I tennisti, da Rafael Nadal a Casper Ruud, amano il golf. Ma quanto sono buoni i loro swing?

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di Claire Eccleshare, pubblicato da The Athletic l’11 aprile 2025
Traduzione di Annalisa Midali

Dopo una deludente eliminazione al secondo turno dell’Australian Open, a gennaio, il numero 5 del mondo Casper Ruud è tornato a casa con il bisogno di risollevarsi il morale. Come spesso accade, si è rifugiato nel golf. Era troppo freddo per giocare all’aperto nel rigido inverno norvegese, così ha optato per un allenamento al simulatore e il suo umore è migliorato dopo aver colpito palline piccole, dure e bianche anziché quelle gialle e pelose da tennis.

Dopo la sconfitta a sorpresa contro l’australiano Alexei Popyrin il 10 aprile, sulla terra rossa di Monte Carlo, è probabile che Ruud rimpianga di non aver potuto ripetere quella strategia facendo un salto ad Augusta, in Georgia, per il Masters, invece di restare in Europa per i tornei di Barcellona e Madrid.

A febbraio, Ruud ha deciso di saltare l’Open di Rio de Janeiro — che si gioca sulla terra battuta, la sua superficie preferita — per partecipare all’Open del Messico, su cemento, ad Acapulco, a partire da lunedì 24 febbraio. Prima di arrivare ad Acapulco, ha fatto tappa a Vallarta per un altro Open del Messico — quello di golf — dove ha preso parte a un evento pro-am prima del vero torneo del PGA Tour. Anche se Acapulco dista più di 1.000 chilometri da Vallarta, Ruud ha giocato al torneo di esibizione dell’Ultimate Tennis Showdown (UTS) poco distante da Guadalajara, per allenarsi sia con la racchetta che con il bastone da golf.

Cercherò di restare calmo, ma sono un golfista molto curioso, quindi chiunque giochi con me dovrà prepararsi a una valanga di domande sul golf”, ha raccontato in una recente intervista telefonica. “Mi dispiace un po’ per loro”. I professionisti in questione sono stati l’americano Taylor Moore, per le prime nove buche, e il connazionale Kristoffer Ventura per le restanti nove.
Ruud è considerato da molti il miglior golfista dell’ATP Tour. Si sfida con il padre Christian — suo allenatore ed ex tennista numero 39 al mondo — e con un caro amico, per vedere chi realizza il miglior punteggio durante l’anno. Nel 2024 ha vinto Ruud contro il suo amico con appena cinque colpi di vantaggio: “È la prova che ogni colpo conta durante l’anno”, ha commentato.

Ruud, finalista Slam per tre volte a 26 anni, fa parte di una lunga schiera di tennisti, passati e presenti, dell’ATP e della WTA, che si dividono volentieri tra tennis e golf. Tra i protagonisti del circuito maschile, Carlos Alcaraz, quattro volte campione Slam, sta affinando il suo gioco e si appassiona sempre di più; Alex de Minaur, anche lui tra i primi 10, fa parte di un gruppo di australiani che spesso si sfidano tra loro; mentre il numero 1 del mondo Jannik Sinner sta cercando — con risultati ancora incerti — di migliorare il suo swing.

Tennis e golf condividono molti aspetti: richiedono abilità tecniche simili e, cosa importante per i tennisti durante il riposo, il golf è uno sport con un basso rischio di infortuni ma che consente comunque di muoversi e alimentare lo spirito competitivo. Meno conflittuale rispetto al tennis, il golf offre una competizione più rilassata: dividere un campo da 18 buche è ben diverso dall’affrontarsi a colpi di racchetta da una parte all’altra della rete. E anche dal punto di vista biomeccanico, i movimenti complessi del golf risultano familiari anche se, al di là dello swing, questi due sport hanno ben poco altro in comune.

A pagina 2: Nadal e lo US Open vinto (anche) grazie al golf

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Autor: Redazione