Federico Cinà in semifinale al Challenger di Creta

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Noi avevamo dato per scontato che fosse di carattere diplomatico il piccolo problema fisico che aveva impedito a Federico Cinà di giocare nel primo dei due Challenger di Creta. Questo per poter preparare con calma il Master 1000 di Miami dove sarà in tabellone grazie alla prestigiosa wild card concessagli dagli organizzatori. E ci sbagliavamo, come spesso succede quando si danno per scontate le cose. Infatti il 17enne palermitano, risolto il piccolo problema fisico, è rimasto sull’isola greca per partecipare al secondo dei due Challenger 50 che si stanno svolgendo sul cemento di Chersonissos, località di 23.000 abitanti nel nord dell’isola. Anzi non è che sia rimasto tanto per partecipare ma diremmo con intenzioni assai bellicose, come ha confermato già all’esordio battendo Matthew Dellavedova (n.387), un australiano che tenerissimo non è. Poi ha fiaccato la resistenza dell’uzbeko Khumoyun  Sultanov (n.218) che è rimasto in partita solo in un primo set molto combattuto che si è risolto al tie-break. Poi ha ceduto di schianto subendo un perentorio 6-0. Nei quarti il 17enne palermitano s’è trovato di fronte il turco Ergi Kirkin (n.300), che, nonostante i quasi 200 posti di differenza in classifica a suo favore, è parso da subito in soggezione. Perché tutti sanno che il n.471 con cui Cinà è sceso in campo è solo un numero destinato a durare lo spazio di un mattino. Esattamente questo mattino in cui l’azzurro ha prevalso con un 7-5 6-4 più netto di quanto non possa apparire. Solo un momento d’incertezza quando, in risposta sul 5-3, ha avuto due match point che non è riuscito a sfruttare. Ma si è immediatamente rifatto nel game successivo chiudendo il punto con un’elegante discesa a rete che ha lasciato di stucco l’avversario. Che un giorno potrà comunque dire di aver tenuto in campo per quasi due ore nientemeno che Federico Cinà. L’azzurro, al miglior risultato della sua ancor giovanissima carriera, dà una ulteriore limatina al suo best ranking alla posizione n.461. E la scalata continua…

C’erano altri tre italiani in tabellone, oltre ad Alexandr Binda e Filippo Romano che non sono riusciti a superare le qualificazioni. Ci era riuscito invece il romagnolo Marcello Serafini che poi è stato fermato (7-5 6-4) dal lussemburghese Chris Rodesch (n.264). Fuori al primo turno anche Lorenzo Giustino che contro il tedesco Christoph Negritu (n.166) ha ceduto nel finale (4-6 6-4 6-2) a conferma di come questo 2025 non sia iniziato sotto buoni auspici, tanto che non ha ancora vinto due partite consecutive. Abbastanza bene invece Giovanni Fonio che all’esordio ha battuto il tedesco Rudolf Moelleker, costretto al ritiro mentre era sotto 6-4 4-0. Poi il novarese si è arreso al bulgaro Kizmanov (n.376), facendosi rimontare col punteggio di 2-6 6-3 6-4.

Al Challenger 75 di Cherbourg La Manche (cemento indoor) non c’erano italiani in tabellone ma tanti ottimi giocatori che hanno dato spettacolo per il numeroso pubblico che si è assiepato sulle tribune del ‘Complexe Stortif Chantereyne’ di Cherbourg, città di 87.000 abitanti nel Dipartimento della Manica. Molto interessante soprattutto la parte alta del seeding che in serata vedrà due quarti di finale da seguire con attenzione: Pierre-Hugues Herbert (n.180 e prima testa di serie) contro il finlandese Emil Rusuvuori che ovviamente vale molto di più della attuale classifica (n.221), dovuta esclusivamente all’infortunio che l’ha tenuto fermo parecchi mesi nella scorsa stagione. Non male nemmeno il match che seguirà tra Matteo Martineau (n.263 ma in ottima forma) e il solidissimo austriaco Jurij Rodionov (n.209).

Si giocava anche a Santiago del Cile (categoria 75, terra battuta) dove si sta risolvendo tutto in una sfida Argentina-Brasile, degna delle migliori tradizioni calcistiche. In campo per il Brasile Thiago Monteiro, Pucinelli De Almeida e Reis Da Silva, cui rispondono gli albiceleste con Genaro Alberto Olivieri e Andrea Collarini. Favoriti i carioca, non solo per la superiorità numerica.

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Autor: Massimo Gaiba