di sbagliarmi, ma difficilmente Sinner, dopo questo sorteggio chiuderà l’anno da N.1

Credo sia uscito il peggior sorteggio possibile dall’urna di Torino. Il peggiore per chi spera – sperava? – che Sinner potesse diventare di nuovo il n.1 a fine anno.

E’ ormai universalmente noto fra gli addetti ai lavori e gli appassionati più preparati che a Carlos Alcaraz basterà vincere 3 incontri del Round Robin per chiudere da n.1. Nemmeno un Sinner che facesse il bis alle ATP Finals da imbattuto potrebbe più scavalcarlo visto che non può fare più dei 1500 punti (quelli della vittoria) di un anno fa. Alcaraz infatti giocherà le Finals, partendo da un vantaggio di 1050 punti della classifica di lunedì 10 novembre.

Onestamente, e Dio sa quanto vorrei sbagliarmi visto che speravo e spero ancora che Sinner ridiventi n.1 a fine ATP Finals, non vedo da chi Carlitos possa perdere. Con de Minaur, Fritz, l’attuale Djokovic? Mah, se succede, secondo me, è un mezzo miracolo alla rovescia.

Nel tennis indoor, considerato lo stato incerto di forma e comunque l’indiscutibile calo accusato da Nole Djokovic nel 2025 quando pur avendo raggiunto le semifinali in tutti e 4 gli Slam in 4 semifinali non ha poi mai vinto un solo set, l’avversario più temibile per i due “marziani” del tennis contemporaneo, è certamente Sasha Zverev, il tedesco n.3 del mondo che ha vinto due ATP Finals, a Londra e a Torino e che lo scorso anno qui battè Alcaraz.

A parte il fatto che ancora non si sa se Nole Djokovic verrà a Torino – è tutt’altro che sicuro! – ma comunque arriverebbe all’ultimo tuffo dopo aver giocato il “suo” torneo di Atene fino alle semifinali e (forse) alla finale.

Se sconfitto nella sua nuova “casa” greca Novak sarebbe giù di moraleSe vittorioso sarebbe probabilmente e quasi inevitabilmente stanchino, perché 38 anni sono 38 anni. E non so quanto motivato, anche se sotto questo profilo guai a pensare che Nole le motivazioni per competere non le trovi. Ha già detto che vorrebbe arrivare a disputare le Olimpiadi di Los Angeles a 41 anni…

Quando è in buon stato di forma – e quindi non a Parigi dove non si reggeva in piedi contro Sinner per la gran battaglia sostenuta la sera prima contro Medvedev cui aveva annullato 2 matchpoint sul 5-4 al terzo – Sasha Zverev aveva dimostrato nella finale di Vienna contro Sinner (e prima di quel match) di avere le armi per poter mettere in difficoltà chiunque. Il tedesco serve costantemente sopra il 75% di prime palle e sempre sopra i 200 km orari. Strappargli la battuta non è facile neèppure per un fenomeno della risposta come Jannik.

Ho parlato poco fa qui in sala stampa con Juan Solsona, storico inviato del quotidiano sportivo spagnolo La Marca, che condivideva con me il fatto che questo sorteggio ha molto probabilmente decretato la fine delle speranze di Sinner. Mi diceva Juan: “Da chi può perdere Carlitos Alcaraz? Da de Minaur che ha battuto 4 volte su 4? Da Fritz che contro i top-5 perde sempre o quasi? Da un Djokovic in condizione approssimativa per mille ragioni? Se Carlitos arriva a giocare le semifinali da n.1 va anche in finale, perché si sarà tolto ogni pressione per la storia del n.1, e magari vince anche il torneo…”.

De Minaur è stato battuto 4 volte su 4 da Alcaraz, Fritz 4 volte su 5. Djokovic sarebbe l’unico ad aver un bilancio in attivo con Alcaraz, 5 successi contro 4, ma nessuno può prevedere come il campionissimo serbo si presenterà. E se lo farà…  

Se lo domandaste a Sinner state certi che Jannik, un po’ per diplomazia e un po’ perché pare sempre convinto che perfino de Minaur prima o poi possa batterlo anche se lui lo ha battuto 12 volte su 12 – avete presente le solite frasi di Jannik: “Tante volte il risultato dipende se uno ha dormito, se sta al 100%, non si può sapere…-  vi direbbe che Carlitos può perdere con chiunque “perché qui ci sono i migliori tennisti del mondo, tutti sono capaci di vincere contro qualunque avversario e …perché nel tennis non si sa mai”.

Vabbè, speriamo in qualche grossa sorpresa. Magari in un Djokovic che arriva in splendida forma e batte Alcaraz come fece alle Olimpiadi di Parigi. E poi Alcaraz affronta in semifinale Zverev, secondo a fine girone dietro Sinner, e ci riperde come un anno fa. A quel punto ecco Sinner n.1 a fine anno.

Arrampicarsi sugli specchi? Forse sì.

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