Fritz dopo la semifinale persa contro Alcaraz: “Ho imparato molto, il mio obiettivo resta vincere uno Slam”

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Dopo un’intensa semifinale a Wimbledon, Taylor Fritz esce sconfitto in quattro set contro Carlos Alcaraz. L’americano ha lottato fino all’ultimo, sfiorando il quinto set, ma ha dovuto cedere al talento dello spagnolo, autore di una prestazione straordinaria soprattutto al servizio. Fritz, però, guarda avanti con fiducia: crede nei propri margini di crescita e punta chiaramente a vincere un titolo del Grande Slam. Riconosce in Alcaraz un giocatore imprevedibile, e non ha dubbi che la finale tra lo stesso Alcaraz e Jannik Sinner sarà uno spettacolo imperdibile. Ecco le sue parole dopo il match.

D. Credi che ci fosse qualcosa che avresti potuto cambiare tatticamente per aiutarti a cambiare l’esito della partita?
TAYLOR FRITZ: «Il punto è che molte delle cose che avrei potuto cambiare penso che mi avrebbero aiutato solo per un punto o due, e poi Carlos avrebbe semplicemente fatto un aggiustamento. Non sarebbe stata una soluzione a lungo termine. Non stavo rispondendo bene al suo primo servizio. In parte perché ha servito veramente bene, ma anche perché so che se la mia risposta non è perfetta, lui chiude il punto subito. Avrei potuto provare qualche slice, ma funziona per uno o due punti, poi lui si adatta e inizia a servire e salire a rete, cosa che fa con grande naturalezza. La soluzione vera sarebbe stata continuare a fare il mio gioco, ma rispondendo meglio, in modo più aggressivo. È qualcosa su cui devo lavorare molto. Contro la maggior parte dei giocatori va bene rimettere semplicemente la palla in campo, ma contro Carlos e Jannik Sinner, se la risposta non è buona, il loro colpo successivo è devastante.»

D. Come valuti la tua prestazione complessiva nella partita contro Alcaraz?
TAYLOR FRITZ: «Ecco come la vedo: nel primo set ho giocato male il primo game e sono andato subito sotto di un break, proprio come mi era successo anche nelle ultime due volte contro di lui. Non si può partire così contro Carlos. Nel secondo e nel quarto set, invece, ho giocato come volevo. Ho fatto esattamente quello che mi ero prefissato. Ho perso il quarto, ma sentivo che il mio livello c’era. Il problema è che devo evitare quei momenti in cui calo e lui ne approfitta subito. Sull’erba, anche se Carlos è eccezionale, penso che la velocità del campo possa essere un vantaggio per me. Se il campo rallenta troppo, non riesco a fargli male e lui continua a farmi giocare in difesa. Alla Laver Cup, con un campo molto lento, non riuscivo nemmeno a spostarlo. Ha troppa potenza e io non mi muovo come lui. Serve un campo veloce per avere una chance. Oggi, ero a un punto dal quinto set. Se avessi servito bene, poteva succedere qualsiasi cosa.»

D. Ben Shelton ha detto che giocare contro Sinner è come affrontare qualcuno al doppio della velocità. Tu hai affrontato sia Sinner che Alcaraz in match Slam quest’anno. Puoi fare un confronto?
TAYLOR FRITZ: «Per me è diverso. Con Jannik mi sono sentito più a mio agio da fondo campo, come a Torino. Ha un servizio più potente, è più difficile strappargli il turno di battuta. Però, da fondo campo, gioca più piatto e prevedibile. Fa benissimo quello che fa, ma almeno so cosa aspettarmi.
Carlos invece è imprevedibile. Usa slice, discese a rete, palle corte. Ha tanti modi diversi di giocare. Quando colpisce il dritto incrociato, si allarga tantissimo. Jannik gioca più diretto. Personalmente, preferisco affrontare il colpo piatto rispetto a quello che mi scappa via. Entrambi hanno tanta potenza, ma Carlos mi mette più a disagio proprio perché non sai mai cosa farà. Io gioco molto sull’anticipo, ma con lui può arrivare un kick corto e serve & volley anche su un 15-30. Con Jannik, è meno probabile.»

D. Dopo quello che hai fatto allo US Open e considerando il tuo livello attuale, qual è la tua prospettiva per il futuro?
TAYLOR FRITZ: «Ogni volta che gioco contro questi top player, imparo qualcosa di nuovo su cosa devo migliorare. Il mio obiettivo resta lo stesso: vincere uno Slam. E per farlo dovrò batterli, prima o poi. È una sfida difficile, ma se continuo a mettermi in queste situazioni, crescerò. Devo restare in salute, soprattutto: quest’anno ho avuto molti problemi fisici. Se riesco a stare bene e continuo a migliorare come ho fatto negli ultimi anni, sono convinto che ce la posso fare

D. Se dovessi riassumere le qualità che rendono Alcaraz un avversario così speciale, cosa diresti?
TAYLOR FRITZ: «La sua versatilità. Può vincere in tanti modi diversi, adattandosi a qualunque stile. Il suo tocco vicino alla rete è impressionante, riesce a fare volée delicate nei momenti chiave come se niente fosse. E questo non è affatto semplice, soprattutto sotto pressione. In più, per tanto tempo si diceva che il suo servizio fosse il suo punto debole. Ma oggi non ha alcuna debolezza. Colpisce tutti gli angoli, serve alle mie stesse velocità per tutta la partita. Ha fatto miglioramenti enormi.»

D. Come vedi la finale tra Alcaraz e Sinner, se sarà quella?
TAYLOR FRITZ: «Difficile da dire, soprattutto sull’erba. Ma se sarà quella la finale, allora sarà uno spettacolo. Sinner ha una fame enorme dopo il Roland Garros. Carlos cerca il tris consecutivo. Entrambi hanno una motivazione enorme. Penso che tirino fuori il meglio l’uno dall’altro. Sarà tutto deciso dai momenti chiave. Veramente difficile fare un pronostico.»

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Autor: Jenny Rosmini