Umani contro la tecnologia! Al momento in Francia vincono i giudici di linea che continueranno a esserci anche nell’edizione 2026 del Roland Garros, unica eccezione tra i tornei del Grande Slam. Una decisione per certi versi patriottica con il presidente della Federazione Francese di Tennis (FFT), Gilles Moretton, che continua a ribadire di avere “i migliori arbitri del circuito” e l’altra tecnica basata sulla conoscenza della terra battuta che per composizione aumenterebbe il margine di errore dell’occhio elettronico sulle chiamate relative alle linee.
Il torneo di Parigi è rimasto l’unico tra i tornei Major a preservare il ruolo dei giudici di linea umani.
C’è chi critica la decisione della FFT sottolineando come l’evoluzione del tennis e la velocità del servizio spesso rendano complicato all’occhio umano capire se una pallina è dentro o fuori.
Da Parigi rispondono che per la tecnologia l’impatto della pallina con la terra battuta potrebbe risultare ingannevole, in quanto si tratta di una superficie “viva” influenzata dalle condizioni meteorologiche e dalla traiettoria del colpo. Le palline si comprimono all’impatto, creando segni di varie forme e dimensioni che non sempre rispecchiano la dinamica del contatto con la superficie.
Qualche anno fa, proprio al Roland Garros, diversi giocatori avevano chiesto l’intervento della tecnologia, dopo alcune chiamate che avevano scatenato diverse polemiche. Rimangono iconiche le scene di Aryna Sabalenka e Alexander Zverev che immortalarono con il proprio telefono il segno di una pallina giudicata in maniera errata secondo il loro punto di vista.
Occorre ribadire che anche la chiamata elettronica non è infallibile, ma ha un piccolo margine di errore che può essere letto solo su terra battuta. Su erba o su cemento è difficile valutare l’errore della tecnologia, in quanto il segno lasciato dalla pallina è meno evidente.
E’ questo il caso della finale del 2024 tra Alexander Zverev e Carlos Alcaraz. Una seconda palla dello spagnolo sul 2-1 e 15-40 del set decisivo è stata chiamata fuori, ma il giudice di sedia ha controllato il segno e l’ha chiamato dentro. Le immagini elettroniche avevano smentito quanto deciso dall’arbitro, ma quei millimetri rientravano nel margine di errore dell’apparato tecnologico. Fatto sta che il Roland Garros va avanti per la sua strada a prescindere dalle decisioni prese dagli altri Slam e dalla tecnologia.
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