La finale di Wimbledon e i ‘maestri’ Clerici e Tommasi: il direttore Scanagatta intervista Elena Pero

0
5
La finale di Wimbledon e i ‘maestri’ Clerici e Tommasi: il direttore Scanagatta intervista Elena Pero

In questa intervista, Ubaldo Scanagatta, direttore di Ubitennis, parte da lontano. Da un ricordo, da un aneddoto, che è anche un pezzo di storia del tennis. E introduce così Elena Pero, oggi telecronista di Sky, ma ieri giovane aspirante collaboratrice di un mostro sacro come Rino Tommasi. “Oh, ormai abbiamo una star qui, Elena Pero. E io ricordo quando tantissimi anni fa Rino Tommasi fece un annuncio su “Matchball”, disse ‘chi è che vuol venire a collaborare eccetera?’ Risposero la sera stessa Luca Marianantoni e anche Elena Pero. Poi c’erano una ventina di ragazzi, gli altri non so che fine abbiano fatto. Te hai fatto una gran carriera, sottolinea il direttore. Elena Pero sorride, ma puntualizza subito, con la precisione che da sempre la contraddistingue: “Ma vabbè, insomma, però eravamo tanti, non eravamo mica solo venti, eravamo tantissimi. Avevamo fatto a casa di Rino e di sua moglie più riunioni. Il mio requisito fondamentale era la calligrafia. Bisognava scrivere chiari”.

Scanagatta aggiunge un altro tassello di quell’epoca ormai lontanissima, quasi mitologica: il famoso periodo del “circoletto rosso”. Tommasi seguiva gli incontri, cerchiava i punti migliori per ritrovare gli highlights e li mandava in redazione. Una redazione dove c’era anche Elena Pero. È lei stessa a ricordarlo: “Io, Paolo Ghisoni, eravamo tutti alla ricerca dei circoletti rossi. Erano i primi anni Novanta. Paleolitico, ormai”.

Il racconto della finale di Wimbledon tra Sinner e Alcaraz

Successivamente, il discorso scivola su Jannik Sinner e sulla cosiddetta Sinner-mania. Il direttore chiede a una delle voci storiche di Sky Sport di raccontare della finale di Wimbledon 2025, da lei commentata accanto a un Paolo Bertolucci visibilmente emozionato. Pero ricostruisce la scena con grande lucidità: “Eravamo in tre. Nella postazione di fianco c’erano gli spagnoli. La telecronista spagnola, più Alex Corretja e Feliciano Lopez. E poi c’era la nostra postazione ed eravamo tre anche noi. Oltre a me e Paolo Bertolucci, c’era anche Ivan Ljubicic. Eravamo lì a commentare un italiano in finale a Wimbledon, in precedenza c’era già stato l’episodio precedente di Matteo Berrettini… (finale del 2021 persa dal tennista azzurro in quattro set contro Novak Djokovic).

Il ricordo va proprio a quella finale del 2021, vissuta però da remoto, e con un carico emotivo inatteso: “In quel caso, commentavamo da Milano e avevamo, almeno io, avevo passato un bruttissimo momento perché alla vigilia di quella partita lì mi dicevo ‘Ma io che cosa ci sto a fare qua? Io voglio sedermi davanti alla televisione, sentire Rino Tommasi e Gianni Clerici che commentano italiano in finale a Wimbledon‘. Quindi panico. E invece Paolo è stato bravo a supportarmi, a mantenere la calma. Mi diceva ‘Ma non ti preoccupare. Facciamo, diciamo, eccetera”.

Elena Pero e il rapporto con Paolo Bertolucci

Quell’esperienza, spiega Elena Pero, era stata una sorta di battesimo superato. “Quindi, il battesimo dell’italiano in finale lo avevamo superato grazie a Berrettini nel 2021. Questa volta, ero più tranquilla. Ma proprio quando tutto sembrava sotto controllo, è arrivata l’emozione vera, quella difficile da gestire: “Incredibilmente, è stata la volta in cui mi sono agitata. Perché, in genere, uno le emozioni le deve subito accantonare. Devi pensare alle cose che devi dire. Devi star concentrato. E invece nel momento in cui Sinner è andato a servire per il match, nell’aria c’era un’agitazione pazzesca”. E qui, nel racconto della telecronista di Sky, entra in scena ancora una volta Paolo Bertolucci. “Paolo, che di solito, in telecronaca, è molto distaccato, nel terzo set mi guarda e fa ‘Mi sta per venire un infarto’. Insomma, eravamo molto coinvolti. Quindi è stata la prima volta in cui c’era un’emozione pazzesca”.

Scanagatta le chiede se sia stato il momento più emozionante della sua carriera. La risposta è sincera, quasi spiazzante: “No, in genere non ricordo più niente. Quindi, tutto passa. Però, se devo ricordare un momento di grande emozione, è quello lì. Anche più della vittoria in Davis nel 2023, dove ero emozionata ma ero comunque lucida. Mentre questa volta è stato diverso”.

Elena Pero e il rapporto con Tommasi e Clerici

Si torna infine alle radici, a Rino Tommasi e Gianni Clerici. Il direttore, con ironia ed affetto, ricorda quanto Tommasi fosse severo, capace di rimproverare anche lui in diretta. E confessa: “Le primissime volte in telecronaca ero tesissimo con Rino”. Elena Pero annuisce e aggiunge: Se devo riconoscere una qualità di Rino Tommasi, era la generosità. Era un tale fuoriclasse che dava tanto. Dati, spunti, consigli. Non era uno che difendeva il suo primato. Era al di sopra di tutto. Oltre a essere un maestro per come impostava il lavoro, era uno a cui ispirarsi”.

E su Gianni Clerici, il ritratto è altrettanto netto e affettuoso: “Una delle sue grandi qualità era la curiosità. La curiosità su tutto. A parte il tennis. Aveva questo modo di porsi con gli altri che faceva sì che gli altri parlassero volentieri con lui, senza dire cose banali o scontate”.

O que achou dessa notícia? Deixe um comentário abaixo e/ou compartilhe em suas redes sociais. Assim conseguiremos informar mais pessoas sobre o que acontece no mundo do tênis!

Esta notícia foi originalmente publicada em:
Fonte original