Djokovic: “Sinner e Alcaraz sono a un livello astronomico, rivalità ottima per il tennis”

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Djokovic: “Sinner e Alcaraz sono a un livello astronomico, rivalità ottima per il tennis”

Novak Djokovic è sbarcato un po’ a sorpresa a Bologna. La Serbia non è una delle protagoniste della Final Eight di Coppa Davisdi cui si è già giocato il primo quarto di finale, che ha visto il Belgio prevalere sulla Francia – ma l’ex numero 1 del mondo non poteva mancare per il tributo a Nikola Pilic, venuto a mancare a settembre. “Nikki” che della Davis ha fatto la storia in tutte le maniere possibili. Dapprima da giocatore, poi da capitano. In campo, in panchina e lontano dal rettangolo di gioco.
Nel 1973 la Federtennis jugoslava lo accusò di diserzione e lo sospese, con la conseguenza di dover saltare i Championships.

L’edizione passò alla storia come quella del “boicottaggio di Wimbledon”, con un numero sostanzioso di colleghi che si schierò al fianco di Pilic, rifiutandosi di partecipare – qui trovate l’intervista del direttore Ubaldo Scanagatta a riguardo, parte uno e parte due. Da guida tecnica è stato capace di guidare tre nazionali differenti verso l’Insalatiera: la Germania nel 1988, 1989 e 1993, la Croazia, la sua terra natia, nel 2005 e la Serbia nel 2010, nella veste di consigliere. Alla cerimonia in onore di Pilic, oltre a Nole, non potevano certo mancare Boris Becker e Ivan Ljubicic.

Djokovic: “Pilic è il mio padre di tennis. La Davis è la competizione giusta per celebrarlo”

In zona mista, Djokovic non esita a fermarsi per dedicare due parole a Pilic, il suo mentore: “Mi piace chiamarlo padre di tennis, perché era così, era vicino non solo come figura di tennis, che ha contribuito e influenzato molto il mio sviluppo come tennista, però anche come persona”. A distanza di due mesi, Nole non nasconde di provare ancora un grande dolore, anche se poter rendergli onore insieme al mondo del tennis proprio in Davis lo rende orgoglioso.

“Oggi è un giorno triste, anche se sono contento che possiamo celebrarlo, il suo nome è legato al tennis e a tutto quello che ha fatto per noi in campo. È però la giornata delle emozioni miste. Due mesi fa quando ho ricevuto la notizia ero molto triste, però oggi sono contento perché sua moglie e sua figlia sono state qui e credo che la Coppa Davis sia la competizione giusta dove celebrare il suo nome, perché lui ha fatto una cosa che probabilmente non succederà ancora nella storia: ha vinto cinque volte la Davis con tre diverse nazioni. È una leggenda, è un fenomeno“.

Djokovic: “Alcaraz e Sinner sono a un livello astronomico”

L’ex numero 1 del mondo ha dato forfait per le ATP Finals, dopo aver trionfato all’ATP 250 di Atene, il torneo della sua nuova casa, liberando, così, il posto per Lorenzo Musetti. Proprio sulla “competizione dei maestri” si è soffermato Djokovic, in particolare della finale che ha visto trionfare Jannik Sinner su Carlos Alcaraz.

“Non ho visto tutta la partita” specifica Nole. “Ho visto il primo set, adesso, come al solito, è una tradizione quando giocano loro che il primo set è 7-6 in un modo o nell’altro. Però con molta tensione e intensità, un livello astronomico, sinceramente molto bravi. Normalmente non mi piace guardare perché voglio essere là, però le partite di loro due adesso le guardo con piacere perché il livello è molto alto. Il 2025 ha acceso definitivamente la rivalità tra l’azzurro e lo spagnolo, che per il secondo anno consecutivo si sono equamente spartiti gli Slam. La rivalità tra loro due è una cosa molto positiva per il nostro sport. Sono fantastici, anche quello che ha fatto Jannik, in particolare indoor, negli ultimi due anni è storico”.

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