Si è arrestata la corsa dei due Hewitt, Lleyton e Cruz (padre e figlio), al Challenger 75 di Sydney. Dopo il comodo successo all’esordio (un solo game perso), i due australiani si sono fermati ai quarti di finale in un altro derby aussie. 7-5 6-4, in circa un’ora e un quarto di gioco, Hewitt senior e Hewitt junior si sono arresi ai connazionali Calum Puttergill (circa 400° in classifica, ma ex 138) e Dane Sweeny (circa 600° nel ranking, ma ha ricoperto in passato la 160ª posizione).
Il match si è sviluppato più che altro nei turni di risposta, perché al servizio entrambe le coppie hanno faticato a trovare continuità. Dopo aver recuperato per tre volte un break nel set inaugurale, al quarto gioco di battuta perso Lleyton e Cruz hanno ceduto il primo parziale. Nel secondo, invece, non sono riusciti a convertire due palle consecutive per il 3-0 e i due break conquistati sono presto tornati ai mittenti, che dopo aver strappato nuovamente agli avversari il servizio nel nono gioco hanno sigillato l’incontro in due frazioni.
Nonostante la sconfitta, si tratta comunque di una gran bella esperienza per gli Hewitt, che qualche mese fa a Wimbledon erano stati sorpresi a bisticciare durante un match di singolare di Cruz. Lleyton, invece, più che di tennis giocato da una decina d’anni si occupa della Nazionale australiana maschile, della quale è capitano di Coppa Davis. Anche Novak Djokovic aveva rivelato di recente che gli piacerebbe in futuro giocare con o contro suo figlio Stefan. Ma non vorrebbe di certo allenarlo, come invece fanno da molto tempo con i loro figli ex tennisti come Alexander Zverev senior, Bryan Shelton, Christian Ruud o, rimanendo più vicini, Stefano Cobolli. D’altronde, conciliare questi due ruoli non dev’essere affatto semplice. E quindi, ha pensato Lleyton, meglio giocarci solamente un doppio assieme. Così sì che si ha la garanzia di divertirsi.
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