L’ItalDavis chiude il primo Tie delle Finals 8 rifilando un netto 2-0 all’Austria di Melzer, accedendo dunque alle semifinali, dove sfiderà il Belgio. Capitan Volandri si è detto soddisfatto della prestazione nei due singolari. Ecco cos’ha detto in conferenza stampa al termine del quarto di finale contro l’Austria.
D. Capitano, cosa pensi delle due partite? La prima sarebbe potuta finire in tre set. Flavio è stato convincente.
Capitano Filippo Volandri: “Sì, sono davvero contento delle due partite. Sono molto soddisfatto di come sono scesi in campo. Sapevamo che questa partita era piuttosto pericolosa. Abbiamo imparato dal passato. Sì, il mio obiettivo prima della partita era cercare di mantenerli molto concentrati. Abbiamo una classifica migliore, ma ho cercato di far loro capire che la classifica non conta, specialmente in Coppa Davis. Ma lo sapevano già. Sono davvero contento di come abbiano gestito la situazione difficile, specialmente la partita di Matteo. È qualcosa che non si impara. Soprattutto quando si arriva a 0-40, quel tipo di game, alla fine fa la differenza. Entrambi ce l’hanno fatta. Sono davvero felice e orgoglioso di questo”.
D. Puoi dirci qualcosa sul vostro prossimo avversario, la squadra belga?
Capitano Filippo Volandri: “Sembra che tu sia belga (sorride). No, come ho detto prima, per noi è sempre una finale. Dobbiamo affrontare le partite come se fossero tutte finali. Come abbiamo visto ieri, hanno giocato due partite incredibili. Conosciamo Zizou da molto tempo, ma anche Collignon. Quando giocano la Coppa Davis, sono molto più forti di quanto dice la classifica. Dobbiamo preoccuparci di loro, ovviamente rispettandoli. Da parte nostra, ci sentiamo una squadra forte”.
D. Filippo, ovviamente ogni capitano ha la sua personalità. Ieri ad esempio Darcis è stato molto presente, probabilmente una buona parte del successo del Belgio è stata determinata anche dalla sua presenza scenica e sul campo. Tu che tipo di capitano ti senti da quel punto di vista?
Capitano Filippo Volandri: “Un capitano energico come mi piace esserlo, lo sono sempre stato, mi piace stare in piedi, mi piace trasferire tanta, tanta energia, mi piace essere un capitano che non lavora solo questa settimana, ma lavora tutto l’anno, mi piace che le cose siano organizzate, c’è un lavoro gigante dietro, fatto di tante persone, perché voglio mettere loro nelle migliori condizioni possibili di performare. Tra l’altro, per quanto riguarda Steve (Darcis, Ndr.), che conosco molto bene, perché ci ho giocato tanto insieme, è l’allenatore di uno dei due, non so se questo potrebbe mai essere possibile da noi, ovviamente no, ma un po’ come me, siamo due capitani a cui piace trasferire tanta e tanta energia. Lavoriamo H24 in questa settimana, ma lavoriamo tanto anche prima, io ho la fortuna di essere il direttore tecnico della federazione, quindi conosco questi ragazzi da quando sono piccoli piccoli, e questo mi interessa tantissimo nel mio lavoro. Cerco di mettere sempre insieme tutti gli elementi, non lo faccio da solo, perché siamo in tanti, e questo ci rende una squadra, a prescindere dal risultato”.
D. Ne avete già vinte di partite nelle fasi finali di Coppa Davis, ne avete già vinte di partite in casa, nella fase a Girona e a Bologna, ma che sensazione è stata vincere una partita in casa in una fase finale in Italia?
Capitano Filippo Volandri: “Abbiamo giocato a Malaga negli ultimi anni e sembrava di stare in Italia, poi vieni qua e ti è sembrato di stare sulla Luna, perché è veramente tutta un’altra storia, 10.500 persone che ti spingono, che ti aiutano nei momenti di difficoltà, ed è bello anche che noi giochiamo un po’ con il pubblico, perché ci può dare sempre una grande mano, sia Flavio che Matteo, c’è un momento in cui senti di avere bisogno di loro, e loro rispondono sempre presente, questo credo sia molto importante per noi, da un’altra parte ci rende ancora più responsabili, perché siamo in Italia, ma tutta la vita davanti a questo pubblico meraviglioso”.
D. Questa settimana con voi ci sono anche Carlo Alberto Caniato come sparring, poi anche Vasamì, che penso abbia aiutato anche un po’ Matteo per prepararsi a Rodionovc. Ti chiedo cosa hai cercato di trasmettergli in questi giorni, e chiaramente è difficile pensare a un futuro troppo lontano, ma se magari un domani poi li vedi arrivare qui, la concorrenza è alta per il momento.
Capitano Filippo Volandri: “Flavio è venuto a Bratislava come sesto uomo, non mi piace chiamarli sparring, ne sono venuti altri, credo che sia importante per un giovane stare insieme a una squadra fatta e finita per vedere anche poi che cosa dovrà fare in futuro. Non vengono da soli, vengono con il loro allenatore, quello è fondamentale, proprio per cercare di trasmettere a loro quello che nel tempo dovranno, aspettando i tempi giusti, costruire. Questo credo sia importantissimo per noi, quindi abbiamo anche la possibilità di avere un destro, un mancino. Quando siamo andati a Malaga diventava complicato, perché era oggettivamente complicato anche a livello di accessi, e quindi qui siamo decisamente molto fortunati, abbiamo fatto, sì, allenare Matteo, ma anche Sonego con un mancino, perché bisogna essere sempre pronti. Siamo fortunati ad avere dei ragazzi che ogni volta vengono e fanno un’esperienza veramente eccezionale, per stare a contatto con dei giocatori, dei campioni, e i loro allenatori accelerano il processo di crescita”.
D. Vorrei chiederle quali sono le difficoltà del prossimo match, se ce ne saranno, contro il Belgio.
Capitano Filippo Volandri: “Difficoltà ce ne saranno, ce ne saranno eccome. Come sapevamo che ce ne sarebbero state oggi, ce ne saranno sicuramente di più. Si alza il livello della competizione, siamo nella semifinale, si alza il livello dei giocatori, quindi le difficoltà saranno sicuramente maggiori, ma quello che è importante per noi è come le gestiremo, a prescindere poi dal vincere o perdere. È importante quello che ho detto oggi, di cui sono orgoglioso, è proprio il fatto di come hanno approcciato la partita. Entrambi in maniera strepitosa, ancor di più Flavio, non è scontato quello che hanno fatto oggi Flavio e Matteo, dall’altra parte la giornata è finita e quindi ripartiamo da zero da domani”.
D. Filippo hai detto che tu hai un modo di comunicare con ognuno dei tuoi giocatori. Qual è che hai usato con Flavio?
Capitano Filippo Volandri: “Come abbiamo preparato la partita con Flavio… Siamo andati poco sull’avversario e tanto su Flavio, sulla sua forza. Io guardo i numeri dei giocatori che affrontano, guardo video, ho un po’ la fortuna comunque anche dai membri dell’istituto d’informazione, ci forniscono i dati, come fanno tutti i giocatori di vertice, che noi dobbiamo poi tradurre e trasferire a loro, ma con Flavio ci siamo partiti proprio da lui, dalla sua forza, dal come trasferisce energia quando gioca in Nazionale e abbiamo preparato la partita proprio intorno a Flavio guardando pochissimo i dati che avevamo visto e poi sono stato a Vienna, quindi i due giocatori li abbiamo visti anche a Vienna, ma diversamente da altre volte siamo stati molto più su Flavio e sulla sua forza rispetto agli altri giocatori”.
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