Bublik non stringe la mano a Popyrin: “Esiste un codice. Se qualcuno non lo rispetta, perché dovrei seguirlo io?”

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Bublik non stringe la mano a Popyrin: “Esiste un codice. Se qualcuno non lo rispetta, perché dovrei seguirlo io?”

L’ultimo Masters 1000 della stagione è appena cominciato, ma Sasha Bublik non ha perso l’occasione per far parlare subito di sé dopo l’ottimo esordio con l’australiano Alexei Popyrin, sconfitto dal kazako in due rapidi set. L’incontro è stato dominato in lungo e in largo dal numero 13 del seeding, che nonostante la convincente vittoria, al termine dell’incontro, ha tirato dritto verso il giudice di sedia, omettendo la stretta di mano finale con l’avversario.

Un gesto che, inizialmente, ha lasciato perplesso il pubblico del Court 1 de La Defense. Successivamente, però, il kazako ha chiarito il motivo della sua presa di posizione.

Dal video linkato in sovrimpressione, si nota come nello scambio chiave che ha sancito il break in favore dell’australiano, quest’ultimo colpisca per ben due volte il nastro in maniera fortunosa, traendone un relativo vantaggio – seppur in modo del tutto involontario – e concludendo poi il punto con uno smash vincente. Popyrin ha giustamente esultato per quello che poteva essere un momento di svolta del suo incontro, ma non ha accennato ad un minimo gesto di scuse verso Bublik, per il nastro colpito.

Bublik: “Non sono il tipo che fa una tragedia per queste cose ma …”

Il kazako non ha affatto digerito questa mancanza di fair play, dichiarando dopo il match ai microfoni di ‘Championat’: “Beh, proprio perché se una persona non si scusa per due net vincenti ma esulta come se avesse vinto qualcosa… non ci vedo nulla di male. Penso che chiunque, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso se fosse successo a parti invertite. Può esultare, certo — ma poi può anche scusarsi. Non sono il tipo che fa una tragedia per queste cose, però di solito ci si scusa. Esiste un codice, una certa forma di galateo. Se qualcuno non lo rispetta, perché dovrei essere io a seguire un galateo diverso?”.

Una piccola polemica – forse evitabile – scaturita da una mancanza di scuse da parte dell’australiano, “dribblato” a fine match da Bublik. Quale comportamento è più errato? L’assenza di scuse dopo un nastro colpito o il sottrarsi alla stretta di mano?

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