Il 2025 si chiude con un bilancio complesso ma comunque straordinario per Iga Swiatek, campionessa di Wimbledon e già leggenda del tennis polacco a soli 24 anni. In realtà la stagione della numero due del mondo non è ancora del tutto terminata: in questi giorni infatti sta rappresentando il suo Paese a Gorzow nei play-off della Billie Jean King Cup, dove ha subito trascinato la Polonia in vantaggio sulla Nuova Zelanda travolgendo la n. 909 Elyse Tse per 6-0 6-1 in appena 43 minuti.
Accanto a lei, da ormai un anno, c’è Wim Fissette, tecnico belga esperto e meticoloso, scelto per guidarla verso una nuova fase di evoluzione tecnica e mentale. Il loro sodalizio, iniziato ufficialmente alla fine del 2024, ha richiesto adattamenti reciproci e ha permesso a entrambi di conoscersi a fondo. Nell’intervista concessa a Sport.pl, Fissette ripercorre il cammino fatto insieme e traccia gli obiettivi per il futuro.
Riad e le Finals: “Deciso da pochi punti”
L’ultima immagine della stagione è la sconfitta alle WTA Finals contro Amanda Anisimova. Fissette, però, insiste sul fatto che non ci sia stato alcun crollo: “È stato un match davvero tirato, deciso da pochissimi punti”, spiega. Le condizioni di Riad hanno favorito le grandi colpitrici come Anisimova, Sabalenka o Rybakina: “I primi due colpi erano tutto. Iga ha giocato bene: poteva vincere lei”. Nel complesso il giudizio sulle Finals è lucido: “Il livello era buono, ma non sempre costante. Contro chi serve a 190 all’ora hai pochissime chance di break e ogni piccolo calo pesa”.
Servizio e risposta: la nuova versione di Iga
Sul piano tecnico il 2025 è stato un anno decisivo. Fissette racconta che la priorità, nei pochi periodi di lavoro disponibili, è stata potenziare servizio e risposta. “Iga oggi serve più forte e con più varietà. È arrivata a 185 km/h, a volte vicina ai 190, e ha iniziato a credere che potesse vincere tanti punti direttamente col primo colpo”. Non a caso la polacca è entrata tra le migliori del circuito per numero di ace.
Per Fissette la svolta è stata soprattutto mentale: “La sua attitudine è cambiata”. Anche la risposta è stata rivista: “Abbiamo arretrato la posizione in risposta, a volte anche sulla seconda. Alcune settimane ha funzionato benissimo, altre meno. È stato un periodo di prove e aggiustamenti”. Tra i miglioramenti più visibili, il coach cita anche il fatto che Swiatek stia andando più spesso a rete: “Mi è piaciuto vederla là davanti. Non sarà una rivoluzione, ma voglio che continui a fare piccoli passi in questa direzione”.
Top 10 e set persi 0-6: “Contano i margini, niente panico”
Sul bilancio negativo contro le Top 10, Fissette è chiarissimo: “Quando giochi contro le migliori del mondo, i margini sono minimi. Io non mi fisso sulle statistiche: conta solo il prossimo match”. Anche sugli 0-6 subiti in stagione il tecnico mantiene la calma: “A nessuno piace perdere così, ma non è un problema strutturale. Ogni partita ha la sua storia”. Cita, ad esempio, il match con Sabalenka a Parigi: “Tre suoi game di servizio perfetti e ti ritrovi 0-3 in un attimo. Se perdi fiducia e l’altra cresce, tutto corre veloce”.
Troppe partite, poco lavoro: “Serve più tempo per allenarsi”
Il tema più delicato del 2025 riguarda il calendario: Swiatek ha disputato 79 partite. Fissette conferma che una riduzione dei tornei è stata discussa: “Iga è giovane e ha bisogno di tempo per svilupparsi. Quest’anno non abbiamo avuto abbastanza settimane di allenamento né abbastanza recupero”.
Nessuna rivoluzione: “Saltarne cinque o sei sarebbe troppo. A volte rinunciare a un torneo solo può fare la differenza”. Molto dipenderà dall’andamento dei tornei: “Se esci presto hai giorni liberi; se arrivi sempre in fondo, giochi quasi lo stesso numero di match della vincitrice”.
Il nodo resta il ranking, a cui la polacca tiene molto: “È una giocatrice da ranking. Ma a 25 anni devi evolverti anche nella gestione del calendario. Dobbiamo essere al massimo negli Slam e nei WTA 1000: è lì che si costruisce il numero uno”.
2026: “Priorità immutate: numero uno e Slam”
Gli obiettivi per la prossima stagione sono chiari: confermare la leadership mondiale e conquistare nuovi Slam. Fissette non usa giri di parole: “Iga vuole essere la migliore al mondo, e questo è anche il nostro obiettivo come team. Vogliamo vincere almeno un Major, speriamo più di uno”.
A suo avviso la stagione inizierà con basi più solide rispetto al 2025: “Avremo un periodo di preparazione più lungo. Io stesso ho imparato molto su di lei: ora abbiamo una struttura chiara su cui costruire”.
Fissette rivela che il vero salto di qualità è arrivato quando lui e Iga hanno trovato un linguaggio condiviso:
“Dire una cosa in polacco o in inglese non è la stessa cosa. Alcune parole avevano sfumature diverse. Ora sappiamo esattamente cosa intendiamo quando parliamo”. Una comprensione che, dice, ha migliorato tutto il loro lavoro quotidiano.
“Iga è già una leggenda”. E Wimbledon 2025 lo dimostra
Nonostante le difficoltà, il coach chiude l’intervista ricordando che la polacca ha già scritto capitoli importanti della storia del tennis: “Quello che Iga ha ottenuto in così giovane età è incredibile. È già una leggenda, qualunque cosa succeda da qui in avanti”.
Il simbolo del 2025 resta Wimbledon: “Puoi vincere dieci tornei in un anno, ma quel titolo e il modo in cui l’ha conquistato verranno ricordati per sempre. Nessuno potrà mai portarglielo via”.
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