Coppa Davis, Feliciano Lopez: “Quest’anno la competizione è aperta”. Alcaraz e Sinner? “Nessuno è in grado di contendergli i titoli”

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Coppa Davis, Feliciano Lopez: “Quest’anno la competizione è aperta”. Alcaraz e Sinner? “Nessuno è in grado di contendergli i titoli”

A Bologna in questi giorni si respira aria di tennis, con la città vestita a festa per ospitare le Finals 8 di Coppa Davis. “Le prime sensazioni sono molto buone. Hanno fatto un grande lavoro; lo sforzo che hanno compiuto è notevole, ancor più se si considera che la settimana precedente alla Coppa Davis ospitano un evento molto importante a Torino“, parole e musica di Feliciano Loepz, direttore della competizione.

Lo stesso Lopez si è intrattenuto con i media spagnoli per parlare a 360° su svariati temi, tra cui spiccano: il formato della Coppa Davis, il suo futuro, e la rivalità tra Alcaraz e Sinner.

La risposta della città di Bologna a questo evento è stato molto positivo afferma lo spagnolo, così come l’accoglienza riservata ai team: ” Le squadre sono contente, la zona giocatori è molto grande, i campi d’allenamento, il Centrale… non ci aspettavamo altro, ma siamo soddisfatti”.

Ovviamente non si può prescindere dal chiedergli un parere sulla Spagna orfana di Alcaraz. “Un peccato, perché Carlos aveva molta voglia di essere qui. Era una bella opportunità per cercare di conquistare la Davis con lui in squadra. Quest’anno ci sono state diverse squadre forti che o non sono presenti, o, come nel caso dell’Italia, la grande favorita, hanno perso il loro numero uno e numero due. Se Carlos non può giocare è un peccato, ma essere qui è anche un premio allo sforzo che Pedro, Jaume e tutti quelli che erano a Marbella hanno fatto: meritano di essere qui e sono sicuro che domani lotteranno

Il punto fermo di Feliciano è il seguente: l’attuale formato della Davis è un successo. Ma non esclude in futuro la possibilità di una Coppa Davis con cadenza biennale, discussa dai giocatori stessi. “Non è una novità. Si è parlato così tanto del formato della Davis. Credo che sia un progresso importante poter disputare un’altra eliminatoria, a settembre, nel formato casa e trasferta, quello storico e che rappresenta l’essenza di questa competizione. Sono già due eliminatorie così, e il prodotto delle Finali è stato un grande successo a Malaga. Siamo aperti a continuare ad ascoltare tutti, soprattutto tutte le parti coinvolte nel mondo del tennis, per cercare, se possibile, di migliorare.

Questo non significa che si debba giocare ogni due anni, ma che siamo aperti ad ascoltare tutti per rendere questo formato il migliore possibile, prosegue Lopez.

L’equilibrio per il direttore è importante, così come una partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte. “Siamo arrivati a questo formato parlando con tutti. C’è stato un grande lavoro tra ITF, federazioni, capitani, giocatori… si è giocato con formati diversi e siamo arrivati fin qui dopo aver ascoltato tutti. Credo che siamo in un buon momento. Aver introdotto un’altra eliminatoria con il formato tradizionale è molto positivo, dà ai paesi la possibilità di giocare almeno due serie in casa, mentre il formato a 8 di Malaga ha funzionato alla perfezione. Credo valga la pena puntare su questo formato per i prossimi tre anni, ma rimaniamo aperti a collaborare con tutti per trovare, se esiste, qualcosa di ancora migliore”.

E su un possibile futuro della Davis fuori dall’Europa Lopez ha sancito che “Le Finali restano in Europa, cosa che ritengo importante: molti giocatori arrivano da Parigi o Torino. Proveniamo da Malaga, che è stata un successo per tanti motivi: è una città cresciuta molto, ha molto da offrire a un appassionato di tennis che, oltre a vedere giocare la propria nazionale, può approfittare del soggiorno per altro; Bologna offre lo stesso, ha molto oltre alla competizione… e penso che sia molto positivo essere qui”.

Riflettendo sullo stato del tennis attuale non si poteva non partire dalla rivalità Sinner-Alcaraz, un duopolio che li ha visti affrontarsi nelle ultime tre finali slam.Non vedo uno o più giocatori in grado di contendergli i grandi titoli e il numero uno del mondo. Tra tre anni? Magari compare uno ‘Sinner sloveno’ o un ‘Alcaraz di un altro paese’. Nessuno lo sa… ma vedo un divario enorme tra loro due e gli altri. Troppo grande: perché sono troppo forti, tecnicamente, fisicamente e mentalmente, e il divario continua a crescere col tempo, perché hanno la capacità di aggiornare e migliorare continuamente il loro tennis, mentre altri non ci riescono. È il momento che vive il tennis: siamo fortunati ad averli entrambi. Due personalità diverse, due grandi ambasciatori di questo sport”.

Quello che più impressione dai due è la capacità di giocare per così tanto tempo a un livello così alto. “Alcaraz e Sinner giocano molto velocemente, è evidente… ma Federer, Rafa, Djokovic e altri della mia generazione lo facevano altrettanto. Più velocemente? Può darsi che in alcuni momenti, se confrontiamo le epoche, la velocità della palla sia aumentata progressivamente, perché la preparazione fisica cresce, anche se poco, e colpiscono sempre più forte. La media della velocità di gioco oggi potrebbe essere un po’ più alta rispetto ad alcuni anni fa. Ho visto partite, soprattutto di Federer e Djokovic, in cui giocavano a una velocità brutale”

“Non so se Sinner e Alcaraz giochino più veloce… ma simile. Forse sono più esplosivi in certi momenti, soprattutto Alcaraz, sebbene Sinner si muova molto bene, solo in modo diverso. Quanto alla velocità pura di gioco, negli scambi da fondo campo, può essere che in certi momenti sì, giochino un po’ più rapidamente. Dipende dalla superficie, dal momento… è difficile da valutare. Sinner impone un ritmo altissimo, che praticamente nessuno riesce a sostenere: l’unico è Alcaraz. Tuttavia, Alcaraz ha altri elementi a disposizione: gioca a un ritmo alto, ma usa anche la palla corta, il serve&volley, le palle alte… ha la capacità di cambiare stile in base al momento o all’avversario”.

Tornando alla Davis per Lopez non c’è una naturale favorita: “Vedo la competizione molto aperta. L’Italia è bicampione, ha confermato il titolo a Malaga lo scorso anno: è stata la dominatrice del tennis mondiale, sia maschile che femminile, vincendo anche la Billie Jean King Cup… ma quest’anno è tutto molto aperto, e questo rende la competizione più interessante. È vero che quest’anno è tutto molto aperto, e penso che sia positivo per la competizione: dopo due anni di dominio italiano, che altri paesi abbiano la possibilità di alzare il titolo è fantastico. Ci sono paesi che non erano mai arrivati fin qui, come Austria o Belgio, ed è molto bello per loro”.

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