Marcora, sparring di Sinner durante la sospensione: “Cercavano qualcuno di cui potersi fidare”

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Marcora, sparring di Sinner durante la sospensione: “Cercavano qualcuno di cui potersi fidare”

Nel 2023 Roberto Marcora ha deciso di mettersi alle spalle una carriera da 11 trofei ITF e un best ranking di 150 del mondo. Dopo un primo ritiro nel 2022 e il conseguente ripensamento, a 32 anni ha sentito di aver già dato tutto quello che aveva al tennis. Gli infortuni hanno fatto il resto. Nel circuito maggiore ha ottenuto tre vittorie, due delle quali gli hanno regalato il primo e unico quarto di finale a livello ATP, nel torneo 250 di Pune. Se nelle competizioni ITF ha raccolto un bottino sostanzioso, nei Challenger ha raggiunto cinque finali, senza riuscire a togliersi la soddisfazione di trionfare. La più famosa rimane quella di Bergamo del 2019, quando un allora 17enne Jannik Sinner si impose sul collega di 12 anni più grande per 6-3 6-1.

“Mi aveva distrutto!” ricorda l’ex tennista lombardo in un’intervista affidata alle colonne de ‘L’Equipe’. Si vedeva già che era una stella nascente. Ma non si sarebbe mai potuto immaginare che sarebbe diventato numero 1 al mondo. Forse top 10, sì. Ma numero 1 al mondo, vincitore di Slam? Era difficile prevederlo”. Poi scherza: “Un giorno, mio padre mi ha detto: “Grazie a Dio hai perso quella partita. Altrimenti nessuno si ricorderebbe di te.” Perché ogni volta che Jannik vince qualcosa – e succede spesso – ci sono giornalisti che mi chiamano. Jannik e io siamo legati da questa bella storia”.

Marcora, lo sparring di Sinner: “Tutto nasce da un messaggio, poi Vagnozzi mi ha chiamato davvero”

Il 16 febbraio di quest’anno Marcora ha scritto un messaggio di vicinanza a Sinner, ad avvenuta notifica della sospensione di tre mesi per il caso clostebol. “Gli scrivo: “Ti sono vicino con tutto il cuore, diventerai ancora più forte di prima”. E alla fine del messaggio gli dico, scherzando: “Sai che mi sono ritirato, ma se vuoi giocare per divertimento, ci sono.” Lui mi ha risposto: “Grazie mille, lo apprezzo” racconta, riportando alla mente gli allenamenti che avevano fatto insieme all’Isola d’Elba nel 2015.

Jannik era, a norma di regolamento, impossibilitato ad allenarsi in club e strutture ufficiali fino al 12 aprile e ad accompagnarsi con colleghi. Una domenica di marzo Roberto riceve una chiamata da Simone Vagnozzi.
“Mi ha detto: “Ehi Robby, come va? Che cosa fai? In che forma sei? Sei in condizione?” Io gli rispondo che sono completamente cotto, ma che ho ricominciato ad allenarmi un po’ in vista della Bundesliga (i Campionati a squadre in Germania) di giugno. E lui mi ha proposto di venire a Montecarlo per allenarmi con Jannik. Marcora spiega così come sia nata l’idea di fare da sparring partner all’allora numero 1 del mondo durante la lontananza dalle competizioni.

Marcora: “Volevano uno sparring di cui potersi fidare. Abbiamo vissuto due settimane bellissime”

Roberto ha accettato senza riserve ed è partito alla volta della Costa Azzurra, dove il campo da tennis privato di una villa avrebbe ospitato gli allenamenti.
“Ovviamente, avevano bisogno di un buon giocatore di tennis, ma non necessariamente di un giocatore di altissimo livello” confessa Cercavano qualcuno che conoscevano, di cui potersi fidare, e anche con cui potessero passare del tempo piacevole, divertirsi.

A proposito delle due settimane passate insieme a Sinner e al suo team, Marcora ricorda la fatica e il divertimento, le partite e lo stato d’animo di Jannik, sereno e rilassato, nonostante tutto.
Abbiamo davvero vissuto due settimane bellissime, abbiamo condiviso molte cene e passato molto tempo insieme. Conoscevo già tutti, Vagno ovviamente, ma anche Darren, Marco Panichi e Ulises Badio. È qualcosa che porterò con me per tutta la vita”.

Decaduto il veto, a partire da metà aprile Sinner si è rimesso regolarmente in carreggiata, in attesa che l’ultimo divieto, ovvero la partecipazione alle competizioni, venisse meno. Nel mese di purgatorio, si è allenato con Jack Draper e con il 19enne norvegese Nicolai Budkov Kjaer.
Poi a maggio il sole è tornato a splendere: il ritorno in campo al Foro Italico ha riconsegnato al tennis il campione di sempre. Dopo tre mesi di lontananza dal circuito, a Roma ha centrato subito la finale, per il grande sollievo di Roberto Marcora che, sottolinea lui stesso, si è sentito rincuorato da quel risultato. A sconfiggerlo, in quell’occasione, è stato Carlos Alcaraz.
Sembra passata una vita e forse è così, dato che il tennis segue la propria scansione temporale. Jannik adesso è approdato all’ultimo atto delle ATP Finals, dove potrebbe ritrovare dall’altra parte della rete proprio lo spagnolo, nel frattempo tornato numero 1 del mondo.

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