Coppa Davis, Bove: “Per Flavio è stata una liberazione. Non è finita e lui è un vincente”

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Coppa Davis, Bove: “Per Flavio è stata una liberazione. Non è finita e lui è un vincente”

Flavio Cobolli ed Edoardo Bove, un’amicizia inscalfibile. Dopo la vittoria su Zizou Bergs nella semifinale di Coppa Davis che ha consegnato all’Italia la terza finale consecutiva nella prestigiosa manifestazione a squadre, il tennista azzurro ha subito dedicato il successo ai suoi genitori, al fratello e all’amico fraterno. Per l’appunto. Un gesto carico di affetto e speranza, perché il calciatore possa tornare a inseguire il suo sogno dopo il malore dello scorso dicembre con la maglia della Fiorentina. “Sono molto legato a Edoardo, e ciò che gli è capitato mi ha cambiato in qualche modo ha evidenziato Cobolli al termine della gara vinta contro il rivale belga. Cresciuti insieme tra calcio e tennis, Flavio ed Edoardo hanno condiviso passioni e sogni. “Ho capito che non bisogna mai dare per scontata la fortuna di fare quello che si ama, di giocare partite come queste.

Bove ha seguito ogni scambio dalla tribuna, provando la tensione e l’adrenalina di una semifinale che resterà nella storia. “Non posso nascondere che ero teso, so quanto Flavio tiene alla Coppa Davis, ha raccontato ai colleghi de Il Messaggero. Il giorno successivo, con la vittoria del suo amico ormai certa, Edoardo ha espresso tutta la propria emozione: Per certi versi questo suo attaccamento deriva dalla passione per il calcio: il tennis lo ha portato ovviamente a coltivare uno sport individuale e quella è una delle rare occasioni in cui puoi andare oltre te stesso, sentirti parte di una squadra, supportare i tuoi compagni e ricevere il loro sostegno. Per di più in Coppa Davis rappresenti l’Italia, è il massimo”.

Il match è stato una battaglia epica, combattuta con grinta, lucidità e resilienza. Alla fine, Cobolli ha esultato in maniera iconica, quasi come un calciatore dopo un goal al novantesimo. “Lo capisco e il motivo va ricercato in quello che spiegavo prima: per lui è stata una liberazione. Ma adesso non è finita. Sette match point annullati, il sesto tie-break più lungo della storia della Coppa Davis e oltre tre ore di intensità assoluta: Bove ha vissuto tutto dagli spalti con tensione ed entusiasmo. “Ha provato in tutti i modi a sollecitare il mio cuore, ma non ci è riuscito! Battute a parte, mi ha regalato davvero una grande emozione. Dove può arrivare? È un vincente e nel punto a punto dà il meglio; questa dote o ce l’hai o è difficile costruirla”.

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