ITIA, nuova norma antidoping: niente test dopo la partita? I tennisti verranno sempre osservati sotto la doccia

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Occuparsi di antidoping non dev’esser affatto semplice: qualsiasi decisione è destinata a esser strumentalizzata, ogni cambiamento ha, intrinseco a se, un sempre fin troppo acceso dibattito. Impossibile metter d’accordo tutti, questo è certo.
Dopo un 2024 che ha fatto della questione doping il centro d’ogni discussione, sembrava certo, e d’obbligo, un cambiamento radicale. Un cambiamento che aiutasse quelle situazioni palesemente sfortunate, senza perder di rigidità sulle norme più fondamentali.

Sono in tanti i giocatori a lottare per dei controlli maggiormente regolamentati: tra di loro, anche chi convinto di favoreggiamenti nei confronti di Sinner e Swiatek, ma questo è un altro discorso.
Ecco, nel 2025, è finalmente arrivata la tanto attesa rivoluzione. Come scrive l’International Tennis Integrity Agency (ITIA), da questo momento non sarà possibile per nessun giocatore fare la doccia in solitaria immediatamente dopo un match: se si vuol rimandare il controllo, sarà necessario che l’accompagnatore dell’Agenzia resti in totale osservazione del soggetto interessato.

L’ITIA, e in precedenza l’ITF, ha lavorato duramente per garantire che fare la doccia dopo le partite possa essere considerato un ritardo ammissibile per il controllo antidoping, soprattutto quando non farsi la doccia potrebbe avere un effetto negativo sulla salute e il benessere del giocatore. Tuttavia, fare la doccia non è un diritto, ed è per questo motivo che l’ITIA richiede gentilmente che, quando si fa la doccia, i giocatori rispettino l’obbligo di rimanere sempre sotto la piena osservazione dell’accompagnatore. Se un giocatore non si sente a proprio agio ad essere osservato mentre fa la doccia, si suggerisce di valutare se sia effettivamente necessario farla prima di fornire un campione per il controllo antidoping. Il mancato rispetto dell’obbligo di rimanere sotto osservazione completa sarà preso molto seriamente dall’ITIA“.

Ok, forse non è esattamente questa la “rivoluzione” che tanto ci saremmo aspettati. La norma va ad aggiungersi a un lunghissimo regolamento sempre protagonista di forte polemica, allontanandosi forse sempre più dalle richieste, anche legittime, di molti tennisti.

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Autor: Roman Bongiorno