Francisco Cerundolo vuole tornare a farsi sentire. Dopo un inizio di stagione scoppiettante, e un prosieguo non esattamente da spellarsi le mani, il 27enne argentino ha passato un paio di turni al Rolex Paris Masters, ultimo 1000 stagionale. Non prima delle 19.00 di giovedì 30 ottobre sfiderà per la sesta volta in carriera Jannik Sinner, avanti 3-2 nei testa a testa. Le vittorie di ‘Fran’ (suo soprannome) sono arrivate per ritiro dell’azzurro durante il primo set a Miami nel 2022 e nel 2023 a Roma (sua città preferita) in una lotta di quasi due ore e mezza. L’ultimo successo, invece, è di marca italiana e risale agli ultimi Internazionali BNL d’Italia andati in scena.
Allenato da Nicolas Pastor e Pablo Cuevas, l’attuale numero 21 al mondo vorrà entrare in campo senza pressioni contro l’attuale secondo tennista in classifica. Amante dei campi in terra battuta – nonostante il suo torneo preferito sia Wimbledon – ma non solo, Cerundolo ha sviluppato un tennis aggressivo adatto a tutte le superfici, sulle quali tenta di imporre il proprio ritmo grazie al suo colpo prediletto, il dritto. Ma la fiducia nelle sue armi non c’è sempre stata. È frutto di un percorso che parte da lontano. Precisamente, da Buenos Aires, città che lo ha visto nascere.
Le origini, la famiglia di sportivi e la carriera junior…inesistente
Francisco Cerundolo nasce nella capitale argentina il 13 agosto 1998. Respira sport sin da bambino, dato che la sorella Maria Constanza è amante dell’hockey su prato – nel 2018 vincerà con l’Argentina la medaglia d’oro alle Olimpiadi giovanili – e il padre, Alejandro, è stato un tennista professionista, spintosi sino alla 310ima posizione in classifica mondiale nel 1982. Alejandro e Maria Luz, sua madre, hanno un’accademia di tennis a Buenos Aires e inevitabilmente ‘Fran’ a cinque anni si appassiona al mondo racchetta e pallina, nel quale entrerà poco dopo anche il fratello Juan Manuel, anch’egli diventato in seguito professionista (è attualmente numero 88 mondiale e ascolta con attenzione i consigli del fratello maggiore).
Francisco cresce idolatrando Roger Federer e David Nalbandian, suo conterraneo. Nel 2016 inizia a giocare tornei internazionali, ma non ottiene buoni risultati. Nel 2018 decide quindi di iniziare il college in South Carolina. Trascorre lì un po’ di tempo, ma capisce che quella non è la sua strada. Torna quindi a Buenos Aires, si iscrive all’università e, lui che è un grande appassionato di matematica, riesce a conseguire una laurea in management con specializzazione in economia e finanza tramite corsi online. A differenza del fratello, che raggiungerà la top 10 nella classifica junior, il fratello maggiore della famiglia Cerundolo nel frattempo non prende parte a tornei giovanili. Ma alla fine del 2018, passata la fase da teenager, arrivano comunque i primi risultati di spessore.
Le difficoltà, il Covid, ma anche i primi successi
Tra settembre e ottobre di quell’anno Cerundolo raggiunge tre finali internazionali vincendone due ed esordisce pure, grazie a una wild card, nel Challenger di Buenos Aires. Successivamente, il 2019 gli regala altri 4 titoli ITF e dal mese di agosto la top 300 mondiale. Da quel momento in poi ‘Fran’ si dedica al circuito Challenger, ma all’inizio non brilla nel rendimento. Vince l’ennesimo titolo ITF appena cominciata la stagione 2020, così da accumulare fiducia. Ma arriva il Covid che congela il mondo, e lui va su tutte le furie.
“Era molto frustrato per il congelamento delle classifiche”, racconta suo padre in quel periodo. “Faceva un mucchio di sforzi, ma non li vedeva premiati. Credeva di valere il numero 60/70 ATP, ma restava parecchio fuori dalla top 100”. A settembre si torna a giocare e il tennista sudamericano riesce finalmente a esprimersi come ha sempre pensato di poter fare. Raggiunge prima una semifinale Challenger e in seguito piazza una tripletta nel Tour minore, agguantando i tornei di Spalato, Guayaquil e Campinas. Entra così nei primi 150 del ranking mondiale. Ma non sa ancora cosa lo aspetta nel 2021.
La consacrazione definitiva
Nel mese di febbraio un sogno diventa realtà. Francisco supera le qualificazioni nell’ATP 250 di Buenos Aires, sconfigge ottimi tennisti come Benoit Paire, Pablo Andujar e Albert Ramos, e raggiunge a sorpresa la sua prima finale nel circuito maggiore. Perde contro il connazionale Diego Schwartzman, ma il suo cuore è pieno di gioia e orgoglio. Ciononostante, nel periodo seguente fatica a mantenere un buon livello. Partecipa ai suoi primi tabelloni cadetti negli Slam e ad agosto intasca il Challenger di Cordenons. Ma il suo picco stagionale termina lì, appena fuori dalla tanto bramata top 100.
Il 2022 lo vede partire con l’ennesimo sigillo nel Tour minore, a cui fanno seguito due ottimi risultati durante lo swing sudamericano: i quarti a Buenos Aires e la semifinale a Rio de Janeiro (sempre battuto da Schwartzman). Riesce così a toccare per la prima volta una delle prime 100 posizioni mondiali, che ben presto viene incredibilmente dimezzata. Al 1000 di Miami passa un paio di turni per ritiro dell’avversario (Reilly Opelka e Jannik Sinner), supera tennisti quotati come Gael Monfils e Frances Tiafoe, e raggiunge clamorosamente la semifinale, che perderà contro Casper Ruud.
Di cattiveria rompe così il muro della top 50 e a Wimbledon ha poi l’opportunità di misurarsi con Rafa Nadal (l’argentino ci lascerà le penne in quattro set). Inebriato dal nuovo status, vince il suo primo titolo ATP a Bastad e raggiunge la semifinale ad Amburgo. Quei risultati gli consentono di guadagnare ulteriore terreno nel ranking. Tanto che, nonostante dal penultimo atto di Amburgo a fine stagione il suo bilancio sia di 3 vittorie e 11 sconfitte, ‘Fran’ approda tra i primi 30 tennisti al mondo.
Gli anni della conferma
Nel 2023 il Golden Swing non va come previsto. Tampona però le sue prestazioni negative sbarcando nuovamente ai quarti a Miami e un paio di mesi dopo anche a Roma, dopo aver sconfitto agli ottavi l’idolo di casa, Jannik Sinner (“Si pensa che gli argentini si difendano e basta, ma io non sono così”, dichiarava dopo quel successo). La fiducia conquistata gli permette di fare finale al 250 di Lione e di inerpicarsi sino agli ottavi al Roland Garros battendo Taylor Fritz, ma cedendo in cinque set contro Holger Rune a pochi punti da una qualificazione ai quarti. Conquistata anche la top 20, sull’erba porta a casa il 250 di Eastbourne, a riprova della sua capacità di adattarsi in qualsiasi condizione e superficie di gioco.
Il finale di stagione ancora una volta non gli porta in dono grandi soddisfazioni, così come anche l’avvio di 2024. Il primo ottimo piazzamento arriva a Madrid, dove raggiunge i quarti. È capace di qualificarsi per la seconda volta consecutiva agli ottavi nello Slam parigino. Ma si fa sfuggire l’occasione d’oro contro un Novak Djokovic claudicante e si arrende alla frazione decisiva. Batte poi in extremis Lorenzo Musetti e vince il torneo di Umago. Ma ancora, l’epilogo dell’anno non sembra faccia per lui. E quindi, pronti per il 2025.
L’approccio di ‘Fran’ e un 2025 in altalena
La stagione tutt’ora in corso inizia molto bene per Cerundolo, che fa prima finale in casa a Buenos Aires e poche settimane dopo si issa sino ai quarti sia a Indian Wells che a Miami. Sul rosso europeo Francisco ottiene prima un penultimo atto a Monaco di Baviera e in seguito la sua seconda semifinale 1000. A Madrid batte per la terza volta Sascha Zverev, prima testa di serie del torneo, e viene superato da Casper Ruud. Strappa così il suo best ranking di numero 18 al mondo. Ma la stagione, per lui, si atrofizza per quanto riguarda le grandi cavalcate.
Da Madrid in poi l’argentino non è più andato oltre le due vittorie consecutive in un torneo. A Parigi ha avuto la meglio su Damir Dzumhur e Miomir Kecmanovic, e si appresta ora a sfidare il grande favorito tra quelli rimasti ancora in tabellone, Jannik Sinner. Nonostante si identifichi come una persona un po’ pigra e (questo lo diciamo noi) molto spesso ha dimostrato di non essere propriamente un cuor di leone contro i migliori tennisti al mondo nei grandi palcoscenici, la sua continuità di rendimento è sorprendente. Tolti alcuni normalissimi periodi di magra, Cerundolo è in top 40 da luglio 2022 e contro i primi 10 tennisti al mondo ha un record di 15 successi e 18 sconfitte.
Tifoso sfegatato del River Plate e amante della musica in generale, tanto da ascoltare sia Bad Bunny che Bob Marley, Francisco ha però deciso di intraprendere la strada del tennis sin da piccolino. E nonostante la mancata carriera junior, gli scarsi risultati da teenager e un percorso non del tutto lineare, a 26 anni è ora una certezza nel Tour. E delle scelte che ha preso, delle fatiche e dei sacrifici fatti non se n’è mai pentito. “Non tutti, ma la maggior parte di quelli che arrivano in alto lo fa per scelta. Se vuoi continuare devi valutare tutto: le cose positive e negative che il tennis ti dà. Come in ogni aspetto della vita, non è tutto rose e fiori, bisogna trovare un equilibrio e sapere cosa ti rende più felice. Devi dedicare tempo, come in qualsiasi lavoro o ambito della vita: le cose non arrivano per magia”, affermava a Madrid. “Oggi sono un giocatore e una persona completamente diversa. Tutto mi è servito per continuare a imparare”. La filosofia di ‘Fran’ sta tutta in queste parole.
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