Saranno Jasmine Paolini e Elina Svitolina ad aprire il programma di domenica 1° giugno sul Philipe Chatrier. L’unico precedente non sorride all’azzurra, che all’Australian Open proprio quest’anno è stata fermata al terzo turno dall’ucraina in tre set, dopo aver dominato il primo. Certo, le differenze sono molte rispetto a quel 18 gennaio. A cominciare dalla superficie di gioco, su cui Jasmine ha dimostrato a più riprese di sapersi esprimere al meglio. Ma Svitolina non è da meno e sul mattone tritato ha vinto sette dei 18 titoli che ha in bacheca, tra cui gli ultimi due. Un bottino niente male, per una carriera che parla da sola.
È per questo che Elina Svitolina non ha certo bisogno di presentazioni. Tante soddisfazioni e molti tornei vinti per la 31enne, ma anche qualche conto in sospeso con gli Slam. Svitolina, infatti, non si è mai spinta oltre le semifinali – raggiunte in due occasioni a Wimbledon e una allo US Open – e sicuramente approdare all’atto finale di un Major rimane un obiettivo.
Paolini dovrà prestare molta attenzione, dunque, perché Elina ha dimostrato che questo 2025 può riservarle molto, a seguito degli acciacchi fisici patiti la scorsa stagione che ne avevano frenato il ritorno ai massimi livelli, dopo la maternità. Ma la tennista di Odessa non è fatta per arrendersi. Nel DNA ha la medesima grinta di quella tigre che ha scelto di tatuarsi sulla gamba. Nata in una famiglia di sportivi, Svitolina si approccia al tennis sin da piccolissima sulla scia del fratello maggiore e fa dell’agonismo uno dei suoi tratti distintivi. La carriera nel circuito junior la consacra ben presto come una delle promesse del tennis, con la vetta del ranking e uno Slam di categoria, proprio un Roland Garros, e nel passaggio al circuito maggiore non disattende le aspettative.
E anche lontana dai campi Elina ha dimostrato di essere una combattente. Nel 2019 ha creato una fondazione a suo nome, con cui si premura di accompagnare i giovani connazionali nella crescita tennistica. Un atto che assume ancora più forza e potenza dal febbraio del 2022, da quando la sua Ucraina ha perso la pace con un conflitto che ancora si protrae. Da quel momento gli impegni della Elina Svitolina Foundation si sono moltiplicati, nel tentativo di garantire gli aiuti necessari ai bambini, le prime vittime della guerra.
Parigi sembra essere nel destino di Svitolina, in un modo o nell’altro. Accanto a lei da più di sei anni c’è Gael Monfils, originario della capitale francese, che la sostiene in ogni sua sfida tennistica e non. Dal loro amore nel 2022 è nata Skai, che da un paio d’anni viaggia con i genitori tra un torneo e l’altro.
Elina agli ottavi avrà ancora una volta la sua famiglia al suo fianco. Sempre che Gael, che ha rinunciato al viaggio a Monaco di Baviera, non sia troppo condizionato dal risultato della finale di Champions League del suo Paris Saint Germain…
Beatrice Becattini
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Autor: Redazione